Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Michele Lacetera Persone Storie Parole IntraText CT - Lettura del testo |
Il nome di Zagarolo si porta dietro, ormai da molti anni, una sorta di condanna, quasi
una persecuzione, a metà tra l’ironia e la derisione. Scherzi dettati da assonanze, da
incontri di vocali e consonanti variamente assortite e messe insieme che, per qualche
strano accidente, finiscono per assumere un tono vagamente comico che, ripetuto più
volte, finisce per diventare moda e abitudine. L’ultimo tocco a completare l’opera in qualche
modo denigratoria operata ai danni del paese è stato il film dei compianti Franchi e
Ingrassia (Franco e Ciccio) il famigerato “Ultimo tango a Zagarol”. Non è questa l’occasione
per chiedere abiure o morali risarcimenti e fare la parte degli offesi. Ci aiuta in
questo un sano senso dell’umorismo che ci fa sopravvivere e sorridere di cuore.
Ed è senza nessuna intenzione di rivincita che in questa sezione del libro ho raccolto
brevi noterelle su personaggi che hanno dato lustro e onore a Zagarolo nel corso del
tempo e nei settori più diversi della sapienza umana. Dall’astronomia alla musica, dal
giornalismo al cinema, dalla letteratura classica alla pittura. Figure di primissimo piano
nel panorama culturale italiano che in qualche caso hanno travalicato i nostri confini
nazionali. Le musiche di Goffredo Petrassi vengono eseguite in tutto il mondo. A questi
nativi ho voluto aggiungere anche i nomi di quegli illustri personaggi che hanno scelto
di vivere in questo paese per averci ravvisato le condizioni ideali per una esistenza tranquilla
e adatta alle loro esigenze di persone di cultura.
Nel caso di questi ultimi c’è da dire che la gente zagarolese li ha accolti sempre con
grandissima simpatia, onorata dalla loro scelta di vita, che finisce per conferire lustro
Per quanto riguarda i nativi inseriti nell’elenco c’è da lamentare l’oblio nel quale molti
di loro sono caduti. Forse il solo Goffredo Petrassi ha un posto, assolutamente meritato,
nella memoria degli zagarolesi.
Ma chi ricorda Luigi Petrassi i due Pizzi (Adolfo e Umberto) Clinio Quaranta, Parchetti
Luigi, Dante D’Ambrosi, illustrissimi figli di questo paese?
Il loro profilo biografico il lettore lo troverà nelle pagine seguenti. Del tutto insufficiente
per fare giustizia e per dare loro il giusto onore e il dovuto riconoscimento. Si mettano
all’opera studiosi appassionati di storia locale.
Alessandri Silvio, (1955), stimato pittore, mosaicista e ceramista vive a Zagarolo, a
Colle del pero. Ha partecipato a numerose mostre (Spoleto, Venezia, Marino, Zagarolo,
Ascoli Piceno) collezionando premi con il favore del pubblico e della critica. Sono opera
sua alcuni mosaici sulle pareti di vicoli zagarolesi e in molte chiese di alcune città italiane.
Importanti mosaici si possono ammirare nella chiesa di S. Francesco a Camigliatello
Silano, nella chiesa Regina Pacis di Fiuggi e nel Seminario maggiore, di Roma.
Pregevoli graffiti nella cattedrale Santa Maria della Marina a San Benedetto del Tronto
e nel Santuario Madonna della Salute a Legnago (Vr.) Due interessanti mosaici e una pittura
murale sono stati realizzati nella chiesa di santa Lucia a Roma. Di lui ha scritto Gino
Guida: “Io non pretendo di detenere la verità (...) ma vedo ancor bene quando un artista,
com’è per Silvio Alessandri, sa restituirci brani di realtà, rivissuti in semplificazioni araldiche
da astrazione mentale, attraverso un suo personalissimo mondo poetico, che si
afferma sempre più, anno dopo anno, giorno dopo giorno, col suo fare, da maestro antico,
in una ricerca sempre più attuale”.
