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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo LXVII.

 

Come Terigi e Sinibaldo suo padre e Buovo e' figliuoli

andarono a oste alla cittá detta Ascilacca, e l'ordine della battaglia,

e' belli ordini che diede Buovo alle schiere.

 

Buovo, udita la ingiuriosa risposta, ordinò che Teris facesse tutto suo isforzo, e in poco tempo fece quindicimila cavalieri e diecimila pedoni. In questo modo egli mandò Guido in Lombardia e mandò Sinibaldo a Roma; e Buovo e Terigi feciono ragunare gente per tutto 'l suo regno. E non passarono due mesi che Guido e Sinibaldo tornorono, e si avevano soldato molta gente da cavallo e da pie', e molti balestrieri condussono; e andarono a oste a Ascilacca con venticinque migliaia di cavalieri e diecimila pedoni, e puosonvi el campo, e tutto il paese rubarono e predarono, mettendo per tutto gran paura; e presono certe castella e feciono molte correrie per Dalmazia e per Corvazia, e per tutti i confini della Schiavonia era rotta la guerra.

Sentendo e vedendo Arpitras tanta guerra, subito mandò in tutte quelle parti donde sperava d'avere soccorso; ed ebbe aiuto da piú parte. Imprima lo soccorse uno suo fratello, duca di Corvazia, con cinquemila cavalieri (ma erano gente non molto in punto), e avea nome Isarco. E giunto in su' confini della cittá, giunse un altro barone che venia di Durazzo, chiamato Arsivero. Costui menò diecimila cavalieri; e il re d'Ungheria, che aveva nome Arbal, vi mandò diecimila arcieri e cinquemila cavalieri, e Arpitras fece di sua gente ventimila cavalieri, che si trovarono a campo a petto a' cristiani in tutto cinquantamila saraini. Quando Buovo udí la forza de' nimici, ordinò di fare il suo campo forte, e fece fare due bastie, l'una allato alla porta d'Ascilacca, e un'altra discosto da quella una arcata, e fornille di balestrieri; e fece armare cento carrette con ingegni coperti d'asse, con quattro cavalli per carretta, e 'n su ogni carretta misse dieci balestrieri con buone balestre; e poi fece della sua gente tre schiere: la prima diede a Terigi, re di Schiavonia, con semila cavalieri e con cinquemila balestrieri; la seconda tolse Buovo per sé con semila cavalieri e mille balestrieri; la terza diede a Guido e Sinibaldo suoi figliuoli. Sinibaldo, padre di Teris, tenne Buovo con seco, e diede a' figliuoli tutto il resto della gente, e comandò loro che non entrassino nella battaglia, se egli non venisse o mandasse per loro; e avvisò tutti e' capitani di ben fare, mostrando loro che questa vettoria era la presa della cittá e delle due provincie, cioè della Dalmazia e della Corvazia; e disse loro, se alcuna cosa contraria avvenisse, ch'eglino si raducessino nel mezzo tra le due bastie, e che cinquanta carrette fussino da una parte delle sbarre, e dall'altra parte le altre cinquanta. E confortati e' capitani e la sua gente, aspettavano la battaglia. In questo mezzo e' nimici si missono con tre schiere in punto, e vennono alla battaglia contro a' cristiani.




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