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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo VII.

Come la mattina ricominciarono la battaglia,

nella quale fu morto Ottone da Trieva e molti altri signori.

 

Apparita la chiaritá del dí, da ogni parte erano mutate le schiere e messa gente fresca alle frontiere dinanzi, sí che da lato de' cristiani venne alla prima battaglia Riccardo, Sanguino e Ruberto con la quarta schiera; e tutta la gente ch'el dí inanzi avevano combattuto si recarono da parte allato alle bandiere. Dal lato de' saraini venne alla battaglia lo re Pulinoro d'Arenoicca, e apressandosi le nimiche schiere, el romore si levò. E cosí l'una schiera contro all'altra, Riccardo si scontrò con la lancia in mano col re Pulinoro, e amendue caddono a terra co' cavalli. Sanguino d'Antona si scontrò con Furians, fratello del detto re Pulinoro, e dieronsi delle lance; e Furians passò Sanguino insino di drieto con la lancia, e morto cadde tra' piedi de' cavalli. Ruberto dalla Croce uccise uno ammirante. Chi potrebbe dire la gente che da ogni parte cadeva morta in questo iscontrare delle schiere? E durando alquanto la battaglia, i cristiani missono in volta la prima schiera ch'era con loro alle mani; ma in battaglia entrò lo re Polomeo della Rissa e Traconis duca di Tracondia. Questa schiera erano sessanta mila, vennono in due schiere da lato della battaglia e missono i nostri cristiani in mezzo; e fu sí grande il pondo di questa gente, che furono abattuti e morti piú d'ottomila cristiani. Riccardo di Conturbia fu abattuto, e Ruberto dalla Croce, e furono a grande pericolo, se Guido non avesse mandato alla battaglia Ottone da Trieva e Bernardo di Chiaramonte con diecimila della sua schiera. E della schiera dell'altro dí si mosse Sinibaldo e Guerrino e 'l re Guglielmo d'Inghilterra con quindicimila cristiani, e queste due schiere assalirono i saraini. Ora cominciò la maggiore battaglia che ancora fosse stata, e furono pinti per forza indrieto i saraini, e fu rimesso a cavallo Ruberto e Riccardo. In questo combattimento Bernardo di Chiaramonte vidde Furians d'Arenoicca che molto danneggiava i cristiani; e Bernardo furioso gli si avventò a dosso con la spada, e per lo mezzo la testa lo partí.

Quando Sinibaldo vidde fare a Bernardo tante valentie, disse a Guerrino suo figliuolo: «Quando somiglierai tu il tuo cugino Bernardo?»; e mostròglielo. Per queste parole tutto quel giorno combatterono i due cugini a gara: non si potrebbe dire i gran fatti d'arme che feciono quel giorno. Quando il soldano vidde la sua gente fuggire, si mosse con mezza la sua schiera, ch'erano centomila, ed entrò nella battaglia con cinquantamila; e nella giunta passò Ottone da Trieva con una lancia, e morto l'abatté. Per la sua morte fu grande romore, e i cristiani molto impaurirono; ma i franchi capitani si ristrinsono e tutti insieme serrorono le schiere, Sinibaldo, Guerrino, Bernardo e 'l re Guglielmo, Riccardo, Ruberto e Anseigi; e ristretti, confortaron la gente cristiana e con grande strida si rimissono nella battaglia. Dugento trombetti sonarono da lato de' cristiani alla battaglia. In questa battaglia Guerrino uccise lo re Pulinoro d'Arenoicca, e Sinibaldo uccise lo re Polomeo dalla Rissa; Bernardo di Chiaramonte levò il capo dalle spalle a Traconis duca di Tracondia; re Guglielmo uccise Largatris, fratello del soldano; e quante migliaia de saraini furono misse al filo delle spade non si potrebbe dire. Il soldano si fuggí insino alle sue bandiere, e tutto il resto della sua gente fece andare alla battaglia; e mandò a dire a Gailone ch'entrasse con tutta la gente nella battaglia. E mossisi il soldano e Gailone e re Galerano e 'l re Morandas e Sadoc da' monti Libici, a questa gente non poterono fare i cristiani risistenzia, e furono sconfitti e perderono campo insino presso alle bandiere. Ma eglino si mossono tutto il resto, e corsono alla battaglia, e aspra e grande battaglia si ricominciò. Guido si mosse con la bandiera e andò verso le bandiere de' saraini per rincorare e' cristiani, e fece entrare nella battaglia diecimila cristiani, e altri diecimila n'avea seco colle bandiere. Ora la battaglia era dubitosa, e' cristiani avevano il peggiore ed erano in grande pericolo.




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