Andress Ursula (1936). Una delle tante personalità del mondo della celluloide che ha
scelto Zagarolo come sede di lunghi e riposanti soggiorni nelle campagne che circondano
il paese. Dopo alcune parti poco significative in film ormai dimenticati incontra il successo
impersonando la parte della donna fatale in Agente 007 licenza di uccidere con
James Bond-Sean Connery. La sua figura statuaria in bikini e coltello alla cintola è ancora
impressa nella memoria degli amanti del cinema. Ha rappresentato un modello femminile
a metà strada tra la ragazza copertina e quella eroticamente aggressiva. Tra i suoi
film ricordiamo La caduta delle aquile, Sole rosso, Messico in fiamme.
Borzi Giuseppe (1931), sindaco di Z. dal 1956 al 1960. Eletto senatore della Repubblica
nelle elezioni politiche del 1978 nelle file del partito della Democrazia Cristiana.
Borzi Italo (1922), umbro di nascita, è nato a Otricoli in provincia di Terni, zagarolese
di adozione in quanto figlio di genitori nati a Z. dove il professore ha ancora amicizie e
parentele. Vive a Roma dall’età di cinque anni, lì si è laureato in Lettere e nella capitale
coltiva ancora con molto successo i suoi studi che gli hanno conferito nome e fama che
hanno superato i confini nazionali. Studioso di Dante ha curato numerose pubblicazioni
sul poeta fiorentino per conto di molte case editrici. Apprezzatissimi i suoi saggi critici
sulla Commedia. Titolare della cattedra dantesca della fondazione Besso che ospita una
ricchissima biblioteca all’interno della quale si organizzano mostre, convegni tavole
rotonde e seminari. I suoi studi su Pirandello e le note critiche che hanno accompagnato
nel tempo la pubblicazione di diverse opere del drammaturgo siciliano gli hanno valso la
nomina di presidente dell’Istituto pirandelliano. Negli anni Cinquanta è stato direttore
dell’Ufficio stampa di Palazzo Chigi, chiamato all’importante compito dal Presidente del
Consiglio, on. Alcide De Gasperi.
Calandrelli Giuseppe (Zagarolo 1749-Roma 1827), matematico, fisico e astronomo
illustre. Di modesta origine, portato a Roma da una zia che ne aveva intuito le capacità, studiò
in seminario ed ebbe modo di mettere in evidenza non comuni doti di intelligenza.
Terminati gli studi ottenne la cattedra di matematica presso l’Università Gregoriana dove
egli mise in evidenza grandi capacità di scienziato ed eccezionali doti di umanità.
Unanimemente apprezzato da papi e cardinali ottenne vari incarichi tra cui quello di allestire
un osservatorio astronomico presso il Collegio romano. Pubblicò diverse opere ed ebbe
rapporti epistolari con i maggiori scienziati dell’epoca, italiani e stranieri. Una esauriente
biografia dell’illustre scienziato zagarolese da cui sono state ricavate le notizie qui riportate
è stata scritta alcuni anni fa da Eugenio Loreti (v. bibliografia).
Capponi Carla (1921-2000), medaglia d’oro al valor militare, vice comandante di una
formazione partigiana, visse i suoi ultimi anni a Zagarolo dove morì nell’anno 2000.
Fece parte dell’attacco di via Rasella a Roma (23 marzo 1944) contro un plotone di soldati
tedeschi. In una trasmissione di Mixer di Giovanni Minoli un giornalista che l’aveva
intervistata così raccontava: “Quando giunsi a Zagarolo a casa di Carla Capponi fui
colpito dalla solitudine dello spazio intorno alla villa persa in un angolo di campagna. Mi
aspettavo una donna piuttosto giunonica e imponente, invece mi è venuta incontro una
vecchietta minuta, affabile, circondata da alcuni pastori maremmani scodinzolanti”.
