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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Essendo menato Buovo alle forche per comandamento del re, venne a passare di fuori della cittá allato a uno giardino del re, al quale giardino era una figliuola del re che aveva nome Margaria; e sentendo ella el romore, andò con certe donne a vedere, e domandò: «Chi è questo ch'è menato alla giustizia?». Fugli risposto: «Egli è Buovo d'Antona, il quale uccise il vostro fratello con la spada in mano alla cittá di Erminia». Disse Margaria: «Dunche è questo quello che si dice essere tanto franco guerriere? Per la mia fe', io non voglio che egli faccia morte tanto onorevole!». E corse tanto inanzi, che ella lo vidde; e fecegli sciogliere gli occhi che aveva fasciati con una benda; e quando lo vidde tanto bello cavaliere e cosí giovane, lo domandò s'egli era cavaliere.
Rispuose Buovo: «Madonna, io sono cavaliere, e sono figliuolo di duca e d'una reina, e sono giudicato a questa morte a torto, perché Lucafero combattè meco a corpo a corpo». Disse Margaria: «Rifasciategli gli occhi, che io non voglio ch'egli muoia di cosí degna morte, ma come traditore lo voglio fare morire». E comandò che lo 'ndugiassino tanto, ch'ella andasse al suo padre re Baldras; e montò a cavallo con certe damigelle e con certi cavalieri, e venne al re; e inginocchiata a' suoi piedi, gli domandò una grazia. El padre gliela concedette, ed ella disse: «Voi m'avete donato Buovo, che voi mandavate alle forche, vivo e sano; imperò che io lo voglio fare morire a stento per la vendetta di Lucafero mio fratello; e vo'lo tenere nel fondo della nostra torre, chiamata Mendafollia». El padre, non avendo altro figliuolo né altra figliuola, gli fe' la grazia, e dielle uno anello del suo sagreto che si cavò di dito, acciò ch'ella fosse creduta. Ella tornò insino alle forche, e fece rimenare Buovo insino al palazzo, e fello mettere nel fondo della torre Mendafollia, e minacciollo di farlo morire a stento, e misse a guardia della porta di questa torre dieci saraini. La notte vegnente ella andò nella torre per una cateratta ch'andava sotto terra, e quando ella aprí la cateratta, Buovo ebbe paura ch'egli non fosse qualche serpente che lo venisse a divorare e che fosse stato diputato a divorare chi fosse stato messo in quella torre; e avendo trovata una spada tutta rugginosa, ch'era stata d'uno cristiano ch'era morto di fame in quella torri, con questa stava per ucciderlo; ma quando sentí aprire e vidde il lume del torchietto, nascose la spada. E giunta Margaria drento da lui, lo salutò, e domandollo come aveva nome, e per che modo egli era arrivato in questa parte. Buovo le disse dal dí che nacque insino a questo punto ogni cosa che gli era addivenuto. Ella n'avea tanta compassione, ch'ella piagneva, mentre che Buovo diceva la sua ventura; e poi gli disse: «Cavaliere, per mia fede, se tu farai il mio volere, io ti caverò di questa prigione, e farò tanto col mio padre, che egli ti perdonerá la vita, e faratti capitano di tutta la nostra gente. Quello che io voglio da te, si è che io voglio che tu sia mio marito». Buovo rispose: «Madonna, se io vi promettessi una cosa per sagramento e io non ve la attenessi, io sarei traditore cavaliere. Giá v'ho io detto l'amore che io ho giurato a Drusiana, il quale per nessuno modo io non fallirei, e voglio inanzi morire che fallire il mio sagramento». Disse Margaria: «Bene l'amate di buon cuore; ma io vi priego che voi non vogliate morire prima che lasciare il suo amore». Assai il potè ella lusingare e mettere paura, che Buovo mai volesse acconsentire a niuna sua domanda: ella gli die' termine uno mese a pensare sopra a questo, e partissi. E ogni giorno metteva uno catellino per una buca sotto l'uscio, e legavagli al collo quello ch'ella mandava a Buovo da mangiare e da bere. E stette uno mese che mai non gli parlò, per insino che 'l mese non fu passato; e poi gli andò a parlare; ma non lo potè mai convertire alla sua volontá, ma sempre addimandava inanzi la morte; in tanto che a lei ne incresceva, e mandavagli da mangiare per lo grande amore che ella gli portava, sperando di venire qualche volta alla sua volontá. E stette Buovo a questo modo in prigione anni tre e mesi quattro.