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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XL.

Come e' baroni di Francia volevano incoronare Riccieri del reame,

credendo che Fioravante fosse morto; e il buffone giunse, e fecesi

gran gente, e andorono a soccorrere Monfalcone.

 

Fra questo tempo che 'l buffone e gli altri avevano cerco di Fioravante, era passato uno anno che 'l re Fiorello era morto; e la reina aveva auto termine uno anno di fare cercare di Fioravante, e il re Fiorello aveva lasciato per testamento che, se Fioravante fosse morto, i baroni di Franza dovessino incoronare Riccieri, primo paladino. E passato l'anno, e' baroni vennono con gran gente a Parigi; ed essendo in sul palagio reale di Parigi, non si potevano accordare, perché v'erano molti che non si contentavano che Riccieri fosse fatto re, ed era questa la maggiore parte; e nel consiglio era la reina, la quale, veggendo tanta discordia, piagneva il figliuolo. E mentre che questo consiglio era in tanta differenzia, giunse il buffone, e andò dinanzi a tutto il consiglio. E la reina, come lo vidde, tutta si rallegrò, e passò per lo mezzo di tutti e' baroni, e abracciollo, e disse: «Sai tu novelle del mio figliuolo?». Rispose di sí; «ma inanzi che io dica niente, io voglio la promessa che voi mi facesti, e di certo vi dico che Fioravante è vivo e sano. Ora mi date la contessa di Fiandra per moglie, e io vi dirò dov'egli è». La reina fece venire la contessa di Fiandra, e cavossi uno anello di borsa; e in presenza di tutti e' baroni la sposò, e la reina lo fe' conte di Fiandra. Allora egli si trasse la lettera di seno, e fu conosciuta essere scritta di mano di Fioravante, e levato tra loro il romore: «Viva il nostro signore Fioravante!» E tra loro affermarono capitano Riccieri nella impresa di soccorrere Fioravante, e mandarono ambasciadori a Roma al santo Padre. Ed egli conobbe la cosa essere di necissitá, e sollecitamente mandò brivilegi di colpa e di pena a chi fra tre mesi fosse con la baronia di Franza in soccorso di Fioravante, figliuolo del re di Franza, il quale si dovea incoronare del reame di Franza. E apresso si partí il papa da Roma, cioè papa Innocenzio Albanis; e lo imperadore era in quello tempo in Gostantinopoli, ed era imperadore Arcadio, che fu il quarantunesimo imperadore. E giunto il papa a Parigi, fu onorevolmente ricevuto, e venne a Parigi gran moltitudine di gente per lo perdono.

In questo tempo era nelle selve di Dardenna uno santo romito, che avea nome Dionigi, al quale l'agnolo annunziò che egli dovesse andare a prendere confessione dal santo papa, e andasse a combattere contro a' saraini; ed egli cosí fece.

La reina volle andare con loro, e andò armata con l'arme del re Fiorello, e faceva maravigliare ogni persona. E il luogotenente di Dardenna andò nel campo con quattromila cavalieri, ciò fu Valenziano di Baviera. Tanto andò l'oste, che giunsono apresso a Monfalcon, dov'era assediato Fioravante. Quelli di Balante corsono ad arme, e cosí Fioravante con quelli del castello.




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