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Gasparo Gozzi Prose Varie IntraText CT - Lettura del testo |
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XXI.
Come si abbia a contenere un giovane di buona condizione, a cui il padre non voglia dar denari.
Dissemi uno in una polizza tempo fa: Come si ha a contenere un giovine di condizione, a cui il padre suo non voglia dare danari? Una cosa vorrei prima sapere: quante voglie abbia esso giovine in corpo. Se le sono poche, oneste, accostumate e gentili, io lo compiango che non gli sia conceduto il modo da cavarsele; ma non saprei però qual altra via insegnarli, fuorchè l'aggiungere alle altre sue buone qualità quella del reggersi secondo le sue circostanze per acquistare onorato nome di amorevole e ubbidiente al padre, e movergli l'animo con questo mezzo alla discrezione. Le moderate voglie non traportano l'animo alla furia e ad un'inquietudine perpetua, e costano poco. Io veggo molti onorati giovani, non abbondanti di beni di fortuna, godersi anche il mondo lietamente, perchè sanno scegliere quella porzione di spassi che convengono ad una mezzana fortuna. Questo mondo è un mercato in cui sono diverse strade, ciascheduna assegnata al vendere questa cosa o quella: noi siamo i comperatori. Misuri ognuno la borsa sua: chi non può andare a comperare nella via de' giojellieri, vada in un'altra a comperare merci di minor prezzo, e sarà stato anch'egli alla fiera e avrà comperato. Chi non può quel che vuol, quel che può voglia. Non è male che la gioventù si avvezzi a stentare qualche poco, perchè la si avvezza a vivere e a conoscere le disuguaglianze della fortuna, e ad assuefare il cuore a que' diversi colpi coi quali essa ci percuote di tempo in tempo, e impara a poco a poco dalla necessità a moderare le sue voglie spontaneamente. Il cuor nostro, è fatto, come dire, a maglia: se un padre continuamente liberale l'appaga di quel che vuole, allarga le maglie e non l'empie più. Dunque che si ha a fare? la voglia dello spendere viene dalla comparazione che fa uno di sè medesimo con altrui. Si ha a cercare di compararsi con chi spende meno. Tanto può essere giovine di condizione quegli che raccoglie e paga, per esempio, una brigata di suonatori e di musici, quanto uno che avrà rivolto il cuor suo a passare alcune ore in compagnia di persone di spirito, direi anche a leggere qualche buon libro; ma chi sa ch'io non ne venissi chiamato stoico o pedante? Pongasi un giovane in animo che il vero diletto è una cosa tranquilla, non un aggiramento di capo, un alleggerimento de' pensieri, non un pensiero maggiore degli altri; chè quegli il quale si prende oggi un diletto gagliardo, domani lo trova sciocco e ne chiede un più gagliardo il vegnente dì, e a poco a poco non trova più cosa che gli soddisfaccia; gli resta una voglia e non sa di che, tanto che diviene malinconico in ogni luogo e invecchia di venticinque anni. I larghi bevitori hanno sempre sete, ma il palato loro quasi foderato non sente più il piacere del vino, come lo sente uno che lo si bee a bicchierini di quando in quando; e così avviene di quelli che mangiano sempre le carni condite con le salse forti, o di chi si compiace degli odori, che in fine la cannella e i gherofani non pizzicano più loro la lingua e appena sanno qual odore abbia il muschio. A uno uno gli spassi confortano; in frotta affogano, e chi si contenta di avernegli a uno a uno, può essere più facilmente compiaciuto dal padre, che quegli il quale gli volesse tutti ad un tratto.
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