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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Ora dice lo conto che stando Buovo in Antona, lo re d'Inghilterra, chiamato lo re Guglielmo, sentendo la fama di Buovo, aveva presa con lui grande amistá; e volendo fare uno suo figliuolo cavaliere, mandò per Buovo, pregandolo che andasse a Londra alla festa. Buovo, che per amico lo teneva, v'andò, e menò seco Drusiana e Sinibaldo suo figliuolo, e lasciò Guido signore d'Antona in suo cambio, tanto che egli tornasse. E cavalcarono a Londra, dove lo re Guglielmo gli fece grande onore; e per mancanza de' baroni che non erano venuti a corte stette Buovo tre mesi a Londra, tanto che Drusiana venne nel tempo del partorire, e partorí uno fanciullo maschio; e 'l re Guglielmo lo volle battezzare, e posegli nome Guglielmo per rimembranza del re. E in quel dí fu donato al re uno bellissimo corsiere, e il re lo donò a Fiore suo figliuolo; e l'altro giorno volle il re vedere questo cavallo, e poi ch'egli l'ebbe veduto alquanto correre, fece bandire una festa e fece apparecchiare uno dono, che si doveva correre alla festa. Il dono valeva cinquanta onze d'oro, e per onore molti signori vi mandorono a correre loro vantaggiati cavalli. Essendo andati e' cavalli a correre, el re Guglielmo andò a vedere insino dove si dovevano muovere e' cavalli, e menò seco Buovo: e giunti al detto luogo, Buovo disse: «Santa Corona, volete voi che io vi faccia correre questo mio cavallo con questi?», e diceva di Rondello. El re cominciò a ridere, e disse egli non potrebbe seguire questi corsieri; e pure gliene die' la parola Buovo, lo fe' scrivere, e misse uno paggetto in su Rondello e disse: «Tienti bene». E dato le mosse, Rondello giunse gran pezzo di via inanzi a tutti gli altri cavalli, e 'l cavallo di Fiore giunse secondo a lui, e fu lodato Rondello per lo migliore cavallo che vi fusse. E giunto el re, [die']l dono a Buovo. E Fiore s'accostò a Buovo e disse: «Signore Buovo, voi avete uno buono cavallo, ch'egli ha vinto il dono». El re n'ebbe grande allegrezza e Fiore n'ebbe grande tristizia; e poi che furono tornati al palazzo reale, essendo per mangiare la sera a cena, e Fiore in presenza del padre dimandò a Buovo in dono el cavallo che aveva vinto il donò. Rispose Buovo: «O Fiore, ogni altra cosa ch'io honne, salvo che Drusiana e Rondello e Antona, ti donerò, imperò che questo cavallo m'ha campato di grandi pericoli, e ho promesso e giurato che altro che la morte non lo partirá da me: e però mi perdona». Fiore l'ebbe molto per male e cominciò a odiare Buovo. Essendo a tavola, e il re disse a Buovo: «Dimane voglio fare Fiore mio figliuolo cavaliere, e voglio mandarlo con una armata a dosso al re d'Irlanda; io voglio una grazia da voi, che voi andiate per campione della mia gente contro a' miei nimici». Buovo rispuose: «Molto volentieri», e proferse sé e' due suoi figliuoli con quella gente che egli potea fare.