Carla Capponi raccontò volentieri la sua esperienza di combattente per la Resistenza in
assemblee pubbliche appositamente convocate in occasione di cerimonie celebrative.
Clementelli Silvio (1926-2001), una delle figure più rappresentative nel panorama della
produzione cinematografica, scelse Z. come domicilio a causa del suo più volte dichiarato
amore per la campagna. Ha legato il suo nome a prestigiose produzioni e più volte,
nel corso della sua vita, ha ricevuto riconoscimenti e premi nazionali e internazionali.
Durante una carriera durata quarant’anni produsse più di 50 film legando il suo nome ai
più importanti registi della sua epoca. Il film “Poveri ma belli” del 1957 diretto da Dino
Risi segnò l’inizio di una brillante avventura nel mondo della celluloide.
Coletti Giovanni (1941-1984), cardiologo, primario medico presso l’ospedale di
Zagarolo prematuramente scomparso in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Z. A
lui è intitolata la biblioteca comunale. Alla dottrina medica il dott. Coletti univa non
comuni doti di umanità espresse quotidianamente nel suo rapporto con i pazienti.
Disponibile sempre all’ascolto, era universalmente stimato. Mostrava grande interesse
per la letteratura e, in generale, per le materie umanistiche.
D’Ambrosi Dante (1902-1965), emerita figura di musicista nato a Zagarolo, compositore
e direttore di orchestra, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Santa
Cecilia in Roma, esplicò la sua attività in Italia e all’estero raccogliendo sempre e dovunque
unanimi consensi di critica. Tenne la cattedra di composizione presso il Liceo musicale
di Teramo e diresse per alcuni anni il prestigiosissimo Conservatorio “G. Rossini”
di Pesaro. Una strada della città marchigiana porta il nome di Dante D’Ambrosi.
Daniélou Alain (1907-1994), una delle più illustri personalità tra quelle che scelsero
Zagarolo come posto ideale per viverci e svolgervi le proprie attività artistiche. Nacque
a Parigi e scoprì assai presto la propria passione per la musica e la pittura. Nella sua vita
di artista incontrò i più significativi rappresentanti delle avanguardie dell’epoca:
Cocteau, Stravinsky, Diaghilev. A Benares sulle rive del fiume Gange scoprì la cultura
tradizionale indiana e la studiò a fondo fino a divenirne un cultore. A Zagarolo dal 1981
in una bellissima villa a Colle Labirinto diventato luogo di incontri tra personalità della
cultura internazionale. Tra gli assidui frequentatori il musicista Silvano Bussotti e il fotografo
Scrisse opere sulla religione, sulla società, sulla musica e sull’arte. Un suo libro di racconti
(I racconti del Labirinto) è ambientato nel Lazio.
Desiato Luca (1941), nella galleria dei personaggi “quasi zagarolesi” merita un posto di
riguardo lo scrittore D. L. nato a Roma nel 1941 da madre zagarolese. (Perri Pia). Molti
suoi coetanei ricordano di averlo avuto compagno di giochi per le strade di Zagarolo. I
suoi libri più noti sono “Il Marchese del Grillo” (1981), “Galileo mio padre” (1983),
“C’era una volta Trilussa” (2004) e numerosi altri che hanno collezionato unanimi riconoscimenti
in importanti rassegne e premi letterari.
Di Giacomo Francesco (1947), la voce storica del Banco del Mutuo Soccorso, uno dei
gruppi musicali più rappresentativi nel panorama della musica italiana. Passato attraverso
varie esperienze il Banco ha potuto utilizzare la voce e i testi di Di Giacomo guadagnandosi
un posto di rilievo nel mondo della musica di gruppo. Assai partecipata e virtuosa
la voce di Di Giacomo nelle scorribande nel fantastico mondo del fado portoghese.
Il cantante vive a Zagarolo in una bella casa a Colle del pero.
