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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Combattendo con la spada in mano, era tanta la destrezza di Pulicane, che Buovo non lo poteva mai toccare, ma Pulicane ferí lui di cinque piaghe. Molto si maravigliava Buovo della grande destrezza di Pulicane, e sempre perdeva Buovo del suo sangue, onde egli aveva grande ira. E quando Pulicane vidde Buovo stanco, immaginò che egli non potesse campare dalla gente del re Marcabruno, e per avere onore di rappresentare Drusiana al re Marcabruno, lasciò stare Buovo, e corse contro a Rondello; e non si potè Rondello difendere da lui per la sua destrezza, e Pulicane lo prese e menollo alla gentile Drusiana, e diceva: «Madonna, montate in su questo cavallo, e venite al re Marcabruno». Ma Buovo, con tutto che fusse ferito e carico d'arme, giunse e ricominciò la battaglia con Pulicane allato a Drusiana. In questa volta Drusiana vidde da lungi apparire la gente del re Marcabruno, ed ebbe grande paura, e vedeva Buovo stanco e ferito, e cominciò a dire a Pulicane: «O Pulicane, è questo il merito che tu mi rendi del servigio che io ti feci, quando io ero d'etá di nove anni, che tu fusti menato per essere arso nel fuoco ardente, e dicevano che tu eri nato di mortale peccato, e generato d'animale inrazionale, come era uno mastino, in una femina razionale, e io ti domandai di grazia al padre mio, e scampati dalla morte? E ora tu mi vuoi fare morire me e 'l mio signore? che sai che Buovo è primo mio marito. O franco Pulicane, quando mi renderai merito di quello ch'io t'ho allevato e nodrito, se tu non mi meriti a questo punto? Or non credi tu che Buovo ti possa fare gran signore? E faratti battezzare in acqua santa, e sarai fedele cristiano». Udito Pulicane queste parole, pianse di tenerezza, e disse alla donna: «Io sono vostro fedele», e gittossigli ginocchioni, e rendelle la spada come suo prigione, ed ella l'abracciò e fegli perdonare a Buovo, e fece la pace. E Pulicane disse: «O caro mio signore, per amore di Drusiana io t'avviso che lo re Marcabruno ti viene a dosso con grande frotta di cavalieri»; e disse come Fiorigi, fratello di Drusiana, era morto con sessanta cavalieri. Allora disse la donna: «Partianci di qui!». E Buovo e Pulicane si giurarono fede l'uno all'altro1. Allora montò Buovo a cavallo, e cosí Drusiana, e Pulicane andava a pie' piú che loro a cavallo, e andorono al castello che Buovo aveva veduto. E giunti alla porta, domandarono d'entrare drento; ma la guardia n'andò al signore, che aveva nome il duca Canoro, ed egli domandò la sua donna s'ella voleva che gli lasciasse entrare drento. Ella, per vaghezza di vedere quello che la guardia diceva essere mezzo uomo, disse al duca: «Lasciategli entrare, e s'eglino saranno valenti della persona, farete loro onore; quando che no, manderetegli via». Allora die' licenza che fussino lasciati entrare, e furono menati alla magione del duca, e assegnò loro una stanza, e fece loro grande onore.