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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XV.

Come il maliscalco del re, Tibaldo, andò al re Fiore, e piangendo disse

quello che Lione e Lionello avevano fatto del tradimento di Monalto.

 

Era giunto dinanzi al re Fiore il maliscalco del re, Tibaldo, e incominciò fortemente a piagnere e con grandi singhiozzi incominciò a parlare dicendo: «Magnifico re, signore nostro, merzé per Dio! Sappia la vostra Maestá come e' vostri figliuoli Lione e Lionello sono in Balda col re Balante e col re Galerano, e hanno tanto fatto, che Fioravante e Riccieri sono in prigione, e molti de' suo baroni e cavalieri, e non so s'eglino sono vivi o morti». E Tibaldo, ch'era giunto dinanzi al re Fiore, disse: «Io mi viddi sanza alcuna speranza, e convennemi fuggire con la mia gente, e a pena potemmo campare; e Lione e Lionello stanno col re Balante». E allora il re rispose a Tibaldo: «Saprestimi tu dire chi era quello bello cavaliere?». Rispose Tibaldo: «Certamente sí, avvisando la vostra Maestá ch'egli è Fioravante, figliuolo del re di Franza». Allora il re Fiore si diede delle mani nel viso e trasse grandi guai, e disse: «Io non sarò ma' piú lieto in vita mia, imperò ch'egli era mio nipote; ma se mai io potrò porre le mani a dosso a Lione e a Lionello, incontanente gli farò impiccare per la gola». E a Tibaldo disse: «Ora intendi, Tibaldo, che Fioravante è mio nipote, e a ragione non poteva avere Uliana, mia figliuola, per moglie». Allora Tibaldo rispose: «Signore, voi sapete bene che voi l'avevate promessa a me, e per ragione debbe essere mia». E il re cosí gliele consentí. E di poi il re disse: «Io voglio incontanente mandare uno messaggio al re di Francia, significandogli come Fioravante e il suo compagno Riccieri sono in prigione in Balda». E incontanente scrisse lettere, e con prestezza le mandò; e comandò a' messaggi che mai non restassino né dí né notte di camminare, tanto che fossino giunti in Franza al re; e' quali messaggi cosí feciono. E come furono giunti dinanzi al re, s'inginocchiorono e posongli la lettera del re Fiore in mano; e il re la fece di presente aprire e leggere, e quando intese che Fioravante, suo figliuolo, e Riccieri, suo buono compagno, erano presi da' saraini e che erano in prigione, ebbe allora il maggiore dolore che mai potesse avere. E incontanente ebbe il suo consiglio, ed ebbe ordinata una bella e nobile ambasceria, e mandolla allo Apostolico di Roma, significando come Fioravante suo figliuolo e Riccieri paladino erano presi dagli saracini in Balda, e che la Santitá sua facesse ragunare il maggiore sforzo che egli potesse, e venissino in Franza: «e io farò ragunare la mia gente, e poi andrò a Balda, a riscuotere Fioravante e Riccieri di prigione».




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