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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Avvenne in questo tempo che lo re Ulieno di Sarza sendo tornato in Africa al re Bramante e al re Agolante, disse al re Bramante quello che gli era intervenuto in Ispagna, e tutta la cosa gli raccontò, e poi gli disse la grande biltá e bellezza di Galeana. Lo re Bramante, bene che fosse in etá di quarantacinque anni, innamorò di Galeana e puosesi nel suo cuore d'averla per moglie, e domandò in sua compagnia uno altro re ch'era piú superbo di lui, che aveva nome lo re Polinoro, e con venticinque migliaia passarono nella Ragona; e mandò ambasciadori al re Galafro a dimandargli la figliuola. Lo re Galafro n'era molto contento, ma Galeana, quando fu addimandata, rispuose che non voleva marito. E Marsilio disse che non era ragionevole cosa che una damigella di quindici anni avesse uno uomo di quarantacinque anni per marito, e cosí dissono gli altri fratelli. Gli ambasciadori molto minacciarono lo regno di Spagna da parte del re Bramante. Disse Marsilio·: «Deh non ci minacciate, però ch'e' Romani penorono molto piú ad acquistare Ispagna che Africa, e prima furono le mura di Cartagine per terra per la vostra superbia, che noi fussimo vinti da' Romani».
Gli ambasciatori adirati rapportarono l'ambasciata al re Bramante, il quale ripieno di superbia, egli e 'l re Polinoro mossono di Ragona con venticinque migliaia, e mandò a dire al re Agolante che gli mandasse gente; ed egli gliela mandò, ma ella giunse tardi. E mossi di Ragona, vennono intorno alla cittá di Saragozza a campo. Lo re Galafro mandò per tutta Spagna, addimandando soccorso alla nuova guerra; e 'l dí seguente ch'el re Bramante e 'l re Polinoro puosono campo, lo re Galafro uscí della cittá alla battaglia in questa forma. Egli diede a Marsilio e a Balugante cinquemila cavalieri saraini; la seconda schiera de diecimila saraini tenne per sé, e con lui Falserone; e uscirono fuori alla battaglia. El re Bramante mandò loro incontro lo re Polinoro con otto mila cavalieri saraini, e dissegli: «Io so bene che non fará di bisogno ch'io m'armi per cosí poca gente». Disse lo re Polinoro: «Deh lascia pure questa battaglia oggi a me, che s'io non ti dessi preso Galafro e' figliuoli, io mi chiamerei re discredente». Questo Polinoro avea quella spada che fu chiamata Durindarda.