Fabrini Antonio, (1900 - 1944) uno dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine, dove si consumò
l’eccidio nazista il 24 marzo del 1944. Cresciuto nei circoli giovanili socialisti
aderì al partito comunista dopo la scissione di Livorno del 1921. Titolare di una piccola
officina di idraulica aperta a Roma dove era arrivato dalla natia Zagarolo.
Subì torture e maltrattamenti nelle orride stanze di via Tasso a Roma dove le SS celebravano
i loro riti bestiali. Prelevato a Regina Coeli fu condotto con gli altri sventurati alle
Ardeatine dove si compì l’eccidio. A lui è intitolata la strada principale di Zagarolo che
collega Palazzo Rospigliosi con il palazzo del Comune, da piazza Indipendenza, l’antica
piazza di corte, a piazza Guglielmo Marconi, già Piazza del Commercio.
Falk Rossella (1926), come molti altri artisti dello spettacolo anche R.F., una delle figure
più rappresentative del teatro di prosa degli ultimi anni, detta anche Madame per quella
sua aria elegante, svagata e inaccessibile, come ha scritto di lei una giornalista di
Repubblica in una intervista, ha scelto di trascorrere il tempo del riposo e della lontananza
dalle scene nella ridente campagna zagarolese dove possiede una villa a Colle Infinito,
il suo buen retiro. Attrice dalla carriera sfolgorante ha calcato con grandissimo successo
i palcoscenici più prestigiosi del mondo ed è stata chiamata, in un libro a lei dedicato, la
regina del teatro. Titolo ampiamente meritato. Simpaticamente legata a Zagarolo e alla
sua gente ha spesso partecipato a manifestazioni culturali quali l’inaugurazione di mostre
o la partecipazione ad iniziative organizzate dall’università della terza età.
Frontoni Angelo (1929 - 2002), fotografo di fama internazionale nato a Roma. Nel 1957
all’età di 28 anni fotografò la bellissima Gina Lollobrigida. Quelle foto segnarono l’inizio
di una strepitosa carriera. Più che da altri grandi fotografi si lasciò influenzare da grandi
registi di cinema quali Ettore Scola, Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Franco Zeffirelli
e altri. Dal bianco e nero al colore alla ricerca appassionata della luce migliore. “La luce”,
diceva, ” è tutta bella”. Ha pubblicato due libri di raccolte fotografiche: A. Frontoni, Le mie
dive e I miei nudi celebri. A Zagarolo trascorse molto del suo tempo, attratto dall’amenità
dei luoghi e dalla pace della campagna. Molte delle dive da lui fotografate per le più prestigiose
riviste italiane e straniere frequentarono assiduamente il suo atelier fotografico.
Ursula Andress, Jane Fonda, Liza Minelli, Sofia Loren, Ornella Muti, Monica Vitti e tante
altre posarono per lui. Memorabile una mostra dei suoi lavori organizzata nelle sale di
Palazzo Rospigliosi. Grande affluenza di pubblico e vasto consenso di critica.
Ghezzi Castolo Maria (1885-1956), esimia figura di sacerdote e di benefattore. Nacque
a Zagarolo nel 1885 e fu ordinato sacerdote nel 1909. Insegnò nel famoso collegio
Nazzareno di Roma e venne assunto nella elemosineria vaticana. A Zagarolo promosse
la costruzione dell’attuale Istituto Canossiano e il restauro della chiesa dell’Annunziata.
Affidò a don Giuseppe Loreti (v.) la radazione della Storia di Zagarolo. Morì nel 1956.
Guida Gino (1932), pittore di fama internazionale vive a Zagarolo dal 1992. Passato
attraverso molteplici esperienze artistiche che lo hanno visto cimentarsi nella produzione
di fumetti e di cartoon, è approdato ad espressioni sempre più composite e ardite. La
sua pittura è assai coinvolgente, dominata spesso dal sogno e dalla più pura poesia.
Apprezzamenti dalla critica più avveduta e riconoscimenti nazionali e internazionali.
