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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Partiti dalla badia Morando e Carlotto, chiamato Mainetto, cavalcarono per la Franza e andarono ne l'Aragona per uscire piú tosto delle terre di Franza, e passarono a Tolosa e andarono a Magalona e a Nerbona, e poi a Elprussa ed a Perpignana e a Barzalona, a Terragona, a Tolosa e a Valenza. E giunti a Valenza, presono una via verso il reame di Castiglia, e partironsi dal mare, e in poche giornate n'andarono a Morlingana, e poi n'andarono a Luserna, e da Luserna n'andarono a Saragozza, dove stava il re Galafro, signore di tutti i reami di Spagna. E Morando si puose nome Ragonese, e a Carlo pure Mainetto; e giunti a Saragozza, ismontarono a uno ricco albergo e parlavano lingua spagnuola. E il dí seguente Mainetto fu addomandato se egli sapeva servire di coltello. Morando gli aveva insegnato, ed egli s'acconciò in corte a servire dinanzi a' figliuoli del re Galafro. L'uno aveva nome Marsilio, l'altro Balugante, l'altro Falserone. Marsilio, il primo, fu uomo piacevole e fu giusto nella signoria, e di comune statura, bello parlatore, e fu molto scienziato, e piacevagli i negromanti, e in quello assai si dilettò. Balugante fu grande di persona, molto si dilettava nell'arco, nessuna veritá si trovava in lui, crudele contro a' nimici, e degli amici non fu misericordioso. Falserone fu bello uomo, grande e grosso, e fu il piú superbo di tutti loro, e d'ogni cosa vendicatore. Marsilio aveva anni diciotto, ed era il maggiore. El giovine Mainetto il serviva di coltello sí bene, che il re Galafro volle ch'egli servisse alla sua tavola; e Mainetto fece tanto ch'el re misse Morando, chiamato Ragonese, a tagliare dinanzi a' figliuoli in cambio di Mainetto. E cosí stettono uno anno, che altra ventura non ebbono.