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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XLV.

Come il ladrone fu morto, e l'altro figliuolo, ch'e' portava, fu venduto

a uno mercatante di Parigi, e fu portato a Parigi, e postogli nome

Gisberto del Fier Visaggio.

 

Quello ladrone che portava l'altro fanciullo, volendo passare presso a una fortezza di cristiani, dove stava la guardia perché il paese stesse sicuro, fue veduto dalla guardia della torre, e levato il romore, fu assalito da cento a cavallo. Come Giogante vidde questa gente, misse il fanciullo in una siepe di pruni, e cominciossi a difendere: all'utimo fu morto, ma egli uccise dieci cristiani. E poi che l'ebbono morto, gli feciono cerchio intorno, e per meraviglia lo guatavano; e uno di loro si scostò per volere orinare; e volendo orinare nella siepe, vidde il fanciullo, e portollo al loro capitano. Ed egli lo fe' notricare uno mese, e poi lo mandò a vendere a una fiera, credendo ogni uomo ch'egli fosse figliuolo di quello ladrone, chiamato Giogante; e perché egli era tanto bello, ne domandava tant'oro, quanto pesava.

Intervenne che alla fiera venne uno mercatante da Parigi, che aveva nome Chimento, ed era il piú ricco mercatante del mondo; e andando questo mercatante su per la fiera, vidde questo fanciullo che si vendeva, e fermossi a vederlo, e fecielo isfasciare, e viddelo ignudo, e dimandò quanto ne volevano, e fugli detto: «Tanto oro, quanto pesa». El fanciullo gli parve tanto bello, che molto gli piacque; e tornato al suo alloggiamento, pensando fra sé medesimo, disse: «Io non ho figliuoli e non ne sono per avere, e sono in molta vecchiezza: egli è meglio che io compri questo fanciullo, e farollo mio figliuolo adottivo, e sará mia reda, e crederassi essere mio figliuolo». E chiamato uno suo famiglio, detto per nome Matteo, e' dissegli: «Va' e compra quello fanciullo che noi vedemmo, e non lo lasciare per danari». E comperollo tanto oro quanto pesò: e poi fece trovare due balie per allattarlo, e disse a Matteo: «Vattene con questo fanciullo a Parigi, e fammelo allevare, e dirai alla mia donna ch'egli è mio figliuolo; e quando sará in etá, fará' gli insegnare leggere e scrivere, imperò che mi conviene andare in levante per fare tutte le mie ricchezze venire a Parigi, ch'io sono oggimai vecchio e non potrei piú attendere alla mercatanzia, e starò forse otto o dieci anni. E quando sará grandicello, guarda bene ch'egli non vada a mangiare né a bere in corte del re Fioravante, imperò che tu sai quello ch'egli fece de' suoi figliuoli; e sai che tutte le donne di Parigi vogliono male alla reina, perch'ella cacciò Drusolina». Allora Matteo promisse di cosí fare, e il mercatante gli diede un altro compagno, che aveva nome Bichieragio, e menarono il fanciullo con le balie a Parigi. E quando la moglie di Chimento udí dire ch'egli era figliuolo di Chimento suo marito, pensando ch'ella non aveva figliuoli, l'accettò per suo figliuolo come Chimento o piú, e facevalo nutricare con amore e con grande guardia, e fecelo battezzare come Chimento aveva ordinato, e posegli nome Gisberto Fier Visaggio. Egli era tanto bello, che ognuno gli poneva amore.




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