Molto visitata una sua mostra personale a Palazzo Rospigliosi.
Infanti Angelo, (1939), attore, nato a Z. Anche se la sua attività di attore del cinema e
della televisione lo obbliga a continui spostamenti, appena può, Infanti si rifugia nella sua
dimora zagarolese nella pace della campagna di Santa Maria in fronte, sempre circondato
da un esercito di amici e simpatizzanti. Ha interpretato moltissimi film tra i quali: In
viaggio con papà, Borotalco, Bianco Rosso e Verdone, I soliti ignoti colpiscono ancora,
Piedone lo sbirro, Il Padrino. Molti suoi lavori sono stati realizzati per la televisione.
Leonviola Antonio (1913-1995), regista cinematografico fondatore e direttore della
Libera Università del Cinema di Roma con sede a Casa Romana, oggi comune di San
Cesareo. Tra i suoi film ricordiamo Rita da Cascia (1943), Sul ponte dei sospiri (1952),
Siluri umani (1954), Le gladiatrici (1963).
Litrico Angelo (1927-1986), titolare della famosa sartoria a lui intitolata, ha occupato un
posto di grande prestigio nel mondo dell’alta moda maschile. Ha vestito uomini famosi
quali Kennedy e Nixon (presidenti degli Stati Uniti), Peròn (presidente dell’Argentina) e
il maresciallo Tito (presidente dell’allora Jugoslavia). Era una sua creazione la scarpa che
il presidente sovietico Kruscev agitò e sbattè sui banchi dell’Assemblea delle Nazioni
Unite nell’anno 1959 in una memorabile riunione. Visse molti anni a Z. dove ha voluto
Loreti Eugenio (1924), sicuramente la figura più significativa tra i cultori delle memorie
locali. La sua originaria attività di fotografo lo ha portato negli anni a contatto con la
realtà locale che egli ha poi voluto conoscere più a fondo con studi e ricerche portati
avanti sempre con grandissima passione e competenza. Non esiste aspetto delle vicende
zagarolesi nei secoli che sia rimasto inesplorato o trascurato. Dalle origini di Z. attraverso
la storia di Gabi fino alle vicende che videro protagoniste le famiglie nobili di Roma
che si contesero i territori intorno a Roma. Studi e ricerche su chiese, monumenti e altro
ancora. Autentico archivio storico vivente. Assai notevole la sua produzione libraria (v.
Bibliografia) arricchita da album fotografici quali quello sugli anni del ventennio fascista
e sulle sagre dell’uva. A lui va il fervido ringraziamento dell’autore di questo lavoro
per i preziosi consigli e per alcune fondamentali informazioni.
Loreti Maria Giuseppe 1876-1963), sacerdote, parroco di San Lorenzo. Autore dei
“Brevi cenni su la Storia di Zagarolo”.
Marcantonio Carlo (1923-2003), nato a Roiano in provincia dell’Aquila ha trascorso
molti anni a Zagarolo dove ha espresso il suo grande talento pittorico. Fondò una scuola
in località Casa Romana ora appartenente al comune di San Cesareo, frequentata da
giovani talenti provenienti da tutta Italia. Artista di vivace ingegno e singolare talento si
espresse in una pittura carica di contenuti e di annotazioni psicologiche. Moltissime le
sue personali e moltissimi i riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Milingo (monsignor), nato nel 1930 nello stato africano dello Zambia è il vescovo che
si dedica all’esorcismo in una villa con annesso locale adibito a chiesa in località Colle
Palazzola a Zagarolo. Le cerimonie del discusso vescovo che ha rischiato la scomunica
a seguito della sua adesione alla setta del miliardario americano Moon fondatore del
culto che prevede matrimoni di massa anche con persone mai viste prima, si svolgevano
Il giornalista Luca Marcantonio in una cronaca per un giornale locale: “Ogni giovedì da
tutta l’Italia e perfino dall’estero, fiumi di fedeli affollano i locali dell’istituto in cui
Milingo celebra la messa e libera dal maligno le persone che ne hanno bisogno.
