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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo LXXV.

Come Sinibaldo ringrazia e' baroni venuti d'Inghilterra; e l'ordine che danno

d'assaltare e' nimici di notte; e mandorono segreti messaggi alla cittá a Buovo.

 

«Carissimi padri, gli uomini sono sottoposti alla fortuna, ma non però tanto che molte fortune si trapassino per le buone operazioni; e la natura di molti, o per li pianeti, o per gli segni, o per antico sangue, o per disiderio delle cose terrene, o per le celestiali, non pare che mai possino avere riposo. E 'l mio padre, se mai fu alcuno che non avesse riposo, lui è desso, non giá per la sua mala operazione, ma forse perché alcuno altro non arebbe possuto sostenere tanti afanni; ed ha inanzi consentito di durare gli afanni che di mancare di fede in maggiore gaudio; ed è tanto cognoscente, che la ingratitudine in tutto abbandona e nessuna forza puote avere in lui. Non è a noi nuova la vostra benivolenza, per la quale siamo nella nostra patria ritornati; e ora al presente con tanto disiderio ci avete soccorsi. Adunque come si potrebbe per noi dimenticare il servigio, per lo quale noi siamo in istato glorioso? E per tanto Iddio ve ne renda merito e dia a noi grazia che noi siamo grati per l'avvenire che, vivendo in pace con voi, noi ve lo meritiamo». E molto gli ringraziò, e apresso disse: «Signori, a me parrebbe, se a voi paresse, di mandare a Buovo, significando la vostra venuta e la paura ch'è nel campo de' nimici, che domane da notte noi in sul fare del giorno assaltiamo il campo de' nimici da tre parti: Buovo di verso la cittá, e voi da questa parte, e io di verso il mare, tutti a uno tempo. Veramente noi non aremmo altro che le spalle, ed io farò per segno nel mare ardere una nave, che, come voi vedrete il fuoco, conoscerete il tempo d'assaltare il campo, e ognuno dalla sua parte in su quello punto dia battaglia. 'Mongioia! Viva Buovo!' sia il nome».

E a questo s'accordorono; ma impuosono per la terza notte, per avere piú agio all'ordine. Sinibaldo si tornò alle navi, e tutta la sua gente confortò, quando seppono il soccorso ch'era venuto di ponente. E la notte vegnente Sinibaldo mandò tre messaggi segretamente a Buovo, e disse a ognuno che gli facesse segno di fuoco s'egli entrava nella cittá. E come piacque a Dio, v'entrarono tutti a tre. Di questo modo si confortò Buovo e Guido, e missono in punto tutta la loro gente per la terza notte. E venuta la ordinata notte, Sinibaldo aveva appostata una valle allato al mare, di laguna ch'era rimasa in secca e non v'era acqua, e da piú parte v'era paduli di boschi e di canne con alquanto d'acqua, si che e' saraini poca cura avevano da quello lato. Sinibaldo fece chetamente tutta la sua gente ismontare in quello luogo da cavallo e da pie', e tutti gli ordinò alla battaglia, avvisandogli dell'ordine ch'era dato; e tutti allegramente mostrarono venire a battaglia. Buovo e Guido feciono tutta la loro gente armare, e apersono tre porte della cittá chetamente, e ordinarono buona guardia alle porte, e Ruberto dalla Croce e' compagni ognuno era armato, da ogni parte aspettando el segno e 'l tempo.




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