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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Molto si dimesticò Uggieri con Marsilio e co' fratelli, mostrando poco amore a Mainetto; e alcuna volta dicea certe parole con Marsilio, dispregiandolo; e cosí faceva con Balugante e con Falserone, in tanto che uno giorno, essendo insieme tutti a quattro, credendo che Uggieri odiasse Mainetto, non potè istare Balugante ch'egli non dicesse di villane parole contro a Mainetto. E poi andarono tutti a tre alla loro madre e dissono: «Madre, questo Mainetto ci ha tolto l'onore di Spagna». Ed ella gli confortò a farlo morire, e disse: «Trovate il modo, e guardatevi da vostro padre e da Galeana, imperò ch'ella molto l'ama». Ed eglino facevano stima di dare poi Galeana a Uggieri per moglie, e guardavansi da Galeana, ma non da Uggieri, e cercarono ogni via e modo di farlo morire. E tutto iscoprirono il fatto a Uggieri; ed egli, perché loro non pigliassino sospetto di lui, non parlava a Mainetto, ma egli lo diceva a Galeana, ed ella il dicea a Morando e a Mainetto. Morando una notte parlò a Uggieri e a Mainetto, e diliberorono di partirsi e di tornare in Franza, e di menarne celatamente Galeana; e affermarono di partire la terza notte.
In quello giorno che la notte si dovevano partire, ordinò Marsilio e' fratelli d'uccidere Mainetto con molti armati l'altro dí vegnente, la mattina, come egli si levasse e uscisse di camera; e Uggieri giurò il tradimento con loro. E come si fu partito, andò a Morando e tutto il fatto gli disse; e uno famiglio di Marsilio andò a Galeana e dissele che aveva udito che Mainetto sarebbe morto la mattina da Marsilio. Galeana disse: «Egli hanno grande ragione»; e la sera parlò a Morando e a Mainetto e a Uggieri, e diedono ordine di fuggirsi la notte. E intervenne ch'ella mandò per loro alla camera loro, e 'l famiglio ch'ella mandò fu domandato dalla reina dove egli andava, ed egli disse dove Galeana lo mandava. E fatta l'ambasciata a Mainetto, tornava indrieto, e la reina lo domandava: «Che fa Mainetto?». Disse il famiglio ch'e' paragonava arme con Uggieri. La veritá era che Galeana aveva donata a Uggieri una bella armadura e uno bello elmo, ed eglino le guatavano quali erano piú belle; e questo voleva dire il famiglio. E avendo auto il messo da Galeana che andassino a lei subitamente, lasciarono l'arme e andarono a lei; e la reina, che gli vidde passare, n'andò alla camera loro con quattro famigli e tolse tutte l'arme di Mainetto, e credendo torre l'elmo di Mainetto, cioè quello che fu di Bramante, ed ella tolse quello che Galeana aveva donato a Uggieri, e tolse Durindarda e portolla via, imperò ch'ella sapeva la volontá e l'ordine de' figliuoli, e conoscea l'ardire di Mainetto, onde ella aveva temenza ch'egli non si armasse contro a loro. Ed eglino parlando sotto ombra d'alcuna festa d'andarsene la notte vegnente, Galeana promisse di torre le chiavi d'una porta. E tornati alla camera, si trovarono rubati dell'arme e della spada di Mainetto, onde egli ebbe grande dolore. Ma Morando, lodando Iddio, lo confortò, e disse a Mainetto: «Non ti sconfortare, che noi torremo l'arme con che tu vincesti la giostra, che sono ancora all'osteria dove le lasciai». E poi andò Morando destramente a Galeana, e fecesi dare la spada che Mainetto le mandò, con che avea morto Polinoro. La sera, poi che ognuno ebbe cenato, ognuno si dava piacere insino che fu tempo d'andare a dormire. Galeana tolse le promesse chiave, e quando ognuno fu andato a dormire, vestita come maschio, tolse molti gioielli e venne alla camera di Mainetto; e trovò Morando e Uggieri armati, e andoronsene appie' insino alla porta. E avea Morando il dí inanzi mandato di fuori all'abergo quattro grossi cavagli e tre grosse lance. E giunti alla porta, trovarono le guardie, e diedono il nome, e apersono a Mainetto come a capitano; e disse alle guardie: «Guarda che per insino a domane a nona tu non dica ch'io sia uscito di qui, a pena della forca, che noi andiamo in uno bisogno di Galafro». E vennono a l'abergo, e Mainetto s'armò, e montarono tutti e quattro a cavallo, e presono la via d'andare verso Guascogna, e con fretta cavalcarono. Disse Uggieri: «Andrenne noi sanza battaglia? Ora ne venisse drieto Marsilio!». E tutta notte cavalcarono per passare il fiume d'Ibero.