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Gasparo Gozzi
Prose Varie

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era

    Parte, Capitolo
1 Pros, I | credo di poterla descrivere. Era la faccia sua di mutabile 2 Pros, I | cambiarsi. La veste sua era di più colori, e questi 3 Pros, I | favellava; sicchè il fatto suo era una grandissima stravaganza. 4 Pros, IV | miei libri in certi bauli, era salito in una nave, con 5 Pros, IV | me che la mia professione era stata sempre lo studio, 6 Pros, IV | proseguissi in tal modo, chè esso era ottimo per appagare una 7 Pros, V | parola avea colore, tutto era vita. Non solleticavano 8 Pros, VI | in una larga piazza, dove era gran concorso di genti da 9 Pros, VI | gli altri luoghi la calca era maggiore ad uno specialmente. 10 Pros, VI | posi fra gli spettatori. Era dinanzi a noi rizzato un 11 Pros, VI | mi venne risposto ch'egli era un cert'uomo dabbene, il 12 Pros, VI | donnicciuola. La bestiuolina era ammaestrata per modo, ch' 13 Pros, VI | brigata di donne che quivi era, volse le spalle, dicendo 14 Pros, VI | in terra e quivi rimase.~Era la rimasa ostrica per avventura 15 Pros, VI | Il topolino che povero era, pensando di avere in quella 16 Pros, VI | arte e di garbo. Intanto era quasi tramontato il sole; 17 Pros, VIII | immondo luogo, che non vi era uccello che più passasse 18 Pros, IX | avvenne.~Egli mi parea ch'era entrato in un salotto, dov' 19 Pros, IX | a battuta col suono che era prestissimo, e durò più 20 Pros, IX | proporzionate, e il giovinetto era allegro, leggiero e voglioso 21 Pros, IX | parea fatto di fuoco; tanta era la sua velocità e tale il 22 Pros, IX | corpo la figuretta che vi era, e legatala alle polpe delle 23 Pros, XI | fantasticando e chiedendo se vi era cosa nuova da mettere in 24 Pros, XI | pensieri venne la notte, e si era già avanzata verso le quattr' 25 Pros, XII | perfezione di bellezza, la non era perciò ricca, avea altri 26 Pros, XII | co' denti tritato: tanto era l'odio che avea conceputo 27 Pros, XII | colui che tristo e malizioso era, un inganno di questa sorta. 28 Pros, XII | si cambiasse in buona; ma era tutt'uno, e in brevissimo 29 Pros, XII | viso ad ogni occorrenza. Era costei di sì astuta finezza, 30 Pros, XII | la pelle della sua faccia era una maschera la quale si 31 Pros, XII | che non sentiva nel cuore. Era il nome suo Dissimulazione, 32 Pros, XIII | tutto, ora d'un sentimento era, ora di un altro, ed ora 33 Pros, XIII | il loro principale scopo era quello di dare un compendio 34 Pros, XIII | per tutto. Che bisogno vi era di chiamare all'esame i 35 Pros, XIII | dell'osservatore. Ma non era materia da gazzetta, dirà 36 Pros, XIV | altri fiori. - Favola.~ ~Era felicissimo sopra tutti 37 Pros, XIV | come quella che fornita era di vestimenti di seta e 38 Pros, XV | amistà e la cordialità qual era prima, oltre al vantaggio 39 Pros, XVIII | tutti si avvidero ch'egli era poeta e che la scritta parlava 40 Pros, XXII | Dicono oltre a ciò, ch'egli era molto inclinato alla caccia 41 Pros, XXIII | vedea il pelo nell'ovo, ed era piuttosto malveduto dagli 42 Pros, XXIII | in ogni cosa, quando vi era difetto, lo ritrovava; e 43 Pros, XXIII | secondo quel fine per cui era fatta, ghignò un pochetto 44 Pros, XXIV | intenzione. Quando la età mia era più verde, m'intrinsecai 45 Pros, XXIV | quel verso:~ ~In principio era bujo, e bujo fia.