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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo LXIV.

Come Buovo per la morte di Fiore

fu confinato fuori d'Antona e di tutta l'isola d'Inghilterra.

 

Quando lo re Guglielmo seppe la morte del suo figliuolo, fu molto turbato, e disse a' suoi baroni: «Pigliate questo traditore di Buovo, imperò che lui l'ha fatto morire». Buovo misse mano a una arme, che è come uno costoliere, che egli aveva allato, e trattosi uno ammanto reale che egli avea in dosso, se lo avvolse al braccio, e gridando: «O re Guglielmo, tu se' mio compare, non mi fare torto!», e tiratosi da uno canto della sala, non v'era barone a cui non increscesse, né veruno v'andava a dargli impaccio; anzi molti di loro si missono in ginocchioni pregando il re che contro a Buovo non offendesse, ch'eglino conoscevono Buovo di condizione, che non arebbe mai acconsentito tanto male. Intanto giunsono e' cittadini, piagnendo, col corpo di Fiore, e il re si gli gittò a dosso piagnendo, e cosí piagnevano tutti e' baroni, e Buovo piangeva con loro insieme. Il re volle sapere la cagione per che erano stati morti; e non si poteva sapere, se non fusse che uno famiglio di Floccardo di Maganza disse ch'avea udito dire a Floccardo inverso Fiore che Buovo era uno villano a non gli donare uno cavallo che egli gli aveva chiesto, e ch'egli era fatto capitano della armata sopra a lui, e che egli era meglio d'andargli a torre Rondello per forza: e come v'erano andati. Allora e' baroni domandarono al re Buovo di grazia; e 'l re disse ch'era contento, se Buovo gli dava Rondello che avea morto il suo figliuolo; e voleva ancora Rambaldo. Buovo rispose: «Poca cortesia sarebbe a uccidere per vendetta uno cavallo», ma Rambaldo gli darebbe, se egli lo trovasse: «ed anche dico che Rambaldo non ebbe torto a difendersi». El re alquanto s'adirò, ma e' baroni tanto l'aumiliarono, ch'egli promisse indugiarsi insino alla mattina.

E' tre signori promissono di rappresentare Buovo la mattina dinanzi al re; e l'uno fu il conte Angelico di Virgales, el secondo il conte Angieles de Gales, e 'l terzo il conte Aumber di Marina. E partiti da corte, rimenarono Buovo alla sua stanza; e la mattina fu sopellito Fiore. Ma Rambaldo non si potè ritrovare; e' sopradetti tre baroni rappresentarono Buovo dinanzi al re Guglielmo; ed egli da capo addimandò Rondello per farlo morire. Buovo gli si gittò ginocchioni a' pie' piagnendo, e disse: «Santa Corona, pigliate sopra di me ogni vendetta che v'è di piacere, che io voglio inanzi morire, che si dica che per vendetta di Fiore fu morto uno vile cavallo». El re, pensando alle parole di Buovo, cognobbe ch'era vergogna al figliuolo e a lui. E Rambaldo fu molto cerco; e per questo comandò il re a Buovo che egli uscisse di tutto il reame d'Inghilterra e lasciasse Antona, e che egli non tornasse mai nell'isola, se il re Guglielmo, cioè lui medesimo, non morisse o non mandasse per lui. Buovo piangendo cosí gli giurò per fede, come leale cavaliere, e ringinocchiossi e baciògli e' piedi. E allora giunse Drusiana dinanzi al re, e inginocchiossi e disse queste parole, sempre piangendo:




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