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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Ottone da Trieva e Ruberto della Croce e Riccardo di Conturbia e Sanguino d'Antona con dodicimila cavalieri vennono per la Magna e per la Buemmia e passarono in Dalmazia. E giunti a tre giornate presso a Sinella, andavono con ordine tanto, che, giunti con buone guide a Ascilacca, trovaronla disfatta. Preso il tempo, vennono di notte in su uno monte presso a Sinella a otto miglia, e 'l luogo era forte e dovizioso d'acqua. Qui condussono alcuna vettuvaglia e afforzaronsi, perché e' saraini non gli potessino offendere. Ed erano presso alla marina a due miglia, quando nell'oste del re Arbaul fu palese come gente cristiana era venuta in su e' monti, e sapevano la grande sconfitta ricevuta nel mare, e sapevano come la vettuvaglia mancava ed era nell'oste grande fame; e cominciarono di notte a fuggire molta gente.
Tutto questo venne a notizia a Sinibaldo; e della gente ch'era venuta e accampata in sul monte, mandò una spia per sapere che gente era questa. Questa spia fu presa e menata dinanzi a Ruberto della Croce, e sentirono tutto il fatto di Sinibaldo. Allora andò Ruberto insino alle navi a parlare a Sinibaldo, ed egli fu molto allegro della sua venuta e andò con Ruberto insino al monte dov'erano alloggiati, dove si fe' gran festa. E mandò alle navi, e fecegli fornire di vettuvaglia; ed essendo con loro, molto gli ringraziò della loro venuta, e parlò poi con loro nella forma che dice al seguente capitolo.