~ ~All' 46 Pros, XXV | Ma la cosa da ridere si era, ch'egli comperava sempre 47 Pros, XXV | quel lottare ignudo non era cosa da lui, per natura 48 Pros, XXV | Pensi poi che la cetera era il più mirabile lavoro che 49 Pros, XXV | e che la lira di lui non era miglior masserizia di tutte 50 Pros, XXV | somigliare ad Alessandro, e vi era più da lunge che il gennajo 51 Pros, XXV | capriccio e credendolo, non vi era alcuno che non fosse del 52 Pros, XXVI | Alessandro. Lunghissimo era il cammino della Persia 53 Pros, XXVI | nascessero i beni. Ma la cosa era altrimenti; vedendo io che 54 Pros, XXVI | Vedendo poi che agevolissima era questa strada, e che venutone 55 Pros, XXVII | libro nella sua Iliade. Era corrucciata Giunone per 56 Pros, XXVIII | perchè si diceva ch'io non era atto alla danza. Perdute 57 Pros, XXIX | tesseragnoli discendeva da una ch'era stato tessitore, e così 58 Pros, XXIX | stato tessitore, e così era di ognuno. I fabbri stavano 59 Pros, XXIX | non de' Romani, fra' quali era mantenuto il metodo dello 60 Pros, XXXI | vedesse mai luce di sole. Era costei chiamata all'usanza 61 Pros, XXXI | che limosinava sempre? Era tuttavia costei la più solenne 62 Pros, XXXI | discepoli; ed egli che nuovo era, si maravigliava che in 63 Pros, XXXI | un'ampolla, sopra la quale era scritta in una polizza di 64 Pros, XXXII | paese della Grecia, dond'era Saviezza partita. E comech' 65 Pros, XXXII | stato cagione ch'essa di era uscita per disperazione, 66 Pros, XXXII | parole la licenza altrui, era una dolcissima salsa che 67 Pros, XXXII | e appunto in quell'ora era tutta la sala del suo palagio 68 Pros, XXXII | se stoica o altro, di cui era egli maestro. Costui poco 69 Pros, XXXII | per suo conforto. A pena era spuntato il sole, che la 70 Pros, XXXII | a raccontargli quanto l'era accaduto. Egli all'incontro 71 Pros, XXXIII | loro faccende. Costui, ch'era stato allevato dalla sapiente 72 Pros, XXXIII | tutto questo bell'ordine. Era su nel cielo una Dea, chiamata, 73 Pros, XXXIII | avvenire. Pure, come colui ch'era accorto e giudizioso, immaginò 74 Pros, XXXIII | tempo gli uomini ch'essa era la principale benefattrice 75 Pros, XXXIV | suo parere, cioè ch'ella era venuta quivi a dar giudizio 76 Pros, XXXIV | Vedendo io dunque che non era atto ad intendere quando 77 Pros, XXXV | salimmo una scaletta, e già era quivi quasi tutta la compagnia 78 Pros, XXXV | maladetta malizia disse ch'io era l'Osservatore. Ebbi un cerchio 79 Pros, XXXV | una voce conchiuso ch'io era una mal ragia, e che dove 80 Pros, XXXV | mal ragia, e che dove io era, si dovesse ognuno guardar 81 Pros, XXXV | non avea un quattrino, ed era sana come un pesce, s'è 82 Pros, XXXV | ventiquattr'ore, mentre ch'io era per entrare in gondola, 83 Pros, XXXV | compagnia de' maschi, perchè l'era piuttosto vaghetta; ma le 84 Pros, XXXV | rumore grandissimo. Poco era nel vero il danaro che si 85 Pros, XXXV | si giuocava; ma non poco era il puntiglio. I vincitori 86 Pros, XXXV | e altezza di voce, ch'io era quasi stordito; e talvolta 87 Pros, XXXV | coprivano fino al polso; era sì accollacciata, che chiudevasi 88 Pros, XXXV | che passando di , dov'io era con l'amica mia, ci poneva 89 Pros, XXXV | spicciare via da me, perchè non era bene ch'ella parlasse così 90 Pros, XXXVI | che il somigliante a era di dentro; e quando egli 91 Pros, XXXVII | antichissimi tempi, quando Ercole era uscito di pupillo, stavasi 92 Pros, XXXVII | dubitazioni, l'una delle quali era Voluttà e l'altra Virtù; 93 Pros, XXXVIII| antico poeta dicesse ch'era gravissimo danno che il 94 Pros, XXXVIII| in generale, mentre ch'io era a letto; e come si fa, a 95 Pros, XXXVIII| nave mezzo sdrucita, in cui era salito da me solo, e postomi 96 Pros, XXXVIII| vita giunta all'estremo, m'era rivolto con tutto l'animo 97 Pros, XXXVIII| io come, la nave in cui era portato, e la quale poco 98 Pros, XXXVIII| portato, e la quale poco prima era stata quasi inghiottita 99 Pros, XXXVIII| certamente. Lungo tempo è ch'era la tua venuta aspettata; 100 Pros, XXXVIII| padrone di quest'oro, che pure era tuo, n'avrai in iscambio 101 Pros, XXXVIII| potea levarle; e per giunta era divenuto nel viso pallido 102 