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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XXXVI.

Come Uggieri conobbe chi era Mainetto,

e fecesi cristiano e giuroronsi fede l'uno all'altro.

 

Rimase Uggieri con Mainetto, e molto s'amavano insieme, e imparò molti de' suoi costumi. E usando insieme, Uggieri aveva molte volte trovato Mainetto ginocchioni alla spada, alcuna volta l'avea udito raccomandarsi a Gesú Cristo, e alcuna volta l'aveva udito segretamente piagnere, ed erasi accorto che Galeana molto l'amava, ed erasi avveduto che il Ragonese molto l'ammaestrava e correggevalo. Pensò veramente ch'egli fosse cristiano, e posegli maggiore amore che imprima, pensando ch'egli sia figliuolo di qualche grande gentile uomo, e non di mercatante. Intervenne uno giorno che Mainetto fu molto proverbiato da Marsilio, perché molto l'odiava per l'onore ch'el padre e' baroni gli facevano, ed eravi presente Morando e Uggieri. Per questo Morando menò Mainetto in camera, e all'entrare pinse l'uscio e non lo serrò affatto. Uggieri andò loro drieto, e giunto in su l'uscio, si fermò a udire; e Morando cominciò a dire: «Per Dio, non istiamo piú in questa corte, torniamo in Francia a racquistare il tuo reame di Francia contro a' dua bastardi che lo tengono, e a vendicare il tuo padre, re Pipino». Quando Uggieri udí queste parole, ebbe tanta allegrezza, ch'egli entrò drento e serrò l'uscio; e Morando ridendo disse: «O che vai facendo, Uggieri?». Ed egli se gli gittò ginocchioni a pie' e disse: «Io ho sentito le vostre parole, e priego Mainetto vostro signore e voi che mi facciate di quella fede che voi siete». Disse Morando: «Come? non credi tu a Maumetto e a Apollino e a Trevigante e a Iupiter lo grande, come facciamo noi?». Disse Uggieri: «Voi non credete a questi, ma voi credete nel battesimo, e però non mi leverò di ginocchioni, che voi mi battezzerete». Allora Mainetto, vedendo e conoscendo Uggieri fedelissimo, tolse uno bacino d'ariento e uno bronzino pieno d'acqua, ed egli e Morando lo battezzorono al nome della santa Trinitá, Padre, Figliuolo e Spirito Santo; e Uggieri giurò sempre seguire Mainetto insino alla morte. Allora Morando gli disse chi era Mainetto, e come aveva nome Carlo Magno; e Uggieri s'inginocchiò a Carlo e volevagli baciare e' piedi, ma egli lo fece levare in pie', e poi disse: «Se Iddio mi dona grazia di tornare nel mio regno, io t'imprometto, Uggieri, che tu sarai gonfaloniere della corona di Franza e porterai l'Oro e fiamma, la santa bandiera». E allora s'impalmarono tutte a tre e baciaronsi in bocca. Disse poi Uggieri a Mainetto: «Vuo' tu, signore, ch'io tagli la testa a Marsilio?». E Morando disse: «Oimè, Uggieri, che è quello che tu di'? Vuoi tu pericolare te e noi? Io non voglio che tu passi il mio comandamento, imperò ch'io sono il secondo padre di Mainetto». Allora disse Uggieri: «E io voglio essere il vostro secondo figliuolo, e non uscirò del vostro comandamento». E Mainetto gli disse come Galeana era sua sposa, e come si era battezzata, ed egli l'avea sposata celatamente. Disse Uggieri: «Questi figliuoli del re Galafro mostrono pure mala volontá contro a Mainetto, e però sará il meglio ch'io mi dimestichi e pratichi con loro, e mosterrò non mi curare di voi; eglino me ne diranno qualche cosa». E d'accordo uscirono di camera. Morando disse a Uggieri: «Non ti curare e non ti turbare per cosa ch'eglino dichino, se tu vuoi sapere l'animo loro».




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