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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Mentre che queste cose si facevano tra gl'infedeli, lo re Carlo aveva giá regnato re di Francia anni dodici, quando fu diliberato per lo consiglio di Roma, essendo morto Gostantino imperadore, cioè il terzo Gostantino (questo fu imperadore dopo la morte del re Pipino), e dal sagro collegio e da papa Lione terzo fu eletto Carlo Magno imperadore di Roma. E avendo ricevuta la elezione, accettò, e diliberò andare a Roma e di pigliare il titolo dello imperio come nobile eletto, perché non si voleva fare imperadore insino a tanto ch'egli non facea ubidire Gherardo da Fratta, duca di Borgogna. E fece comandamento che tutti e' baroni cristiani sottoposti alla corona di Franza fussino a corte alla primavera. E al detto tempo si rappresentarono a Parigi, e fece lo re Carlo la maggiore corte che mai fusse per lo passato fatta a Parigi; e fece Carlo sí grande la quantitá de' doni di cittá e di castella, d'arme e di cavalli, di signorie, d'oro e d'ariento, e di vestimenti e di gioielli, che per tutto il mondo andò la sua fama: e costò cara la cortesia al re Agolante. E tutti e' signori giurarono da lui tenere le loro terre e signorie, e giurarono fedeltá. Carlo gli pregò che s'apparecchiassino d'andare alla primavera con lui a Roma, ed eglino tutti si profersono d'andare dove a lui era di piacere. Finita la festa, tornorono in loro paesi.
In questo tempo si partí di Parigi uno buffone, e andò in Ispagna, come vanno i buffoni; e sentí che lo re Agolante tornava in Africa con la vettoria di tutta l'Asia, onde egli passò di Spagna e andonne in Africa per guadagnare. Questo buffone fu cagione ch'el re Agolante fece il passaggio in Italia col suo figliuolo Almonte, come la storia toccherá seguendo.