Pros, XXXVIII| per un trombetta, ch'io era il novello rettore dell' 103 Pros, XXXVIII| la purissima giovinetta era fiore d'onestà, e odiava 104 Pros, XXXVIII| grandissimo rabbuffo; ond'era stato obbligato ad accrescere 105 Pros, XXXVIII| promettere occultamente, era risoluto a guastare tutti 106 Pros, XXXVIII| corpo, e vidi che tutto era finzione. Feci prova di 107 Pros, XXXIX | intervallo piano di mezzo, ella era obbligata di tempo in tempo 108 Pros, XLI | una grotta di Fiesole, ed era nominata la Selvaggia, le 109 Pros, XLI | assenso di capo, come colei ch'era malinconica, si levò su, 110 Pros, XLI | vicendevolmente, mai era stata fra loro una minima 111 Pros, XLI | Leonilla, la quale nel vero era una delle più belle e più 112 Pros, XLI | nuova ch'un suo vascello era pericolato in mare, che 113 Pros, XLI | una gran somma di danari, era fallito, e fuggitosi in 114 Pros, XLI | una picciola villetta ch'era al piede d'una montagna. 115 Pros, XLI | sorella mia, che la Fata era della Prosperità, con tua 116 Pros, XLI | o piuttosto romitoro, ch'era in fondo al suo giardinetto, 117 Pros, XLI | maggior porzione di quello era composto di muscoli gagliardi 118 Pros, XLI | da Momo, si scoperse ch'era il più tristo taccagno, 119 Pros, XLII | Costei approdata colà dove io era, e fattomi cenno con mano 120 Pros, XLII | salii sopra un ponticello ch'era stato gittato dal suo legnetto 121 Pros, XLII | potrei provare che Diogene era un ipocrita, Aristippo un 122 Pros, XLII | dolce incantesimo, l'animo era in essi. Vedi tu? diceva 123 Pros, XLII | pigiare delle uve; v'era masserizia che non l'intendessero 124 Pros, XLII | sì dilicate che la mano era sempre in sospetto quale 125 Pros, XLIV | queste classi, e la vita era un disagio. All'entrar del 126 Pros, XLVI | Cornelio Nipote e Cicerone? Non era egli il meglio avvezzar 127 Pros, XLVIII | io l'abbia scritta. Tanto era ch'io non gli avessi usata 128 Pros, XLIX | agli uomini che la verità era occulta, stavasi in una 129 Pros, XLIX | grandissima profondità, e ch'era una fatica e uno stento 130 Pros, XLIX | virtuosi uomini della corte era consegnato il bambino[A]; 131 Pros, XLIX | potea bello e sano; e quando era pervenuto a' sett'anni, 132 Pros, L | linguaggio, che tedesco era, non so qual cosa a' bottegai, 133 Pros, L | andare a San Giuliano, ed era per disperarsi, non ritrovando 134 Pros, LI | mare di varietà, che la era quasi una gocciola, e si 135 Pros, LIV | alle mani, fu dov'egli si era posto in fantasia di far 136 Pros, LIV | rispettato quanto seppi ch'era tuo costume. So essere appresso 137 Pros, LIV | per cosa che in fine non era una massiccia offesa.~ ~ ~ 138 Pros, LIV | tempo quello ch'io dirò. Era una grandissima cesta in 139 Pros, LIV | del mare, e quanto esso era largo, e atto a farvi ricchissime 140 Pros, LIV | più; se non che, mentre io era più caldo, mi tornò in mente 141 Pros, LIV | che l'essermi mascherato era finzione, e ch'era pure 142 Pros, LIV | mascherato era finzione, e ch'era pure io quegli che avea 143 Pros, LV | amenissimo colle, il cui dosso era di verdi arboscelli e di 144 Pros, LV | altro luogo del colle donde era nato, formava un mezzo cerchio 145 Pros, LV | erbe e di fiori coperto. Io era giunto dove dal colmo 146 Pros, LV | quali con due catenelle era sostenuta in aria un'asse: 147 Pros, LV | ed io lui amichevolmente. Era egli di statura piuttosto 148 Pros, LV | quando, secondo le genti era saggio, consumai il cervello 149 Pros, LV | alla casettina, la quale era tutta incrostata di fuori 150 Pros, LV | quali fossero. Quella ch'era a destra dell'entrata, avea 151 Pros, LV | piantato per modo che la faccia era dal lato della schiena, 152 Pros, LV | egli; notate la statua. - Era questa tutta composta di 153 Pros, LV | sfuggiva sì agli occhi, che