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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XVII.

Come Fiovo ebbe per moglie Brandoria; figliuola del duca di Sansogna,

e fece pace col duca, e fece battezzare lui e 'l suo regno,

e rimase in capo di dieci anni signore di Sansogna.

 

Quando il duca di Sansogna fue tornato al padiglione, fece ragunare sua baronia, e disse loro: «Signori, nella cittá sono quattro piú franchi cavalieri del mondo; e pertanto, se noi dobbiamo tenere qui l'assedio, io temo che noi faremo niente; ma bene vorrei sapere chi sono e' cavalieri». E diliberorono mandare ambasciadori nella cittá. E cosí la mattina mandorono ambasciadori allo re Nerino a dimandare quello che aveva pensato di fare, e per quale cagione aveva levata la 'nsegna de' cristiani. Fu loro risposto che la cittá e il regno di Provino era di Gostanzo, figliuolo di Gostantino imperadore di Roma, fatto cristiano e battezzato e al battesimo chiamato Fiovo. E tornati gli ambasciadori e detta l'ambasciata al duca, subito comandò che ritornassino a Provino a dire a Fiovo che voleva essere a parlamento con lui. E cosí fu ordinato: e furono a parlamento, nel quale il duca disse in questo modo: «O Fiovo, quanto ho io da lodare li dei che voi, signore, siate venuto a vedere le parti di ponente! Ma nonn'ho da lodarmi della mia disgrazia, considerando che la Sansogna sia maggiore che il regno di Provino e di maggiore possanza; e ancora perché non vi conobbi, quando arrivasti nel mio campo, e siete entrato in Provino, e io vi sono stato nimico non conoscendovi. Per questo vi priego che voi vi pieghiate a perdonarmi». A cui Fiovo rispuose: «Con meco non può avere pace nessuno che non sia della fede di Jesú Cristo, il quale morí per noi ricomperare in sul legno della croce, e il terzo dí risucitò da morte a vita». E 'l duca, udendo cosí parlare Fiovo, disse: «O nobile signore Fiovo, io nonn'ho altra reda che una mia figliuola, e sono vecchio; e se voi vorrete torre la mia figliuola per moglie, vi lascierò reda di tutto il mio paese». Fiovo disse: «Io voglio el consiglio da' miei compagni, e domane vi risponderò». E ognuno si tornò a' suoi alloggiamenti.

Fiovo ebbe consiglio col re e co' suoi compagni; e ognuno lodò che, se egli si battezzassi con tutto il suo paese, che 'l parentado si facesse; e cosí rispuosono per bocca di Giambarone; e fu fatto l'accordo. E 'l duca si battezzò, e tutto il suo paese, con patto che mentre che egli vivesse, istesse nel regno. Fiovo sposò la figliuola che aveva nome Brandona, e menolla in Provino. E 'l primo anno gli partorí uno figliuolo, e posegli nome Fiorello; e il secondo anno ne partorí un altro, e posegli nome Fiore. E il terzo anno dal dí ch'egli entrò in Provino, morí lo re Nerino, e lasciò reda Fiovo di tutto il suo reame. Da poi che morí lo re Nerino a sette anni, morí el duca di Sansogna; e Fiovo rimase signore di Sansogna e di Provino e di certi altri minori paesi e cittá; ed era molto amato pe' paesi di ponente.




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