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Michele Lacetera Persone Storie Parole IntraText CT - Lettura del testo |
O
Ognuno di noi sa che possiamo pensare
in base alle parole che possediamo. E se
ne possediamo poche pensiamo poco.
(Umberto Galimberti)
(v)oa, pr. pers. I persona pl. voi.
occa, s. f. bocca.
occà, v. intr. l’azione del rincalzare, accumulare
terra attorno alla vite.
occacciu, s. m. foro della pancia della
botte. Grossa bocca.
occalone, s. m. chiacchierone sguaiato e
inarrestabile.
occata, s. f. boccata, sbocco.
occhià, v. tr. guardare con circospezione
o semplicemente guardare. Adocchiare.
occhi de pupazza, s. m. pl. Amaranthus,
un’erba infestante di culture erbacee,
comunissima in tutti i terreni incolti.
occhitu, agg. pallido, sofferente, che ha le
occhiaie.
occhiu, s. m. 1) occhio. 2) gemma, germoglio.
occhiuzzubòe, s. m. uccello di ridottissime
dimensioni.
ogna, s. f. inv. unghia, unghie. L’espressione
n’ogna indica una minima quantità
di qualcosa.
ogne, v. tr. ungere.
oiti, s. m. pl. recipienti vuoti.
oitu, 1) agg. vuoto. 2) gomito. Il plurale è
“òita”.
olàrzula, s. f. maggiolino, della famiglia
dei coleotteri.
olepacchiu, s. m. volpacchiotto.
oleparu, s. m. cacciatore di volpi.
olepe, s. f. volpe.
omminu, s. m. uomo. Usato anche omu.
oncia, s. f. unità di misura di peso equivalente
a poco più di 30 grammi, in uso
prima dell’introduzione del sistema
metrico decimale e rimasta nelle abitudini
contadine ancora molti anni dopo.
ondo, s. m. lardo.
onza, s. f. lonza.
opera, s. f. operaio agricolo salariato che
lavorava a giornata nelle vigne soprattutto
per la vangatura e per il dissodamento
dei terreni. Quando tali operai venivano
assunti per i lavori stagionali si diceva
che si portavano le “opere” in campagna.
Orchestra giovanile da camera “G. Petrassi”,
sorta nel 1985 in omaggio al
grande musicista nativo di Zagarolo, per
iniziativa del Comune di Z. e della
Provincia di Roma allo scopo di diffondere
la cultura musicale e, in particolare far
conoscere la musica contemporanea, per
alcuni anni ha svolto meritevolmente questa
funzione. Ha effettuato molti concerti
in Italia e all’estero riscuotendo dovunque
unanimi consensi di critica e di pubblico.
Si ricordano alcuni straordinari concerti
alla presenza del Maestro con l’orchestra
diretta da Erasmo Gaudiomonte. I concerti
si sono svolti all’interno di Palazzo
Rospigliosi, nella chiesa di San Pietro e in
piazza Marconi. La morte di Petrassi e
sopraggiunte difficoltà economiche hanno
segnato la fine dell’istituzione che ha
interrotto tutte le sue attività sottraendo al
paese una valida opportunità di ascolto
musicale.
ordegnu, s. m. congegno, dispositivo e,
più semplicemente, attrezzo, arnese.
Ordigno.
ordicara, s. f. terreno infestato dall’ortica.
ordighella, s. f. una specie di iuta usata
per confezionare sacchi o teloni.
ordine, s. m. filare di viti composto da
dieci piante.
organà, v. intr. parlare a voce alta, schiamazzare.
In it. il verbo organare, rintracciabile
anche nella Commedia dantesca,
ha il significato di formare gli organi o le
facoltà.
orloggiu, s. m. orologio.
ornia, s. f. buco, strappo in un qualsiasi
tessuto.
ortacciu, s. m. lo spazio adiacente alle
chiese dove venivano sepolti quelli che
avevano rifiutato i sacramenti. Quando
sorsero i cimiteri l’ortacciu venne trasferito
in una loro porzione. A Roma “l’ortaccio”
dapprima servì ad indicare un intero
quartiere frequentato da prostitute e successivamente
indicò il cimitero degli ebrei.
òrtola, s. f. coll. l’insieme degli orti.
orzarolu, s. m. orzaiolo, piccolo ascesso
sull’orlo delle palpebre.
ossu codarizzu, s. m. osso sacro, quello
che sta alla coda.
ossu de preciuttu, s. m. arnese usato dai
falegnami e dai corniciai per mettere a
squadro le cornici.
ossu pazzellu, s. m. malleolo
ostariola, s. f. lett. piccola osteria. In
realtà è una località, in territorio di
Gallicano, in cui confluiscono le strade
che portano a Roma, Tivoli, Gallicano,
Palestrina e Zagarolo.
òsteno, inter. esclamazione di meraviglia,
per bacco, perdinci.
ostio, inter. v. “òsteno”.
ostru, agg. poss. m. sing. vostro.
ota, 1) loc. avv. una volta. 2) s. f. volta,
copertura a superficie curva. Al pl. “oti”.
otà, v. tr. voltare, rigirare, capovolgere.
oti, s. f. pl. volte (superficie curva). Il
nome indica una zona precisa del paese
nel suo centro storico. Si tratta della via
che scorre parallela a via A. Fabrini dal
lato della valle del Formale. Questa parte
del paese era occupata un tempo dalle
carceri comunali e a ricordarlo c’è oggi
Vicolo delle carceri.
oticà, v. tr. svuotare.
otti, s. f. inv. la botte, le botti. Misura
standard della botte zagarolese:1.000 litri.