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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Tornati a Parigi, lo re Filippo d'Ungheria disse alla reina, sua donna e madre di Berta, tutto il fatto, ed ella molto ne fu allegra. Lo re Pipino fece armare tutta sua gente, e mandò segretamente in molte parti della cittá, comandando che, come il romore si levasse, che quelli di Maganza fussino morti. E poi andò con Bernardo e con molti armati alla camera di Falisetta, ma Morando di Riviera prese Lanfroy e Oldrigi per comandamento di Bernardo e menorongli alla camera della reina d'Ungheria; ed ella gli faceva guardare perché non fussino menati via.
In questo mezzo giunsono Pipino e Bernardo alla camera di Falisetta. Pipino corse al letto e presela per le treccie de' capegli, e trasse il coltello per ucciderla; ma Bernardo non lo lasciò. Pipino la diede in guardia a uno suo siniscalco, e poi con le spade in mano lui e Bernardo corsono in su la mastra sala del reale palazzo; e Pipino gridava: «Muoino e' traditori di Maganza!». E dato il segno, si levò il romore in piazza e per la cittá, dov'era l'ordine dato. Quelli di Maganza, sentendo il romore, credettono che fosse chiamamento di gente, che il re Filippo si volesse partire; ma eglino udirono dire: «Egli è in piazza e al palazzo del re grande romore». Grifone s'armò con quella brigata ch'egli aveva, e disse a' fratelli: «Lo re d'Ungheria si sará avveduto di Falisetta; andiamo dinanzi al re Pipino a fare nostra scusa». E quando si volevano muovere, giunse uno famiglio gridando, ed era ferito e diceva: «Signore, procacciate di campare, che il re Pipino e tutta la cittá gridano: — Muoiano e' Maganzesi traditori! — E sono stati morti piú di sessanta de' vostri servidori, ed è col re Pipino Bernardo di Chiaramonte e 'l re Filippo d'Ungheria e Morando di Riviera e tutta la cittá». Allora Grifone, Ghinamo e Tolomeo e Spinardo si fuggirono fuori di Parigi con molta gente ch'eglino tenevano, e anche per la venuta del re d'Ungheria s'erano afforzati di gente. Lo re Pipino fece menare Falisetta in su la piazza, e amenduni e' figliuoli, e comandò che Falisetta fosse arsa con amenduni e' figliuoli nati d'avolterio; ma lo re Filippo e Bernardo e Morando e la reina domandorono al re Pipino misericordia per li dua fanciulli. Ed a niente voleva acconsentire; ed erano per essere messi nel fuoco, quando tutto il popolo cominciò a gridare: «Misericordia, santa Corona, di dua innocenti!». Lo re Filippo disse al re Pipino la grazia ch'el popolo di Parigi addimandava, e 'l re fece loro la grazia, e disse: «Iddio voglia ch'ella non sia mala grazia per voi e per me e per lo regno di Franza!». E cosí campò Lanfroy e Oldrigi dal fuoco, e Falisetta fu arsa. E fu sempre da poi chiamata per tutto Falsetta, per la falsitá ch'ella aveva usata.