Esorcismi in piena regola, tra urla e scene da brivido (…) per liberare le persone dalla
Il Monsignore, a seguito di problemi con il Vaticano, si è rifugiato negli Stati Uniti.
Orsini Umberto (1934), un grande dello spettacolo che ha scelto di vivere a Zagarolo.
L’attore novarese che è ancora saldamente sui palcoscenici in rappresentazioni teatrali di
grandissimo successo ha fatto parte della Compagnia dei giovani con De Lullo, Falk,
Morelli e Stoppa e nella sua strordinaria carriera si è cimentato con i più grandi autori di
teatro da Pirandello a Strindberg, da Pinter a Beckett.
Debuttò nel cinema con Federico Fellini nel 1959 con La dolce vita a cui seguì una esperienza
con la regia di Visconti (La caduta degli dei, 1969). Memorabile a teatro un suo
Otello di Shakespeare con la regia di Gabriele Lavia.
Parchetti Luigi (1769-1849), nato a Zagarolo, eminente figura di intellettuale rivelò il
suo grande ingegno sia nelle Lettere classiche latine e greche che nella filosofia e nella
matematica. Studiò presso il seminario di Palestrina. Chiamato a Roma divenne prima
membro del Collegio filosofico della Sapienza e poi, nominatovi da Pio IX, membro
dell’Accademia pontificia dei Nuovi Lincei. Si onorò dell’amicizia di molti intellettuali
del tempo tra i quali il poeta Vincenzo Monti. Scrisse varie opere (molte sono state perdute)
tra cui: Disquisitiones de Deo e Fragmenta cosmologiae”. Fu sepolto nella fossa
comune della chiesa di Santa Maria in Aquiro a Roma.
Petrassi Goffredo (1904-2003), figlio illustre di Zagarolo, figura di primissimo piano
nella musica europea del secolo scorso, patrimonio di eccellenza nella musica italiana
contemporanea. Parole usate, e non se ne potevano trovare di migliori, da Enzo Siciliano
in un recente scritto sulla figura e l’opera del grande Maestro.
Abbastanza problematici sono stati nel tempo i rapporti tra il compositore e il suo paese
di nascita. Così egli stesso in una intervista rilasciata a Bruno Codispoti e apparsa sul
numero 18 del novembre del 1986 del periodico Cittanuova: “Per circa sessant’anni ci
siamo ignorati. Non c’era stato un vero litigio, ma solo qualche incomprensione. Infine
tutto si è chiarito e ci siamo riappacificati. Il primo segno di attenzione che mi dette Z.
fu in occasione del mio settantesimo compleanno. Mi organizzarono una grande festa, ci
fu un concerto nella chiesa di S. Pietro e da allora le nostre frequentazioni presero un
ritmo regolare. Quasi tutti gli anni son tornato con piacere nel mio paese”.
I dissapori tra il Maestro e i suoi compaesani ebbero inizio quando in un’intervista Petrassi
definì gli zagarolesi come “persone dedite abitualmente al vino e alla rissa”. La cosa non
fece piacere ai compaesani e generò l’incomprensione di cui parla il Maestro. Chiarito l’equivoco,
coperto dalla polvere del tempo, gli zagarolesi non hanno perso occasione per far
conoscere all’illustre compositore la loro stima e il loro affetto in una lunga serie di manifestazioni
organizzate dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo.
Oggi la musica di Petrassi viene eseguita in tutto il mondo e le sue opere sono inserite
nel repertorio delle migliori orchestre.
Al nome e al ricordo del Maestro sono intitolati un premio di recentissima istituzione che
conferisce riconoscimenti a personalità che si sono distinte nel mondo della cultura delle
arti e dello spettacolo e una Associazione di arte, musica e spettacolo. Tra le sue opere
più conosciute ed eseguite ricordiamo: Coro di morti. Otto concerti per orchestra,
Partita per orchestra, Salmo IX, Magnificat. Da segnalare le colonne sonore per i film:
Riso amaro e Non c’è pace tra gli ulivi.
