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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Giunto lo re Carlo in Franza alla cittá di Parigi, si fece grande allegrezza della sua tornata, e d'Orlandino e di Berta, e di Milone ch'era ribandito e ricomunicato. Carlo fece per lettere significare per tutte le cittá de' cristiani come Milon d'Angrante era ricomunicato, e ritrovato Orlandino suo figliuolo, e come Carlo gli aveva perdonato e rendute tutte le sue terre a Orlandino. E fecelo Carlo conte d'Angrante e marchese di Brava; e Berta prese la signoria per Orlandino. Ebbe Carlo uno figliuolo di Galeana, ch'ebbe nome Carlotto secondo, il quale venne di strana condizione e molto si dilettò di fare adirare le persone, e fu molto rincrescevole; è per questo fu poco amato da' sottoposti del reame: e Orlandino fu tutto il contrario, e però fu molto amato. Egli era caritatevole, cortese e umile, e serviva volentieri ogni persona, ed era molto piacevole e veritiero parlatore, in tanto che ognuno che gli parlava, si partiva contento da lui. E molte grazie addimandava allo 'mperadore per altrui, e per la sua virtú Carlo non gli disdiceva grazia ch'egli gli addomandasse, e molto in ogni cosa lo lodava. E manteneva l'onore di Carlo, e però era molto amato, ed era molto parlato di lui per lo reame; e sempre manteneva verginitá e maritava molte donzelle. Carlo lo amava tanto, che lo teneva per suo figliuolo adottivo, e sempre Carlo lo chiamava figliuolo il piú delle volte; e però si disse volgarmente che Orlandino era figliuolo di Carlo; ma egli era figliuolo di buono amore, ma non di peccato originale. E amavalo il re per la sua virtú, e perché egli lo vedeva valoroso d'animo e di persona. Aveva Carlo molti nimici, ed era molto odiato, in tanto che sempre erano alla sua guardia cinquecento uomini armati. Orlandino per la sua virtú pacificò la maggiore parte o quasi tutti quelli che odiavano Carlo, ed era molto temuto Carlo per la virtú d'Orlandino. E fu Orlando il piú temuto uomo del mondo al suo tempo, e fu fatto dal pastore della Chiesa gonfaloniere di santa Chiesa e capitano de' cristiani e senatore di Roma: e Carlo lo chiamava el falcone de' cristiani.