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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Quando Lucio Albanio montando la montagna con gente giunse a mezza costa, lasciò la compagnia, e andò insino al propio abituro di santo Salvestro; e iscontrandolo in sul monte, domandò qual era Salvestro di loro. Ed egli rispuose essere desso egli. Disse Lucio Albanio: «Gostantino manda per te». Disse Salvestro: «Bene mi piace; ma io ti priego che imprima mi lasci dire la messa». Rispuose che volentieri. E ancora lo pregò che lasciasse andare li suoi compagni; e cosí promisse. Apresso Salvestro prese Lucio per la mano, e menollo in uno piccolo suo orticello, e seminò parecchie granella di rape, e ricopersele, e poi le segnò, e raccomandolle a Dio, e andò a dire la messa. E quando celebrò il Signore, vidde Lucio Albanio Cristo in croce propio sopra all'ostia, come aveva udito dire che fu crocifisso in Gerusalem. Detta Salvestro la messa, si volse a Lucio e disse: «Va, amico, e cogli una di quelle rape, e cocerenla sotto il fuoco, e poi andreno». Maravigliandosi, Lucio disse: «Pure ora le seminasti: perché mi gabbi?». Salvestro disse: «Va, servo di Dio, che nessuna cosa è impossibile a Jesú Cristo». El servo andò con pura fede, e trovolle grosse come pani. Allora ne portò una, e inginocchiossi a Salvestro e addimandò il battesimo, e disse come aveva veduto Jesú Cristo, e apresso el miracolo delle rape; e battezzossi, e pregò santo Salvestro che non lo dicessi a Gostantino. E partiti d'Aspramonte, n'andorono a Roma in corte giornate. E appresentati dinanzi a Gostantino, lo domandò quello che egli voleva. Disse Gostantino quello che aveva udito in visione, e disse: «Fa che io abbia di quella acqua che tu sai fare». Rispuose santo Salvestro: «L'acqua ch'io so fare si è l'acqua del santo battesimo: sí che, se tu vorrai guarire, converrá che tu ti battezzi alla fede di Jesú Cristo». E predicògli, e disse chi fu Cristo, in questo mondo, e come santo Piero fu de' dodici discepoli, e come si convertí santo Paolo, e come Vespasiano fece la vendetta. Allora Gostantino si botò, se Cristo lo guariva, di non adorare altro Iddio, e di fare battezzare tutta Roma. Disse Salvestro: «Leva su del letto per virtú di Jesú Cristo». E subito uscí del letto, e Salvestro lo battezzò entro uno grande bacino; e mentre gli gittava l'acqua a dosso, tutta la lebbra cascava, e rimasono nette le sue carni come d'uno bambolino d'uno anno. Gostantino fece battezzare tutta la sua famiglia; ma due suoi figliuoli, l'uno aveva nome Gostantino, come il padre, non si volle battezzare, e fuggí all'Aquila, e quivi fu da' suoi nimici morto; l'altro figliuolo ebbe nome Costo, come ebbe nome l'avolo, e costui si fuggí a Gostantinopoli, e in corti dí si morí; e 'l terzo ebbe nome Gostanzo, e per vezzi era chiamato Fiordimonte, e battezzossi; e questo aveva circa di venti anni. E Gostantino era stato imperadore dodici anni. Per questo dimostra che otto anni e non piú era stato malato, benché la leggenda d'alcuno santo padre dica dodici (ell'è buona ragione, ch'egli li conta tutto il tempo che fu imperadore, perché non era battezzato). E fece battezzare tutta Roma, e dotò la chiesa di Dio per la buona fede e per la sua conversione, non pensando che e' pastori della chiesa per lo bene propio dovessino tutto il mondo guastare per appropiarsi e farsi di spirituali tiranni. Dopo questo fece Salvestro vescovo di Roma e sopra a tutti e' vescovi del mondo. Benché noi diciamo papa, sappia che in Roma si chiama vescovo di Roma. E fece Gostantino ritrovare le teste di san Piero e di san Paolo, e fece fare la chiesa di San Piero e di San Paolo, e la prima pietra de' fondamenti vi gittò santo Salvestro e Gostantino, e molto oro e ariento vi fu gittato da loro e da altrui; e molte altre chiese feciono fare.