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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XLIII.

Come Buovo fu riconosciuto da Sinibaldo dalla Rocca a San Simone

per vertú della balia che l'allattò; e 'l bagno che si ordinò, e l'allegrezza.

 

Riposandosi e' cavalieri della Rocca, e Riccardo portava grande invidia a Buovo solo per gelosia di Fiorigia, ch'egli dubitava ch'ella non amasse piú Buovo per le grandi prodezze che egli aveva fatte: nondimeno egli non dimostrava l'odio che egli gli portava. In questo mezzo che e' feriti s'attendevano a medicare, e la moglie di Sinibaldo, madre di Teris, molte volte aveva guatato Buovo armato e disarmato e aveva veduti tutti e' suoi gentili modi. Ella chiamò Sinibaldo uno di nella camera, e disse: «Sinibaldo, per certo che tu troverrai che questo messer Agostino è Buovo, mio figliuolo di latte. Io ho posto mente ch'egli è tutto propio il duca Guido suo padre. Io voglio che noi facciamo fare uno bagno: tu vedrai che egli non si vorrá spogliare per non essere conosciuto; e se egli si spoglia, guardalo in sulla spalla ritta, ch'egli ha il neello che hanno e' reali di Francia, e quello di Buovo è come una crocetta di sangue tra pelle e pelle». Sinibaldo fu contento, e diedono l'ordine. Allora andò Sinibaldo a Buovo, e disse: «O messer Agostino, io fo fare uno bagno per voi e per me». Disse Buovo: «Io non mi voglio bagnare». Disse Sinibaldo: «Egli è usanza: io voglio che voi non mi schifiate, perché io sia vecchio, che voi non vi bagniate con meco». E Buovo si vergognò e rispuose: «Orbene, io farò come vi piace, ma fatelo fare per istasera di notte, che ci potremo poi andare a letto». E cosí fu ordinato per la sera il bagno; e quando fu la sera e, Sinibaldo chiamato Buovo, loro due nella camera si cominciarono a spogliare, Buovo, poi che Sinibaldo fu entrato nel bagno, spense il lume ed entrò nel bagno. E quando fu ignudo, e la duchessa, moglie di Sinibaldo, entrò nella camera, e Buovo entrava sotto l'acqua insino al mento, e diceva alle donne: «Che andate voi cercando? Voletevi voi bagnare?». Rispose la gentile donna: «Noi non ci vogliamo bagnare, ma noi vegniamo per ritrovare l'antico e gentile legnaggio; e non vi bisogna nascondere sotto l'acqua, che io vi conosco bene, imperò che io v'allevai sette anni col latte del mio petto, e siete figliuolo del mio signore duca Guido d'Antona e della malvagia madre duchessa Brandoria, che vi volle fare morire; e fatevi chiamare Agostino, ma voi avete nome Buovo». Udendo Buovo queste parole, cominciò a dire: «Io non so chi si sia quello Buovo che voi dite». Ed ella si gittò al suo collo, per modo che egli non si potè celare, e viddegli il segno che egli aveva in su la spalla ritta. E Buovo, vedendo non si potere celare, la fe' tirare a drieto, e confessò essere desso, dicendo: «Giunto m'avete nel bagno». E subito si rivestí de' suo' panni, e uscí del bagno, e fuvvi grande allegrezza. Sinibaldo l'abracciava e baciavalo, e cosí la donna. E poi cominciò a dire Sinibaldo: «O figliuolo della fortuna, io ti raccomando Riccardo di Conturbia, imperò che per suo aiuto abbiamo mantenuta la guerra sempre contro al traditore Duodo e alla disleale tua madre, che sanza lui non aremmo potuto durare». E dicendo queste parole, giunse Terigi; e quando sentí che questo era Buovo, non ebbe mai tanta allegrezza, e inginocchiossi a' suoi piedi. Buovo l'abracciò e baciò, e cosí il suo padre Sinibaldo; e sopra a tutti la donna non si poteva saziare d'abracciarlo e di baciarlo, chiamandolo figliuolo e signore. E Buovo mandò per Riccardo; e quando venia, Terigi gli disse come quello che avea fatto tante prodezze era Buovo, figliuolo del duca Guido suo signore, e in che modo l'avevano conosciuto, e come sua madre l'aveva raffigurato. Di questo fu Riccardo molto allegro, e corse a Buovo, e inginocchioglisi e domandogli perdono dell'odio che egli gli aveva portato; e Buovo l'abracciò e baciollo, e poi chiamò Sinibaldo e la sua madre di latte e Riccardo e Terigi e Fiorigia, perché altra persona non sapeva di questo fatto, e puose loro in sagreto questo fatto, mostrando loro il dubbio che egli portava; e tutti giurarono di tenerlo celato e di chiamarlo Agostino insino a tanto che altro seguisse. E con questo uscirono dalla camera molto allegri, e cenarono la sera con grande allegrezza e festa.




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