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Andrea da Barberino I reali di Francia IntraText CT - Lettura del testo |
Giunti Giambarone e Sansone colla sua schiera fuora della cittá, assalirono la guardia de' nimici, e 'l romore si levò. E 'l romito trascorse per lo campo neramente, e cosí fece Giambarone e Riccardo di Baviera; e Argorante non entrò molto per lo campo; ma dove giunse, menò gran tempesta. E feciono tanto d'arme questa schiera, che missono la maggiore parte di questo campo in fuga uccidendogli per gli padiglioni; e spaventarongli per modo, che Danebrun s'armò e Balante, Arcaro, Adrimon, Piliagi, Galerano, Lionagi, Giliarco, Anfrion, Canadoro e tutti e' signori ch'erano nel campo di sotto. E 'l primo che assalí e' cristiani fu Anfrion, re di Siria, con grande schiera d'armati al loro modo di Siria, e piú con grida che con fatti. Ma Sansone, il franco romito, quando lo vidde nelle battaglia uccidere sí aspramente e' cristiani, si gli gittò a dosso, e fecegli due parti della faccia, e morto lo gittò da cavallo. Per questo rincorati, e' cristiani ricominciorono grande battaglia. In questo giunse Arcato nella battaglia e il re Balante e il re Galerano: per questo furono costretti e' cristiani a dare le spalle. Vedendo questo, el romito Sansone corse sopra a Balante, e offeselo di piú colpi di spada, per modo che Balante fu a pericolo di morte. In questa parte giunse Arcato con uno bastone di ferro, e percosse Sansone il romito, e ruppegli l'elmo, e tutto il capo gli disfece, e morto cadde alla terra. Per questo tutti e' cristiani cominciorono a spaventare e a fuggire. Giambarone, Riccardo e Attarante, veggendo la gente fuggire, si radussono in su uno monte ch'era presso alle mura di Roma, e ivi si fermarono, perché il soldano non potesse passare dal lato di sopra di Roma per atare all'altro campo; e francamente tennono gran pezzo quello passo per la battaglia che Fiovo iacea di sopra da Roma.