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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
La sera, poi ch'ebbono cenato, e Riccardo di Conturbia s'avidde che Fiorigia guatava molto Buovo, onde egli dimandò licenza a Sinibaldo di volersi partire; e aveva questo Riccardo trecento cavalieri in loro aiuto. Allora Sinibaldo dimandò della cagione e perché si voleva partire, ed egli rispose: «Perché Fiorigia è giá innamorata di quello forestiere». Disse Sinibaldo: «Io ti giuro per la fede che noi adoriamo che io non la darò mai per moglie a altra persona che a te». Allora disse Riccardo: «Per certo ch'io non ci starò, s'io non fo uno colpo di lancia con messere Agostino». Disse Sinibaldo: «Egli è villania, ma io so bene come farò. Io dirò che sia per usanza che ogni capitano che viene di nuovo in questa fortezza, faccia uno colpo di lancia con quello capitano ch'egli ci truova». Disse Buovo: «Io sono contento; ma io voglio che quello che è perditore perda l'arme e 'l cavallo, e venga a pie' insino alla tavola dove si mangia; e s'egli rivuole l'arme e 'l cavallo, doni trecento bisanti d'oro a quello che è vincitore». Disse Sinibaldo: «Io sono contento». E promisse per ognuno, e diede l'ordine per l'altra mattina.