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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Lo re Pipino, fatta la giustizia di Falsetta, fece apparecchiare la sua baronia, e comandò ch'andassino per Berta al fiume del Magno; e cosí si mosse Bernardo e Morando e Ramondo di Treves e Ramondo di Spagna e molti altri signori, e menarono quattromila cavalieri. E mentre che la brigata montava a cavallo, si partirono certi della gente de' Maganzesi, e giunsono Grifone e' fratelli, che cavalcavano piano per sentire novelle, e dissongli che Falisetta era suta a furore arsa e che lo re Pipino avea fatto montare Bernardo di Chiaramonte a cavallo con quattromila cavalieri e mandava per Berta, e dicevasi ch'ell'era al fiume del Magno. Grifone da Pontieri si raccordò che Lamberto cacciatore gli aveva venduto il padiglione; e disse a' fratelli: «Per certo ch'ella sará a casa di Lamberto». E subito posono mente quanta gente avevano con loro, e trovarono che avevano cinquemila cavalieri; e feciono due parte di loro: una parte di duemila cinquecento cavalieri Grifone e Ghinamo, e altrettanti Spinardo e Tolomeo; e attraversarono una grande campagna per venire al fiume del Magno.
La brigata che andò per Berta erano giunti alla casa di Lamberto, dove Berta fu come imperatrice adorna; ed ella si volse armare: e quando si partirono di casa di Lamberto feciono dua schiere di loro: Bernardo di Chiaramonte con duemila entrò inanzi, e Ramondo e Morando rimasono con la donna. E cavalcando Bernardo con la sua schiera, si scontrò nella schiera di Tolomeo e di Spinardo, e levato il romore, s'assalirono con le lance in mano. Bernardo si scontrò con Spinardo e passollo insino di drieto, e cadde Spinardo morto alla terra; e Bernardo trasse la spada, e rincorando la sua brigata, cominciarono grande battaglia. E Grifone, ch'era alquanto scostato da questa schiera, sentí el romore, e volendo correre verso quella parte si scontrò con la schiera di Morando e di Ramondo, e grande battaglia si cominciò; e in poco d'ora le due battaglie si ridussono in una, perché ogni parte s'era ristretti co' sua. Essendo la battaglia grande, Bernardo s'aboccò con la spada in mano con Tolomeo; e combattendo insieme, giunse la 'mperatrice con alquanti buoni cavalieri; e dissono i cavalieri ch'erano con lei ch'era armata di tutte arme. E correndo, vidde Tolomeo, e con una lancia passò Tolomeo, che combattea con Bernardo: ma chi sa se lo uccise. Egli fu morto d'una lancia, combattendo con Bernardo di Chiaramonte, e cosí perderono i Maganzesi dua fratelli, ma di loro rimasono molti figliuoli. Alla fine quelli di Maganza abbandonarono il campo, ma Grifone ferí Ramondo navarrese, sí che per morto ne fu portato a Parigi. E partissi Grifone dalla battaglia per isconfitto, e con lui Ghinamo di Baiona, e lasciarono morti Spinardo e Tolomeo, loro fratelli, in questa battaglia, e tornaronsi in loro paesi. Bernardo si ristrinse con la sua compagnia e con la reina, e trovarono morti mille cavalieri de' loro, e molti fediti; ma di quelli di Maganza morirono dumila cavalieri. Bernardo ne fece portare Ramondo insino a Parigi, e quando si seppe la cagione perché erano tanto stati, lo re Pipino e 'l re Filippo si disperavono che non lo avevano saputo, che non sarebbe campato persona di quelli di Grifone. E fu detto che Berta avea morto con una lancia Tolomeo; e fecesi gran festa e allegrezza della tornata della reina Berta, e sopra a tutti ne facea festa lo re d'Ungheria suo padre e la reina sua madre, e lo re Pipino similemente. E passato uno mese, lo re Filippo dimandò licenzia e tornossi in Ungheria, dove si fe' grande allegrezza della sua tornata e di Berta ch'era ritrovata. Lo re Pipino regnava con grande allegrezza; e Berta era gravida, e nondimeno per amore del re Pipino allevava i due bastardi Lanfroy e Oldrigi come suoi figliuoli, facendogli nobilemente nodrire.