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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo X.

Come Fiovo ricevette la bandiera, e come vennono in Lombardia,

e vannosene a Melano; e Sansone disse loro di Durante signore di Melano.

 

Tornato Sansone al romitoro, gli salutò, e disse: «Lodate tutti Iddio, imperò che Iddio vidde ch'io avevo forestieri a cena, che mi suole mandare uno pane, e ora me n'ha mandati quattro». E disse molte orazioni, e fenne dire a loro; e poi diede a ognuno il suo pane, e mangiorono, e a ognuno n'avanzò. E lo romito abracciò Fiovo, e disse: «Caro mio nipote, sappi che io sono tuo zio, fratello della madre tua; e fuggii di Roma, quando Gostantino perseguitava e' cristiani. Ora che egli è battezzato, lodo e ringrazio Iddio. Ora sappi che l'agnolo di Dio m'ha data questa bandiera che io te la appresenti, e mandati a dire che tu vada sanza paura, e che tu acquisterai molti paesi che si faranno cristiani. E veramente quella gente che sotto questa insegna si conducerá, non può essere vinta per battaglia». Allora gli disse ciò che l'agnolo gli aveva detto. Fiovo s'inginocchiò, e con grande riverenza prese la bandiera. Apresso gli disse: «L'agnolo mi comandò che io venissi con voi da parte di Dio, e dissemi: — Questa bandiera si debbe chiamare Oro e fiamma —». E detto questo, Fiovo e Giambarone e Sanguino si levarono in pie', e abracciarono el romito, rendendo grazie a Dio, e accettorono molto amorevolmente la sua compagnia. E poi andorono a dormire in su certe legne e fieno.

E la mattina montorono tutti a cavallo. Montò il romito in sul suo magro cavallo in compagnia, e presono loro cammino verso Lombardia. Passando per la Toscana, giunsono in Lombardia presso a Melano; e quando Sansone conobbe il paese ch'era della cittá di Melano, disse a Fiovo: «Signore, non andiamo di da questo fiume, che è chiamato il Po, imperò che di da questo fiume una giornata o poco piú è una cittá che ha nome Melano, nella quale sta uno ladrone tiranno ch'ha nome Artilla». Rispuose Fiovo: «Nessuna paura non ci bisogna per la santa bandiera di Cristo. Andiamo, che io nonn'ho paura». E dette queste parole, si mosse; e andorono verso il Po; e passato il grande fiume in nave, n'andorono verso Melano. Era allora quello paese per molte guerre molto abbandonato: e fra certi giorni giunsono presso a Melano a uno miglio, e lasciarono Pavia a mano sinistra, e non vi andorono, perché allora era mezza abbandonata; e udirono sonare a Melano una campana. Disse Sansone: «Noi saremo assaliti, e quello ène il segno». Allora Fiovo tagliò una pertichetta d'albero, e missevi suso la bandiera Oro e fiamma; e questa fu la prima volta ch'ella fu spiegata come cosa vergine e pura in su una aste vergine e pura. E Fiovo con pura fede fidandosi nelle parole dell'agnolo, non curò assalto d'infedeli, e ardito contro alla cittá n'andò.




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