Petrassi Luigi (1868-1948), nativo di Zagarolo, figura di primo piano nel panorama artistico
degli inizi del Novecento. All’età di 16 anni si trasferì a Roma dove venne avviato
agli studi artistici, prima presso un Istituto d’arte e successivamente presso l’Accademia
artistica di Roma. Espose le sue opere in molte mostre tra le quali da segnalare la
Biennale romana. Fece parte del gruppo di pittori chiamati “I XXV della campagna
romana” ed era conosciuto con il nomignolo “Il gattone”. Si dedicò alla descrizione del
paesaggio dei luoghi intorno alla Capitale che egli amò profondamente. Le sue opere
sono esposte presso la sede della Banca Commerciale Italiana (BCI), nel palazzo della
Confindustria e presso la sede del sindacato degli artisti laziali. Assolutamente sconosciuto
nel suo paese di nascita. Possano queste brevi note richiamarne il ricordo.
Le notizie qui riportate sono stata tratte dal volume: “La campagna romana - Immagini
dal passato, con il sottotitolo: Un affascinante viaggio ideale attraverso i dipinti dei XXV
della campagna romana.” di Renato Mammuccari. Newton Compton, 1991, segnalatomi
dalla cortesia di Vittorio Perin.
Pizzi Adolfo (1914-1971), regista cinematografico, nato a Zagarolo, conobbe discreta
notorietà nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Di modeste origini fu
autodidatta frequentando da giovanissimo gli ambienti di Cinecittà. Di lui le enciclopedie
del cinema ricordano: Napoleone all’Elba (1950), Ritrovarsi all’alba con Franca Marzi
(1954), L’ultimo rifugio di Dante (1962), La vita di Dante (1965). Ottimo documentarista
girò un reportage di grande impatto emotivo sul delta del Po. Dedicò a Zagarolo alcuni
metri di pellicola confezionando un cortometraggio dal titolo molto significativo “Un paese
dove il pane si chiama vino”. È sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Z.
Pizzi Umberto (1939), notissimo e stimatissimo fotoreporter nato a Zagarolo in attività a
Roma. Nelle pagine dei siti Internet a lui dedicati si parla di Umberto Pizzi da Zagarolo.
Considerato il re dei paparazzi, sempre sulla notizia, con il fiuto del grande cacciatore di
immagini. Possiede un archivio contenente più di un milione di immagini che è protetto
dal Ministero dei Beni culturali. Memorabili alcuni suoi servizi su Liz Taylor, Anita
Ekberg e tanti altri protagonisti della vita artistica e mondana della Capitale. Gli anni della
dolce vita lo videro assoluto protagonista. Assiduo frequentatore delle stanze della politica.
Memorabili i suoi reportages sul terremoto in Irpinia e sull’assassinio di Aldo Moro.
Polidori Enrico (1904-1993), notissimo artigiano, punto di riferimento per chiunque avesse
bisogno di riparare qualcosa di rotto, dalla “machina” (v.) per dare l’acqua ramata al
vigneto, alla ruota di un motorino al sellino di una bicicletta. Un autentico factotum, un
uomo dalle mani preziose, messe a disposizione di tutti, ostentando una modestia che a
volte sembrava quasi un vezzo. Trovava il tempo per tutti e il viavai presso la sua bottega
- laboratorio di via delle Fontanelle era incessante, dalla mattina alla sera. Mostrava un
certo imbarazzo quando chiedeva il prezzo delle sue prestazioni. Si contentava di poche lire
(l’euro ancora non c’era) e professava una “filosofia” francescana: basta il necessario, il
superfluo, amava dire, è fonte di vizi e di brutti pensieri. Altri uomini, altra educazione!
