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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Torna la storia al paladino Riccieri, che, partito dalla reina, cavalcava drieto a Fioravante, e per molte ville del paese lo seguiva; e domandando, trovato il bosco, dov'era entrato Fioravante, lo seguitava alle pedate del cavallo con poco riposo, dubitando piú di Fioravante che di sé. El terzo giorno capitò in sul poggio dove si fermò Fioravante; e cosí si fermò ancora Riccieri, pregando Iddio che gli dessi grazia di ritrovarlo. E cosí stando, sentí uno lamentare e piangere. Riccieri mosse el cavallo verso quel pianto, e giunse in sul prato dove Fioravante aveva campata la damigella e morto i due saraini, e vidde uno sopra' due morti che piangeva. Riccieri lo salutò e dimandollo: «Sarebbeci passato un cavaliere con una sopravesta verde e uno scudo bianco con una croce d'oro nello scudo?» Quello saraino no gli rispose insino che non fu a cavallo montato, e poi rispose e dissegli: «E' ci passò, ed hammi morti questi mia compagni, e tolseci una damigella; ma, per lo iddio Balain, che quello ch'io non pote' fare a lui, ch'io lo farò a te!». E spronò el cavallo contro a Riccieri, dicendo: «Traditore famiglio, tu porterai le pene del tuo signore». Riccieri se ne rise, e riparò el colpo in sullo scudo, e poi gli disse: «Compagnone, non fere, se tu non vuoi morire». El saraino prese ardire, e tratta la spada, gli tornava a dosso. Riccieri non potè piú comportare, e colla lancia sopra mano gli die' nel petto e diegli la morte; e poi se n'andò a quella trabacca, e trovato del pane, un poco mangiò, e poi seguitò drieto alle pedate de' cavagli di Fioravante e della damigella.
E giunto dove Fioravante aveva combattuto, trovò el pennoncello della lancia e la cavezza del cavallo di Fioravante e molti pezzi d'arme. Fermossi, e disse: «Qui è stata battaglia». E diceva: «O Iddio, che sará addivenuto di Fioravante?»: e volevasi affrettare di cavalcare. In questo egli udí gridare una boce. Riccieri si fermò e pose orecchi, ed egli udí gridare: «Misericordia, Iddio!». «O me,» disse Riccieri, «che quello è Fioravante!». E spronò el cavallo verso quello castellaccio disfatto, e vide Fioravante legato, e vide questi tre che si disarmavano, e quello che dava a Fioravante, ma non potè vedere la donna. Riccieri si raccordò che Fioravante s'era vantato di combattere con cento cavalieri. Disse Riccieri tra sé medesimo: «Costui non è Fioravante; e s'egli è desso, non è figliuolo del re Fiorello, che s'è lasciato pigliare a quattro ribaldoni». E volse el cavallo alla strada, e lasciollo stare, e tornò insino alla strada, e vide tanti pezzi di lance rotte. Allora si ricordò di quello ch'aveva promesso alla reina, e ritornò per aiutare Fioravante; e come lo vide, si pentí e tornò alla strada; e rivedute le lance, disse: «O lass'a me, che, quando si saprá che tre volte andai dal castello alla strada, ognuno dirá ch'io l'abbi fatto per paura!» Allora imbracciò lo scudo e impugnò la lancia, e toccò di sproni el cavallo; e giunto a quello casolare, saltò drento e misse un grido, e colla lancia sopra mano percosse Finaú, e passollo dall'altra parte, e gittollo morto a terra. E tratta la spada, uccise due de' compagni; el terzo s'affrettò e salí in sul cavallo, e cominciò a fuggire. Allora Riccieri sciolse Fioravante, il quale non parlò niente a Riccieri, ma egli prese la spada di Finaú, e montò sopra a Gioioso, suo buon cavallo, e corse drieto a quello che si fuggiva; e giuntolo, gli partí per mezzo la testa insino al petto, dicendo: «Tu proverrai se Durlindana taglia». E ritornato a Riccieri, vi fu grande allegrezza. Fioravante molto lo ringraziò, e l'uno disse all'altro la sua ventura. Quando Riccieri udí com'egli era stato preso, si dolse molto perché nollo soccorse la prima volta. Fioravante voleva dare Durlindana a Riccieri, ma egli nolla volle; e Fioravante gli donò Gioioso. E riarmati, montorono a cavallo. Uliana molto ringraziò Iddio che l'aveva mandato soccorso e campato da tanta fortuna. Riccieri, udito che Fioravante si chiamava Guerrino, si chiamò per nome Buonservo; e presono loro cammino verso Dardenna, passando il terreno di Balda, e non andorono alla cittá.