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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo VIII.

Come uno cacciatore, chiamato Lamberto, trovò Berta, e isciolsela

e menolla a casa sua; e Berta insegnò ricamare alle figliuole di Lamberto.

 

Stando la vezzosa reina legata a quello albero insino apresso alla sera, giá era vinta del piangere e della paura, ch'ella non gridava e non poteva piú, e raccomandavasi alla Donna del paradiso. Intervenne che presso a questo luogo a tre miglia era uno fiume che passava per questo bosco e chiamavasi el Magno. In su la riva di questo fiume istava uno cavaliere, che avea nome Lamberto, ed era salariato dalla corte del re Pipino solo per cacciare, ed aveva moglie e aveva quattro figliuole femmine. Questo Lamberto andava ormando e cercando per questo bosco, o piú tosto selva, e uno suo segugio trovò Berta legata e cominciò a baiare; e Lamberto, credendo che fosse qualche fiera o cacciagione, corse allo abbaiare del segugio, e quando vide Berta, si maravigliò e dimandò chi ella era. Ed ella appena gli rispuose, e pregollo che la isciogliesse, ed egli cosí fe', ed ella cadde in terra. E appena potè parlare, e disse che l'era figliuola d'uno mercatante, «e fui rapita a uno mio giardino da quattro ladroni per forza, e fui menata in questo luoco, e volevanmi torre il mio onore; ed io addimandavo la morte, ed eglino mi dissono: — Noi non ti uccideremo, ma noi ti faremo di strana morte morire; — e spogliaronmi in camicia e legaronmi a questo albero, come tu vedi, e tutti i miei panni se ne portarono. Io mi ti raccomando per l'amore di Dio». Ella parlava francioso come Lamberto; e a lui molto ne 'ncrebbe, e aiutolla a levare ritta il meglio ch'egli potè, e la condusse insino alla sua abitazione, ch'era in su la riva del Magno, e disse alla mogliera come egli l'avea trovata. E a lei ne 'ncrebbe, e misele una sua vestimenta di bigello grossa, e dissele: «Figliuola mia, tu ti starai con esso noi, e di quello che noi aremo, e noi daremo a te». Ella lodò Iddio e la divina Madre, e inginocchiossi loro a' piedi e ringraziògli, e faceasi chiamare Falisetta. E stata con loro uno mese, disse a Lamberto: «Padre mio, io vi priego che voi comperiate de' fogli e uno calamaio, ch'io possa scrivere quello che mi bisogna, e io farò che queste vostre figliuole guadagneranno le dote». Lamberto cosí fece, ed ella gli scrisse quello che le facea di bisogno a fare ricamature e a fare borse al loro modo di Franza; e fatto el lavoro, Lamberto lo portava a Parigi a vendere, e radoppiava i danari. Ed ella insegnava lavorare alle figliuole di Lamberto, e fece tanto che in meno di cinque anni Lamberto era ricco e non attendeva piú a cacciare; e aveva fatte le figliuole di Lamberto tanto vezzose e oneste, e cosí la moglie, ch'ella dimostrava bene che l'era di gentilezza nata.

Lamberto le faceva grande onore di quello che egli poteva, e tutti gli erono ubidienti, e spesso le dicea novelle da Parigi. E dissele come lo re Pipino aveva auti due figliuoli della reina Berta, figliuola del re d'Ungheria. Allora immaginò bene che Falisetta l'aveva tradita con l'aiuto de' sua parenti; ed ella, di e di notte pensando come ella si potesse vendicare e ritornare nella grazia del suo signore, nondimanco temeva della morte. E immaginò di fare uno ricco padiglione.




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