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Andrea da Barberino
I reali di Francia

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[PARTE SECONDA]

Capitolo XXVI.

Come Roma fu assediata da' saraini per disfare la fede cristiana

ch'era cominciata a moltipricare; e' nomi di quaranta re saraini.

 

Sentendo e' signori saraini di levante e di ponente come Gostantino imperadore era fatto cristiano, e che la fede cristiana era giá tanto moltipricata, e che a Roma papa Silvestro aveva tutti gl'idoli disfatti, e che in Francia Fiovo, figliuolo di Gostantino, aveva presi tanti belli paesi e recati alla fede cristiana, e che Gostantinopoli e tutta Romania s'erano battezzati, e come santa Lena, madre di Gostantino, faceva fare chiese e spedali a riverenza di Cristo, e tutti gl'idoli faceva disfare, feciono gl'infedeli tre volte consiglio in quindici anni per passare sopra a' cristiani. Il primo fu fatto in Ispagna; e 'l secondo in Caldea, cioè in Bambellonia di Caldea; ma il terzo si fe' in Egitto, cioè in Bambellonia d'Egitto. E non furono le due volte prime in concordia: la terza s'accordorono per questa forma e modo. Lo re Misperio, padre del re Balante di Balda e del re Galerano e del re Asiradon di Dardenna, vedendo e' cristiani tanto moltipricati, e vedevasi avere perduto uno reame, cioè la Dardenna, mandò Galerano, suo figliuolo, al re di Spagna e al re di Granata e al re di Raona e al re di Portogallo, significando come la fede di Bel e di Belis e di Belfagor e di Balain e d'Apollino al tutto andavano a terra per questa nuova fede di Cristo e di Gostantino. E di poi cominciarono grande odio a Fiovo, re di Francia. Balante passò in Africa, e Galerano in Soria; e in meno di due anni feciono ragunare in Egitto quaranta re di corona, dove fu deliberato d'assediare Roma. E feciono loro imperadore il soldano di Bambillonia d'Egitto; e fu diliberato fra questi quaranta re che in capo di due anni ognuno si trovassi a Tunizi di Barberia, cioè nel porto dove fue Cartagine, forniti di gente e di nave e d'arme e di vettuvaglia, con quella possanza che potessino fare. E' re che feciono questa congiura furono questi: in prima Danebrun, soldano di Bambillonia d'Egitto, e Manador suo fratello, re d'Arabia Petrea; 3° soldano di Persia, soldano de Mech; 4° re Darchino lo bruno; 5° Polidan re di Bussina; 6° re Adrimon d'Arcimenia; 7° Alcidron di Panona; 8° Ciliastro re di Colchi; 9° Piliagi di Saragonia; 10° re Tribarco di Scarzia; 11° Artifon di Rambania; 12° Giliafro di Centulia; 13° Bran cadoro de' monti Caifas; 14° Lionagi d'India; 15° Balante di Balda; 16° Galerano suo fratello; 17° Coramonte di Spagna; 18° Agustan di Portogallo; 19° Alifar di Granata; 20° Sagramonte di Ragona; 21° re Barchido d'Attalante; 22° Gloriardo di Barberia; 23° Dragon d'Arabia; 24° l'Amorotto suo fratello; 25° Giliarco di Libia; 26° Arbacail d'Arabia; 27° l'amostante di Cordoa; 28° l'amostante di Persia; 29° l'arcalif di Baldraca; 30° Dalfren di Domasco; 31° Rambal di Marocco; 32° Giliarco di Media; 33° Rubinetto di Ruscia; 34° Calafro di Poiana; 35° Balantin di Trebisonda; 36° Tirione di Turchia, padre d'Arcaro e di Basirocco; 27° Balugante di Scondia, cugino di Balante; 38° Anfrione Siria; 39° Canador d'Ungheria; e 'l 40° fu Anacon di Numidia. Tutti questi erano re incoronati de' paesi sopradetti; e giurato la distruzione di Roma e della cristiana fede, si partirono. In capo di due anni, come era ordinato, si trovorono in Barberia al tempo promesso, con grande quantitá di signori. E certi de' sopradetti rimasono per fare sempre fornire il campo di quello che era bisogno; e come viddono il tempo da navicare, si missono in mare. E in poco tempo furono alle piaggie d'Italia; e presono terra in foce di Roma, e trovarono il paese fornito di roba, perché non se ne sapeva niente. E assediarono con grande gente Roma; e presono Ostia, e il sesto dí la rubarono e disfeciono la maggiore parte a furia, come piacque a Dio; imperò che se eglino non l'avessino distrutta, era fatica d'avergli possuti vincere. Gostantino uscí molte volte fuori contro a loro; ma niente gli poteva danneggiare. Il numero della gente che eglino menarono, furono quattrocento migliaia. Bene vi arebbono potuto menare tre cotanti, ma per la vettuvaglia pensavano non ci sarebbono potuti vivere.

E assediarono da quattro parti la cittá, e molte battaglie le diedono; e a tanto la condussono, che quelli di Roma non potevano piú uscire fuori a battaglia. E cosí stetteno gran tempo assediati difendendo le mura di Roma.




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