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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Giunto Orlandino in su la sala dinanzi a Carlo, erano e' tre sopradetti in sala, cioè Namo, Salamone e Uggieri, e la vivanda fu portata in due grandi piattelli, come era ordinato. E Orlandino corse e prese uno de' piattelli; e quando lo prese, Carlo gli fece uno brutto e spaventoso viso, e fece uno grande roncare di gola, credendo fargli paura. Orlandino lasciò il piattello e prese Carlo per la barba, e disse: «Che hai?». E fu piú scura la guatatura che fe' Orlandino inverso Carlo, che quella che fe' Carlo inverso lui. E lasciato Carlo, tolse il piattello e cominciò a fuggire. El duca Namo prese una coppa d'oro, che Carlo aveva inanzi, ch'era piena di vino, e disse: «Tieni, valletto, che voi 'aviate da boyre'». E questo fece Namo, perché egli non corresse. Orlandino la prese e smontò le scale e fuggiva, ma per la coppa che era piena di vino non poteva correre, che 'l vino si versava. Namo co' compagni montarono a cavallo e andavangli drieto; e vedendo Orlandino ch'el vino non lo lasciava andare, gittò il vino e cominciò a correre; e i tre baroni studiavano il passo. E Carlo rimase in sala alquanto turbato per l'atto che Orlandino aveva fatto, e sí per la visione che gli era apparita in sogno, dicendo: «Questi sono de' segni che apparirono a Cesare e al re Filippo di Macedonia ed a Allessandro presso alla loro morte», rammentando l'uccella che fe' l'uovo in grembo al re Filippo e 'l messo che portò la lettera a Iulio Cesare imperadore.