Quaranta Clinio (1857-1929), illustre zagarolese, di umili origini nato in ambiente rurale.
Studente modello nel seminario di Civitavecchia conseguì l’abilitazione magistrale e
insegnò per nove anni nella scuola elementare a Zagarolo e a Velletri. Singolare figura di
intellettuale, poeta e studioso di letteratura, storico, traduttore dal latino, dal greco e dal
tedesco. Divenne Provveditore agli studi prima a Sassari, poi a Roma. Autore di apprezzati
saggi, di poemetti e di una ampia raccolta di sonetti. È sepolto a Zagarolo.
Una sua breve biografia e una raccolta di poesie e saggi sono state curate da Mario Melis,
un professore di lettere prestato alla CGIL. (v. Biografia).
Ricucci Stefano (1962), odontotecnico nato a Zagarolo (in realtà a San Cesareo all’epoca
frazione del Comune di Zagarolo) assurto per diverse ragioni all’onore della cronaca:
rosa, finanziaria e giudiziaria. Dopo aver esordito nel mondo dell’imprenditoria edilizia
con la costruzione di alcune palazzine a Zagarolo e aver ricoperto per alcuni anni la carica
di presidente della Unione Sportiva, ha effettuato le prime incursioni nel mondo della
finanza, comprando e vendendo pacchetti azionari e realizzando cospicue plusvalenze. Ha
tentato senza fortuna l’assalto alla RCS (Rizzoli Corriere della sera). L’operazione ha
suscitato molti sospetti fino ad interessare la Magistratura. Ricucci ha sposato in seconde
nozze la show-girl Anna Falchi. Molte ironie sono state fatte sul luogo di nascita di R.,
nato nel luogo dove i compianti Franco e Ciccio hanno ballato il loro ultimo tango. Una
vera condanna per Zagarolo che pur ha titoli certamente più nobili per essere ricordata.
Rotellini Antonio (Zagarolo 1922). Arruolato volontario nella Regia Marina all’età di 18
anni vi trascorse tutto il periodo della seconda guerra mondiale. Si è distinto successivamente
nelle squadre di soccorso organizzate per portare aiuto alle popolazioni residenti
nei luoghi devastati dall’alluvione del Polesine del 1956. Appassionato di fotografia e di
poesia dialettale. Le sue rime sono state pubblicate su numerose riviste e giornali e la sua
opera poetica è ampiamente citata nell’Enciclopedia dei poeti italiani emergenti edita
dall’Editore Aletti. La sua vena poetica si esplica attraverso una visione ironica e divertita
della vita osservata con simpatico distacco, con occhio saggio e sorridente e una vena
Serra Giuseppe (1939), pittore calabrese nato a Luzzi in provincia di Cosenza, da molti
anni a Zagarolo dove risiede con la sua famiglia. Studi presso il Liceo artistico di via
Ripetta a Roma alla scuola di Capogrossi, Mirabella e Turcato. Dopo aver diretto per
alcuni anni l’istituto d’arte del suo paese di nascita si è trasferito a Z. dove per molti anni
ha insegnato presso la scuola media. Numerose le sue mostre a Z. e a Roma. Alcuni suoi
lavori si possono ammirare presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Ha illustrato
questo volume e quello precedente intitolato “Zagarolo, un dialetto, una cultura, un modo
di essere”.
Zapponi Bernardino (1927-2000), sceneggiatore di fama internazionale. Iniziò a vent’anni
come redattore del foglio satirico Marc’Aurelio insieme ad Ettore Scola, Steno e
Maccari. Diventò lo sceneggiatore preferito dal grande Federico Fellini per il quale scrisse
autentici capolavori quali il Satyricon, La città delle donne, I clowns, Roma. Collaborò
a vari giornali tra i quali L’Espresso e Panorama.
Amava Z. dove si ritirava per scrivere nella sua bella casa di Colle lungo, nella quiete
riposante di un magnifico bosco di castagni.