Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Andrea da Barberino
I reali di Francia

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Capitolo LI.

Come lo re Pipino andò alla battaglia contro a Buovo,

e fu preso, e fece pace con Buovo.

 

Sentendo lo 'mperadore Pipino come Duodo era morto e la sua gente messa in isconfitta, comandò a Ottone che andasse alla battaglia. Ottone rispose: «Santa Corona, voi mi perdonerete, imperò ch'el duca Guido d'Antona fu mio signore, e le mie bandiere lo manifestano, e giá non vi rompo io il patto». Lo 'mperadore, adirato, montò a cavallo. Disse Ottone: «Santa Corona, se voi volete, io farò tra voi e Buovo la pace». Rispose Pipino: «Io ti lascio le mie bandiere, che tu me le salvi». Ed egli cosí gli promisse, e Pipino corse con diecimila alla battaglia, avendo raccomandate le bandiere e' padiglioni e' prigioni a Ottone da Trieva, ed egli promisse di rassegnargliele come le riceveva.

Giunto Pipino nella battaglia, si cominciò da ogni parte grande romore e zuffa. Buovo, vedendo la gente del re venire, raccolse insieme tutta la sua gente, e contro a lui francamente si fece con una grossa lancia in mano. L'una gente andò contro all'altra, e grande scontro di lancia vi fu, e molti traboccavano da ogni parte de' morti e de' feriti. Pipino e Buovo si scontrarono colle lancie in sulla resta. Pipino ruppe la sua lancia a dosso a Buovo, e Buovo non potè toccare Pipino, imperò ch'egli era tanto corto d'imbusto che gli arcioni gli aggiugnevano insino alla vista dell'elmo. E' cavalli trapassarono via, e Buovo adirato si volse, e vidde che Pipino aveva tratta la spada e tornava drieto a Buovo; onde egli, adirato, rimisse la lancia in sulla resta e corse a dosso a Pipino, e diegli della lancia drento all'arcione, e stimò di passare l'arcione e lo 'mperadore; ma egli pose tanto basso, che la lancia passò sotto tra le coscie e passò amendua gli arcioni, cioè quello dinanzi e quello di drieto, e alzò tanto Pipino, che egli non si potè rassettare nella sella. E Buovo, rotta la sua lancia, trasse la spada, e ritornò pure alle mani con lo 'mperadore, e avventossigli a dosso, e aurtoronsi e' cavalli; e Buovo lo prese per lo camaglio e cavollo d'arcione; e Pipino ebbe grande paura e disse a Buovo: «Se tu mi rimetti negli arcioni, io farò pace teco, e appellomi tuo prigione». E Buovo per riverenza lo ripose in sul cavallo. Allora comandò Pipino che gli stormenti sonassino a raccolta, e cosí fece Buovo; e nel mezzo del campo Pipino e Buovo sanza gli elmi in testa si vennono a parlare, e feciono la pace. Disse Pipino: «O valentissimo Buovo, la fede cristiana conviene che per te e per me si mantenga, e io mi maraviglio che tu abbi fatto torto a Duodo di Maganza». Disse Buovo: «Scritto è: 'Audi aliam partem'». Allora gli contò tutto il fatto del tradimento della madre, e come el duca Guido d'Antona fu morto, e come Duodo gli tolse la sua cittá, e come egli, sendo fanciullo, s'era fuggito, e come capitò in Erminia in levante, e come v'era stato, e come era tornato, e la cortesia ch'egli aveva usato a Duodo, e la promessa che Duodo gli aveva fatta. Quando lo re Pipino udí questo, pianse di tenerezza e disse: «Duodo non mi apportò queste cose, che io non ci sarei venuto». E Buovo invitò Pipino ch'andasse abitare drento ad Antona, e Pipino venne drento alla cittá. Aveva Buovo comandato, quando andò a parlare al re Pipino, che la sua madre fosse murata a pie' della scala del palagio nel muro col capo di fuora, e Ruberto della Croce ve la fe' subito murare.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License