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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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Capitolo XXI.

Come il tradimento di Sanguino fu manifestato a Giambarone e a Fiovo;

e come Sanguino fu morto e Soriana cacciata.

 

In questo affare Giambarone stava molto attento, come colui che amava molto Fiovo e giá era ripieno di sospetto. La sera che questo famiglio aveva il dí parlato a quella serva, Giambarone, chiamati certi suoi segreti famigli, disse loro segretamente: «Ponete mente che gente usa nel palagio di Sanguino, e non vi dimostrate, e non ne parlate ad altra persona che a me». Era tra questi famigli quello che aveva parlato a quella damigella; e l'altro giorno ponendo queste guardie, questo famiglio tornò alla serva, e cominciò a dire male del re e di Giambarone: e che egli s'era partito e volevasi andare via; e che egli sarebbe giá partito, se non fosse per amore di lei. Ed ella disse: «Non ti partire, perciò che andranno pochi giorni che forse saranno cacciati loro». E partitosi da lei con buona faccia, tornò a Giambarone, e dissegli tutte queste cose, e come aveva veduti molti cittadini andare alla moglie di Sanguino, e che egli aveva piú famigli che egli non soleva. Disse Giambarone: «Va e ritruova quella damigella, e pruova di sapere quando si dee fare questo fatto».

E stando le cose in questo termine, Soriana parlato a Sanguino, diedono ordine ch'ella si facesse ammalata, e che Fiovo fosse invitato da Sanguino che andasse a vedere Soriana; e ordinarono certi famigli che, quando venisse nella camera, lo uccidessono con Sanguino insieme. E la sopradetta serva udí ogni cosa; e l'altra mattina, trovato l'amante che stava attento, ella gli disse ogni cosa, ed egli rapportò ogni cosa a Giambarone, ed egli di ogni cosa avvisò Fiovo. Per questo Fiovo fece l'altra mattina, che doveva essere il tradimento, armare segretamente tutta la sua gente che nessuno se ne accorse, se nonne a chi lui voleva. La mattina Soriana si fece ammalata; e dato l'ordine, molti borgesi cioè cittadini stavano in punto a spettare che il re fusse morto, e fare Sanguino re. Allora Sanguino, come era usato, lasciò la donna nel letto, e andò al palazzo reale per le camere, che erano e' palazzi appiccati insieme; e giunto dinanzi a Fiovo, egli era tutto cambiato nel viso. Disse Fiovo: «Bene venga Sanguino»; e guatollo nel viso, e dissegli: «O caro mio cugino, che vuol dire che tu se' cosí cambiato nel viso?». Disse Sanguino: «Io mi sento pure bene; ma egli è la mia donna che si sente gran male». E il re gli rispuose: «Perch'ella è grossa; ma s'ella morisse, hai tu pensiero di nonne trovare un'altra? Che male ha ella?». Disse Sanguino: «Non so. Ella arebbe grande allegrezza, se ella vi vedesse». «Per mia fe'!» disse Fiovo, «per questo io non voglio che ella perda sua sanitá, né suo portato. Andiamo a vederla». E prese Sanguino per la mano. Subito Giambarone fece cenno a' suoi caporali. Essendo giunti alla camera, sempre era Giambarone alle spalle del re; e giunti alla camera, Sanguino e Fiovo entrarono drento. Allora e' famigli volevano serrare l'uscio; ma Giambarone si fermò in su l'uscio, e Sanguino subito cominciò a dire: «Ora è tempo». Disse Fiovo: «Tu di' vero, traditore, che 'l tempo è per te; che tu hai creduto cercare la mia morte, ma tu hai cerca la tua». E misse mano al coltello, e percosse Sanguino nel petto, e infino di drieto lo passò. E' famigli volevano assalire Fiovo; ma Giambarone entrò drento, e gli armati ch'erano con lui, e uccisono cinque famigli, e gli altri furono presi, e al martoro confessorono ogni cosa. E Sanguino giacé morto nel mezzo della camera. Fiovo comandò che la donna fosse presa; e quelli famigli che avea presi mandò a impiccare alle giubbette. E alla donna, perché ella era gravida, perdonò la vita; ma egli le die' bando di tutto suo reame, e donolle tutto il tesoro che aveva Sanguino. Ed ella si partí da Parigi, e menonne molte sue serve e alcuno servo; e andonne verso la Magna; e apresso a' confini di Francia si puose.




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