non era possibile di stabilire qual 154 Pros, LV | prolissità soverchìa. Non vi era cosa che non annunziasse 155 Pros, LV | grani, fra' quali non si era dimenticato il pittore di 156 Pros, LV | avvolto per parecchi anni, era questo stanzino ripieno 157 Pros, LVI | pochetto, vedendo quanto io mi era ingannato a credere che 158 Pros, LVI | per l'invetriata, vidi ch'era malinconico e pensoso; onde 159 Pros, LVI | volea pur dirgli ch'io era contento della mia condizione; 160 Pros, LVI | librajo, nella cui bottega era una gran concorrenza di 161 Pros, LVI | l'uomo dabbene, ch'egli era colui il quale avea due 162 Pros, LVI | fogli di questo; e ch'egli era certo che, o vivo o morto, 163 Pros, LVI | presente ch'egli vivesse? Non era egli il meglio che, lasciata 164 Pros, LVI | principio. - Mentre ch'io era in tali meditazioni occupato, 165 Pros, LVI | calamità al peggio; e non era cosa a cui non facesse uno 166 Pros, LVI | stato amico mio mentre ch'io era al mondo, mi difendeva, 167 Pros, LVI | i visi di prima. Io non era qui dunque di veruna importanza. 168 Pros, LVI | all'uscio lo stampatore ch'era venuto pel foglio.~ ~Questo 169 Pros, LVII | articolasse una sillaba, quella era un appicco e un argomento 170 Pros, LVII | tempo del suo sermone io mi era posto in un cantuccio a 171 Pros, LVII | altra senza avvedersene. Era anche ben proveduto di memoria, 172 Pros, LVII | pazza che da altro: Memoria era una ciarliera, ch'io ne 173 Pros, LVII | passavano il tempo, e non era che non avessero qualche 174 Pros, LVII | di genti, e in somma non era cosa che non gli fosse nota, 175 Pros, LVII | che non gli fosse nota, ed era come un armadio di dottrina. 176 Pros, LVII | arrischiarsi ad ogni cosa era l'arte sua. Dall'altro lato 177 Pros, LVII | pregio di quella; amicissimo era della verità e della giustizia, 178 Pros, LX | amato; e vedendo ch'egli era di animo semplice e inclinato 179 Pros, LX | le chiavi. Il putto gli era di tempo in tempo intorno 180 Pros, LXI | sapeva rientrare colà d'ond'era uscita senza almeno tentarla, 181 Pros, LXI | altro dire, se non che l'una era Bugia e l'altra Malizia, 182 Pros, LXI | sopra un greppo che quivi era, incominciarono a cianciare; 183 Pros, LXI | giovine, il quale suo fratello era, e stavasi occulto per certe 184 Pros, LXI | ella ritornò colà d'onde era venuta. Bastò quell'atto 185 Pros, LXI | genti ad una veglia dov'era la povera giovane per sua 186 Pros, LXI | spelonca con esso lui, d'ond'era poi uscita non sapea quando.~ 187 Pros, LXI | danari quello che in effetto era stato un panieruzzo di vivande 188 Pros, LXI | che la povera fanciulla era vicina a disperarsi; 189 Pros, LXII | Herod.~ ~Sermoneggiavano dov'era grande e publica~adunanza 190 Pros, LXII | ne' giuochi; sicchè non vi era più uomo greco a cui riuscisse 191 Pros, LXII | collocazione delle parole era artifizio e formava armonia; 192 Pros, LXIV | scrivo senza aver materia; ch'era quanto dire: Egli mi conviene 193 Pros, LXV | riva della stigia palude. Era l'una di esse una giovanetta 194 Pros, LXVI | scintillanti stelle; ed era stata fin dal suo primo 195 Pros, LXVI | della sapiente Minerva. Non era cosa che alla divina giovanetta 196 Pros, LXVI | intelligenze del cielo. Era costei nominata Eloquenza, 197 Pros, LXVI | ogni bellezza del mondo era fatta per loro; onde con 198 Pros, LXVII | fatagione, non so quanto tempo era donna, e non so quanto altro 199 Pros, LXVII | in Flebosilla, com'ella era stata più volte. Io non 200 Pros, LXVII | del vilissimo animaluzzo, era già divenuta femmina, anzi 201 Pros, LXVII | instanze, e gli disse chi ella era, le chiese per sommo favore 202 Pros, LXVII | figliuoli quello che gli era avvenuto, chiedendo loro 203 Pros, LXVII | quanto egli avesse a fare. Era per la collera pallido e 204 