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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo Viii.

Come Sicurans, re d'Ungheria, prese la cittá detta Sirlonas,

e' cristiani ebbono vittoria.

 

Giá era ora di nona, quando della cittá di Sirlonas uscí fuori tutto il popolo per assalire le bandiere de' cristiani; ed erano per istima ventimila o piú, e con grandissime grida assalirono la schiera di Guidone, ch'era rimaso con le bandiere e avea diecimila cristiani, ch'erano il fiore della gente, e bene il dimostrorono. Quando Guido di Chiaramonte vide venire questa gente, cominciò a confortare e' sua cavalieri e fecegli stare stretti alle bandiere. Alcuni dicevano: «Rimanghino e' mezzi di noi a guardia delle bandiere, e gli altri ferischino». Disse Guido a' suoi trombetti: «Gridate, pena la testa, che veruno non si parta dalle bandiere, che in poco d'ora vedrete la nostra vettoria». Per questo tutti si serrarono intorno alle bandiere, e queste genti della cittá gli assalivono, ed eglino pure saldi si difendevano. Allora uscí lo re Sicurans d'agguato con la gente che aveva menata la notte, e giunto alla porta di Sirlonas, sanza colpo di spada entrò nella cittá. E quando vidde che nella cittá non era se non femine e vecchi e fanciulli, non lasciò entrare drento se non la metá della sua gente, e comandò a due de' suoi gentili uomini che rimanessino a governo della cittá, perch'ella fusse bene guardata; ed eglino cosí feciono; ed egli spiegava le sue bandiere per soccorrere i cristiani. In questo mezzo e' cristiani ch'erano alle mani col soldano, furono sospinti indrieto insino a Oro e fiamma, e Guido sostenendo quegli della cittá, vide venire le bandiere del re Sicurans, e vide cominciare a fuggire quegli della cittá, perché avevano sentito come e' cristiani aveano preso la cittá loro. Sicurans die' loro a dosso, e in poco d'ora n'uccisono la maggiore parte. E ristretti alle bandiere, lo re d'Ungheria si volse verso la dubitosa battaglia. Guido si mosse con Oro e fiamma, ed entrò nella battaglia, e levossi uno grido: «Guarda, guarda Oro e fiamma!». Questa fu grande forza e rincoramento de' cristiani, e spavento de' saraini, che la dubitosa battaglia tornò in vettoria de' cristiani. E parve una cosa miracolosa che Guido con diecimila cavalieri per mezzo de' saraini andò con la santa bandiera insino alle bandiere del soldano; e tutti gli altri cristiani, vedendo Oro e fiamma nel mezzo de' saraini, seguitavano la traccia, e furono gittate per terra le bandiere del soldano. Guido uccise a pie' delle bandiere il soldano con la spada in mano; Bernardo suo figliuolo uccise Galerano, Sinibaldo uccise lo re Morandas di Moranzia, Anseigi di Bretagna tagliò la testa a Sadoc da' monti Libici. Per la morte di tanti signori rimase l'oste de' saraini sanza pastori, e non avendo in loro né guidaconforto, da ogni parte impaurati fuggivano. Apresso ebbono novella come i cristiani avevano preso la cittá di Sirlonas, e non vedendo riparo, ogni parte si misse in isconfitta. Gailone di Maganza, vedendo la rotta de' saraini (e non aveva saputo come Sirlonas era perduta) e volendo tornare verso Bambillonia, vidde Oro e fiamma dove lasciò le bandiere del soldano: non volle inverso quella parte fuggire, ma egli si pensò d'entrare nella cittá di Sirlonas, e fuggí insino a una porta della cittá. Quando conobbe ch'ella era de' cristiani, si fuggiva indrieto; e la gente lo riconobbe, e 'l romore si gli levò drieto. Egli fu preso e menato dinanzi al re Sicurans, ed egli lo fe' menare nella cittá e mettere in prigione legato bene e bene guardato. Apresso, essendo giá sera, e' cristiani stanchi e sanguinosi cominciarono vettoriosi a tornare indrieto; e quando fu palese che la cittá era de' cristiani, ne vennono con grande allegrezza e festa alla cittá, ed entrarono tutti e' signori nella cittá, dove si fece grande allegrezza della vettoria. E in quella sera non fu appresentato Gailone, ma bene fu palese a Guido e a Sinibaldo come egli era preso. Di questo molto si rallegrarono, perch'era il fine della guerra. E fecesi la sera grandi fuochi nella presa cittá, e l'altro giorno fu fatta festa a Damiata e alle nave del porto.




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