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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Veduto Gostanzo la sera la sua gente di buono animo per combattere, n'ebbe grande allegrezza, e diede ordine a fare le schiere. La prima schiera diede a Giambarone e al romito Sansone: questa furono diecimila. La seconda diede a Codonas, re di Brettagna, e a Salardo suo figliuolo: questa furono quindicimila. La terza condusse il re d'Inghilterra e il re d'Irlanda, nella quale furono due franchi baroni inghilesi: l'uno aveva nome Galeotto lo Scozio, e uno suo fratello chiamato Berlinger lo Duca: questa schiera furono venticinque migliaia. La quarta e ultima tenne Fiovo per sé: questa furono trentamila, sotto la santa bandiera Oro e fiamma. E fatto celebrare la messa, fece muovere le schiere, e verso il nimico campo n'andava.
E' saraini ordinarono le loro schiere. La prima condusse Chiarintanor, e Attarante suo fratello: questa schiera furono cinquantamila. La seconda condusse Riccardo e Currado di Baviera; e fu in questa schiera con loro uno ribello di Fiovo che aveva nome Gilfroy lo Forte, duca di Santerna, con cinquantamila. La terza e ultima condusse il re di Buemmia, che furono centomila.
Fatte le schiere, l'uno campo s'apressò all'altro; e 'l romito e Chiarintanor abatterono l'uno l'altro. Giambarone fece rimontare il romito. Attarante fece tanto d'arme, che e' cristiani molto campo perderono, costrignendoli in fuga; se non fosse Codonas e Salardo, e' quali sí francamente si portarono, che racquistorono il campo, con grande mortalitá di gente da ogni parte. E missono e' cristiani in fuga e' saraini, se Riccardo e Currado co' Bavieri non avessino soccorso.
Attarante e 'l fratello ritornarono co' Bavieri nella battaglia. Queste due schiere d'Alamanni missono in fuga e' nostri cristiani, cacciandogli per forza di campo. E Attarante abatté Codonas e Salardo; e le loro bandiere gittò per terra; ma Giambarone con una grossa lancia passò Currado le Bavier; e morto nel campo rimase. Ma tanta fu la moltitudine, ch'egli abbandonava el campo; quando Attarante s'aboccò con lui, e abatté Giambarone e 'l cavallo. Per questo tutti e' cristiani si missono in fuga. Allora entrò la terza schiera de' cristiani nella battaglia sotto il re d'Inghilterra; la quale schiera in su quello punto era di bisogno; imperò che fu tanta la forza loro, che le nimiche schiere pinsono molto a drieto. La terra si copriva di morti. Galeotto lo Scozio abatté ferito Riccardo le Bavier, e fu portato per morto al padiglione. Berlingeri s'aboccò con Gilfroy di Santerna, e feciono grande battaglia. Alla fine Gilfroy rimaneva vincente, se Galeotto non avesse soccorso; e diede d'una lancia nel fianco a Gilfroy, e abattello; e per forza fu preso dagl'Inghilesi e menato al loro padiglione; e campò che non l'uccisono, perché gridò: «battesimo», e per la lingua, ch'era francioso. In questa battaglia morí molta gente; ma Attarante tornò al re di Buemmia, e menò alla battaglia trentamila tra Alamanni e Buemmi. E giunto, nella sospesa battaglia entrò con tanta furia, che trovando e' nostri cristiani stanchi, gli misse in volta, e abatté il re d'Inghilterra e il re d'Irlanda. Questi due re avevano molto rifrancato e' cristiani, e fatti tutti gli abattuti rimontare. Per questo, quando furono abattuti, si rivolsono tutti e' baroni in quella parte, Giambarone, Sansone, Galeotto, Berlingeri; dall'altra parte Attarante, Chiarintanor e molti signori. Attarante uccise il franco Galeotto lo Scozio e abatté Berlingeri; e arebbono messo in volta e' cristiani, perché in questa zuffa fu morto il cavallo sotto a Giambarone, e 'l romito fu abattuto, e cominciavano e' cristiani a fuggire. Codonas e Salardo gli ritenevano, e molto s'affaticavano; ma Attarante gli fece accerchiare, e poi gli assalí e gittògli per terra; e furono abattute le loro bandiere; e la gente cristiana si misse al tutto a fuggire. La novella giunse a Fiovo, chiamato dalla grida Gostanzo; ed egli fece spiegare Oro e fiamma, e con tutta la sua gente entrò nella battaglia. Tutti e' cristiani presono ardire: e' fuggenti si volsono alla battaglia. Or chi potrebbe dire l'uccisione che fu in su quello punto degl'infedeli? Che in meno d'un'ora morirono piú di sessantamila Alamanni; e tutti e' signori furono rifrancati. Per questo Attarante disperato combatteva. Fiovo s'aboccò con Chiarintanor; e dopo molti colpi Fiovo gli levò il capo dalle spalle. La novella n'andò a Attarante, e fugli detto: «Uno cavaliere, re di corona, che porta uno giglio d'oro nel campo azurro, ha morto tuo fratello». Onde Attarante si dispuose o di morire o di farne vendetta. E prese una grossa lancia in mano, e andava per lo campo. E veduto Fiovo, se gli misse per coste; e in quella ch'egli voleva muovere il cavallo, e Giambarone, ch'era stato due volte da lui abattuto, l'aveva veduto andare cosí guatando: prese Giambarone una grossa lancia, e per coste gli corse a dosso, sí che quello ch'egli voleva fare a Fiovo, fu fatto a lui. Giambarone lo percosse in quello punto che egli voleva muovere il cavallo, e gittò per terra lui e 'l cavallo, ed eragli il cavallo per modo a dosso che non si poteva levare. Giambarone gli tornò a dosso, e smontò, e cavògli l'elmo per tagliargli la testa; ma Attarante domandò merzede, e arrendessi a Fiovo. Giambarone gli tolse la spada e 'l bastone e menollo preso al padiglione, e misselo a buona guardia. La sera fece abbandonare la battaglia. Da l'una parte e da l'altra l'uno e l'altro campo si strinse a sue bandiere. Gli Alamanni, mezzi in rotta, erano spaventati per la morte di Chiarintanor e per la presa d'Attarante.