Pros, LXVII | tal guisa e il pover uomo era fuori di per lo dolore, 205 Pros, LXVIII | siamo loro schiavi, egli era meglio lasciarci perdere 206 Pros, LXVIII | quivi venuto. Risposi ch'io era di lontani paesi; e parendomi 207 Pros, LXVIII | spaziosa sala, il cui mezzo era del tutto vôto di genti, 208 Pros, LXVIII | compartire il suo pranzo, tosto era gastigato rigidamente; e 209 Pros, LXIX | quegli al quale io favellava era il divino Omero, incominciai 210 Pros, LXIX | io udito a dire ch'egli era stato cieco, non avrei potuto 211 Pros, LXIX | ricondurle, per quanto a me era conceduto, al cammino della 212 Pros, LXIX | altr'uomo da quello ch'io era prima: i pensieri miei si 213 Pros, LXIX | ella rispose, che questo era stato volere di Giove; e 214 Pros, LXIX | pericoli ne' quali egli era incorso, per far conoscere 215 Pros, LXX | requie; sicchè ogni giorno era obbligato il Ragno a ricominciare 216 Pros, LXXI | e a coltivarla, essa ti era già uscita di mente affatto. 217 Pros, LXXI | svanirono, e vidi ch'io era in una bella e fiorita campagna, 218 Pros, LXXI | veduto mai più, e che quella era la prima volta. Ma poichè 219 Pros, LXXI | orecchio attento, mi accorsi ch'era nata quistione tra un garofano 220 Pros, LXXI | grappolo di uva che non era maturo ancora. Diceva il 221 Pros, LXXII | faccende degli uomini. Io era quasi impacciato a proseguire 222 Pros, LXXII | indicibile gravità, che la era BETTINA. Rise ognuno di 223 Pros, LXXIII | alle casuali parole altrui, era quel semenzajo d'onde si 224 Pros, LXXIII | voltatane una in cui delineato era un asso, posivi sopra due 225 Pros, LXXIII | ducati, dicendo fra me: Egli era meglio un solo; eh no, gli 226 Pros, LXXIII | altra cosa mi consolava, si era il vedere alcune maschere 227 Pros, LXXIV | quello che ne avvenne.~ ~Era Filántropo un giovine di 228 Pros, LXXIV | uomo; questi all'incontro era del conversare con gli uomini 229 Pros, LXXIV | corrispondenza co' suoi, ed a cui era per ospite indirizzato. 230 Pros, LXXIV | avvisasti mai di vedere. - Era l'ora del desinare; troncano 231 Pros, LXXIV | Gli fu detto che quella era una tela incerata e una 232 Pros, LXXIV | ravvisare l'uomo di cui era oltremisura amante e studioso. 233 Pros, LXXIV | amico, che forse anch'egli era tratto a tal ragia, gli 234 Pros, LXXIV | altra maschera che vestita era da villanella friulana, 235 Pros, LXXV | Quando giungemmo noi dov'era la compagnia, la salva si 236 Pros, LXXV | vi trovammo un luogo dov'era apparecchiata una lunga 237 Pros, LXXV | povero giovine dicea, ma non era inteso altro che da noi, 238 Pros, LXXV | dicendo la Taddea ch'ella era stanca, e ridendole tutti 239 Pros, LXXVI | affaccio a quello per veder chi era. Vidi una femmina co' capelli 240 Pros, LXXVI | fronte, ritrovai che questa era la sostanza della scrittura:~ ~ 241 Pros, LXXVII | gangheri, la pelle mi si era tutta coperta di minutissimi 242 Pros, LXXVII | addosso la stanza dov'io era, e già mi parea che lo spirito 243 Pros, LXXVII | sapea che rispondere, tanto era sopraffatto dallo stupore; 244 Pros, LXXIX | buone Arti, delle quali egli era con tutto l'animo suo sviscerato 245 Pros, LXXIX | sapeva egli che tali fossero, era da lui sottilmente osservato 246 Pros, LXXIX | usato a dire che non tanto era obbligato a' libri, quanto 247 Pros, LXXIX | questa guisa crescendo, egli era pervenuto a tale, che oltre 248 Pros, LXXIX | buone Arti, delle quali era ardentemente innamorato, 249 Pros, LXXIX | uscito delle scuole dov'era stato guidato, lontano da 250 Pros, LXXIX | età prima e verde,~Ch'io era a tempo di levar le piume,~ 251 Pros, LXXX | due fogli alla settimana, era stato cagione di qualche 252 Pros, LXXX | andavano dicendo, ch'io era un buon agricoltore, mi


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