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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XXV.

Come Buovo fu riconosciuto da Rondello, e come lo fece riferrare,

e menollo a bere fuori della porta, e vidde Montefeltron el castello,

e l'ordine che diede a Drusiana, tornato nella cittá.

 

Veggendo Fiorigi la grande allegrezza, piagnendo disse: «Carissima sorella, andianne di questo luogo, imperò che, se il re Marcabruno ci trovasse qui, noi saremo tutti morti». Allora si ritornarono in sul palazzo reale, e la sera venne il re a vicitare Drusiana, perché l'altro giorno doveva la donna essere accompagnata seco; e vedendola lagrimosa, la confortò, credendo ch'ella piagnesse per la morte del suo padre. Ed ella disse: «Signore, per mia fe', che questo pellegrino ha sentito ringhiare Rondello: egli mi dice che gli darebbe il cuore di domarlo». Rispose il re: «Iddio lo volesse! imperò che, s'egli facesse che io lo potessi cavalcare, poco curerei altro cavaliere che sia al mondo». E Drusiana disse: «Egli dice che gli il cuore di domarlo». El re volle andare con lui alla stalla con certi baroni; e Buovo sgridò il cavallo, e preselo pe' crini, e tenevalo saldo; e 'l re glielo die' a suo governo, e promissegli molto tesoro. La mattina vegnente Buovo mandò per uno maliscalco, e fece ferrare e sellare e imbrigliare il cavallo; e poi che l'ebbe adorno di quelle cose che bisognava, vi montò suso, e menollo a bere fuori della cittá. E passò per lo mezzo della piazza, e tutti e' baroni correvano a vederlo dicendo: «Questo pellegrino è uno buono cavalcatore». E giunto Buovo di fuori della cittá al fiume, e dando bere a Rondello, diceva fra sé medesimo: «Or come faremo, Rondello?». E mentre che egli parlava e sospirava, alzò gli occhi, e vidde gran pezzo da lungi uno bello castello, e parvegli molto forte; ed egli chiamò uno villano che zappava terra allato al fiume, e dimandollo: «Che castello è quello?». Ed egli rispose: «Quello castello si chiama Montefeltron, ed è d'uno gentile duca che ha nome duca Canoro, ed è nimico del re Marcabruno, nostro signore». E Buovo immaginò di fuggire con Drusiana a questo castello, se egli potrá. E tornò al palazzo, e quando passava dalla piazza, alcuni dicevano: «Vedi quanto cavalca bene il pellegrino quello cavallo che soleva cavalcare colui d'Antona!». E Buovo lo menò alla stalla; e come l'ebbe governato, se ne andò alla camera di Drusiana, e dissele come avea veduto uno castello, dove aveva speranza d'andare con lei; e dielle la polvere da fare il beveraggio, e dielle il barlotto che egli tolse al falso pellegrino, e dissegli: «Se tu ne darai a bere a re Marcabruno quando s'andrá a letto, come egli sará nel letto, di subito s'addormenterá. Allora verrai a me alla stalla, e io aspetterò a pie' della scala; e andrencene; ma porta le chiavi della porta che va a Montefeltrone, dove noi andereno». E dato questo ordine, si tornò alla stalla a governare Rondello.




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