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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XXVII.

Come Sanguino chiamò il re del letto, e come Marcabruno re fece cavare

Pulicane di prigione, e mandollo drieto a Buovo; e l'ordine che diede a Pulicane.

 

Giá era il sole passato il quarto vento e sopra allo scilocco, quando el duca Sanguino, fra gli altri baroni dandosi piacere, cominciò a dire: «Questo re Marcabruno non si leva questa mattina». E dicendo queste parole, lo andarono a chiamare. Ed entrati drento nella camera, lo trovò dormire, e, chiamandolo, non si destava. Ma egli lo cominciò a toccare, tanto che egli lo fece risentire; e aperto le finestre, e non vedendo Drusiana, domandava il re di lei; ed egli contò come gli era addivenuto, e com'ella gli die' bere, e come s'era addormentato. In questa disse uno barone: «Istanotte furono morte tre persone alla tale porta, e fu aperta la porta». Subito fu per lo palazzo cercato; e non trovando Drusiana, el duca Sanguino andò al palazzo di Fiorigi con molta gente armata, e nessuna sua scusa fu ricevuta: eglino uccisono Fiorigi e tutta la sua compagnia. Per lo cavallo Rondello e per l'arme di Buovo che non si ritrovavano, fue immaginato che il pellegrino fusse stato Buovo d'Antona. Essendo il re e' baroni ragunati in sul palazzo, tutta la cittá correva ad arme per questa novella. Allora consigliò uno antico barone il re Marcabruno, e disse: «Fate per mio consiglio, se voi volete giugnere Buovo e Drusiana. Voi avete nella prigione incatenato Pulicane, il quale nacque d'una donna e d'uno grande mastino, ed è mezzo cane, e Drusiana lo teneva incatenato, perché egli è molto rubesto. E sappi che il re Erminione, quando nacque, lo volle fare ardere; ma Drusiana lo chiese di grazia e per una maravigliosa cosa lo fe' allevare. Egli corre piú forte che uno cervio o uno daino, ed ha buono naso, e tira per forza bene uno arco. Se tu gli prometti di liberarlo della prigione e della catena, egli giugnerá Buovo e combatterá con lui, e intanto la tua gente gli sará alle spalle, e per questo modo racquisterai la donna e farai morire Buovo». Subito fu mandato per Pulicane; e giunto legato dinanzi al re, egli gli contò sotto brevitá come la cosa stava, e dissegli: «Se tu mi prometti di giugnerlo e fare ch'io l'abbi nelle mani, io ti giuro per questa corona che io ho in testa di donarti una cittá e di farti franco, e terrotti nella mia corte molto caro». Pulicane, per volontá d'uscire della carcere e d'essere libero, ogni cosa gli promisse, e dimandò certe arme di cuoio cotto leggere e uno arco con molte saette e una spada e tre dardi, e volle fiutare le vestimenta che Buovo aveva portate, di pellegrino, e poi disse al re: «Fatemi seguire». E tolse un pezzo di pennone stracciato e disse: «Se io entrassi per selva, io apiccherò a certi bronconi di questo pennone uno poco, e la vostra gente a quello segno mi seguiti, che io lo giugnerò tosto». E detto questo, uscí per la porta donde era uscito Buovo; e seguitò la sua traccia. E molta gente armata gli venne drieto seguendolo all'orme e a' segni dati da Pulicane; e pure tenne proprio la via che aveva fatta Buovo, sentendola al fiuto e all'orme.




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