Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Morando di Riviera conoscendo il pericolo grande a che eglino s'erano messi, e ricercando nell'animo suo quale era la piú salutevole via, perché assai volte era stato in Navarra ed in Ispagna, e aveva quale veduta e quale udito parlare, egli istudiava di passare il grande fiume detto Ibero. E giunse il dí seguente nel contado di Lucierna, e abergò in una villa, e l'altro di passarono il fiume e vennono a una cittá, la sera, chiamata Candelor, e giunsonvi in su la mezza notte. E la mattina si partirono, e passarono tra 'l monte Artales e 'l monte Pirineo, e passò presso a Pampalona a due leghe; e la sera al tardi passarono al pie' di Nobile e giunsono presso a uno castello ch'era di cristiani, chiamato Galisflor, e oggi si chiama Malborghetto; e apresso a una lega albergarono, perché Galeana era molto stanca del cavalcare, e avevano cavalcato leghe cinquanta. Nota, uditore, che da Saragozza a Lucierna sono leghe venti, e da Lucierna a Candelor sono leghe dieci, e da Candelor a Malavia insino a Galisflor sono leghe venti. Or sendo albergati, avevano a passare una acqua, e credevano essere fuori di pericolo. E Marsilio e Balugante e Falserone avevano auto sentore come Mainetto e' compagni erano passati Lucierna: pensarono che andassino diritto a Pampalona, e però n'andarono a Pampalona. Lo re della cittá fece loro onore, e saputa la cagione della loro venuta, come eglino ebbono mangiato, montò a cavallo con mille cavalieri armati e fece loro compagnia: e sentí da certi del paese ch'egli erano passati al tardi presso a Nobile. Per questo tutta la notte cavalcorono, e la mattina giunsono dove Morando e' compagni erano la notte abergati, ed erano pure allora partiti. Marsilio s'allacciò l'elmo in testa, e montò in su uno buono destriere, e prese una lancia in mano, e cosí feciono e' sua fratelli e tutti gli altri. Marsilio era meglio a cavallo ed entrò inanzi, e Balugante apresso; ed erano grande pezzo inanzi, quando vidono Mainetto e' compagni che avevano passato il fiume e andavano verso Galisflor; ed eglino s'afrettarono. E quando Marsilio passava il fiume, e Uggieri si volse e disse a' compagni: «Vedete, o che gente fia questa, che ci viene drieto?». Galeana si volse, e com'ella gli vidde, disse: «O lassa a me, ch'egli è Marsilio e' mia fratelli! Per Dio, fuggiamo insino a questo castello». Allora Uggieri s'allacciò l'elmo e imbracciò lo scudo e 'mpugnò la sua lancia, e non disse niente a' compagni; ma egli si dirizzò contro a Marsilio e ferironsi delle lance. Marsilio cadde a terra del cavallo, e poi Uggieri abatté Balugante e a lato dell'acqua del fiume abatté Falserone: e arebbegli Uggieri morti tutti a tre, se Mazzarigi, re di Pampalona, non fossi cosí tosto giunto. Fu Uggieri assalito da piú di mille cavalieri e attorniato, e 'l re Mazzarigi uccise il cavallo sotto a Uggieri. Allora Mainetto si mosse per soccorrere Uggieri. Morando menava la donna verso Galisflor, e 'l romore s'era levato per lo paese. Giá traevano di verso il castello piú di cinquecento paesani. Morando gridava: «Per Dio, noi siamo cristiani, io vi raccomando questo damigello». E fu menata Galeana insino al castello, credendo che fosse uno valletto. Giunto Mainetto nella zuffa, abatté Mazzarigi e passò uno altro per lo petto e ruppe la lancia; e tratta la spada, vidde Marsilio ch'era rimontato a cavallo, e diegli sí grande il colpo della spada, che ferito lo fece cadere a terra del cavallo, e prese il cavallo e diello a Uggieri. E in questa parte ferí Mainetto Altomaore di Cordoa, il quale fu padre di Serpentino dalla Siella. E quando Uggieri fu rimontato a cavallo, fece grandissime prodezze di sua persona, ma tanta fu la gente che giunse loro a dosso, ch'egli erano attorniati. Ma il valente Morando giunse alla battaglia con cinquecento di quelli paesani di Galisflor, e fece tanto, ch'egli s'aggiunse con Mainetto, e due volte gli diede della spada in su l'elmo, tanto che lo fece ritirare verso il castello con quella compagnia che venne con Morando. E ancora avevono quegli paesani cavalli ed arme guadagnati, e ridussonsi a Galisfior, dove fu fatto loro grande onore. E la mattina si partirono, e andaronne verso Guascogna, tanto che 'n due giornate vennono a Morlain.