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Gasparo Gozzi
Prose Varie

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    • LVIII.   I Gherofani, le Rose e le Viole. - Favola.
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LVIII.

 

I Gherofani, le Rose e le Viole. - Favola.

 

Grandeggiavano in un giardino sopra tutti gli altri fiori i garofani e certe rose incarnatine, e schernivano certe mammolette viole che stavansi sotto all'erba, sicchè a pena erano vedute. Noi siamo, dicevano i primi, di così lieto e vario colore, che ogni uomo e ogni donna, venendo in questo luogo a passeggiare, ci pongono gli occhi addosso, e pare che non sieno mai sazj di rimirarci. - E noi, dicevano le seconde, non solamente siamo ammirate e côlte con grandissima affezione dalle giovani, le quali se ne adornano il seno; ma le nostre foglie spicciolate gittano fuori un'acqua che col suo gratissimo odore riempie tutta l'aria d'intorno. Io non so di che si possa vantare la viola, che a pena ha tanta grazia di odore che si senta al fiuto, e non ha colore nè vistoso, nè vivo come il nostro. - O nobilissimi fiori, rispose la violetta gentile, ognuno ha sua qualità da natura. Voi siete fatti per essere ornamento più manifesto e più mirabile agli occhi delle genti, e io per fornire quest'umile e minuta erbetta che ho qui d'intorno, e per dar grazia e varietà a questo verde che da ogni lato mi circonda. Ogni cosa in natura è buona. Alcuna è più mirabile, ma non perciò le picciole debbono essere disprezzate.

La morale che si può trarre da questa favola, vorrei che fosse intorno alle virtù. Alcune ve ne ha grandi e nobili, quali sono la magnanimità, la clemenza, e altre sì fatte principali, che sono la maraviglia del mondo e lodate da ciascheduno. Ma queste non si possono sempre esercitare, nè ogni uomo ha opportunità di metterle in opera. All'incontro mansuetudine, umiltà, affabilità le può avere ognuno; e comechè le non sieno vistose, nè grandi quanto le prime, possono tuttavia essere ornamento della nostra vita cotidiana e comune; e fanno forse più bello il mondo delle altre, perchè entrano quasi in tutte le cose che vengono operate da noi. Le prime sono degne di essere allegate nel'istoria, quest'ultime di essere ben volute da tutti.

 

 

 




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