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Pierangelo Baratono
Ombre di Lanterna

IntraText - Concordanze

era

    Novella
1 Susetta| lui si sapeva soltanto ch'era scultore e che veniva da 2 Susetta| Infatti nel suo cervello era germogliata un'idea ancora 3 Susetta| Adesso, ad un tratto, gli era sorta nell'animo la speranza, 4 Susetta| raffigurazione estetica, era rimasto in lui. Nella notte 5 Susetta| minacciosa e timida a un tempo. Era quella, appunto quella la 6 Susetta| rossastri. Sulla soglia c'era una forma umana, seduta, 7 Susetta| perdere ogni speranza, chi era, da dove veniva?~Lo scultore 8 Susetta| aspettavo; rispose.~La sua voce era rauca, tremolante. Gli occhi, 9 Susetta| andata dal curato; non c'era. Allora, sono venuta qui. 10 Susetta| molto denaro.~— Perchè?~Come era diffidente quello sguardo 11 Susetta| Verrò.~ ~*~* *~ ~In che modo era accaduto tutto questo? Adesso 12 Susetta| tutto questo? Adesso Susetta era diventata abbastanza docile 13 Susetta| tempo. Anche negli abiti era accurata, li portava 14 Susetta| cuoricino tredicenne si era accorto ad un tratto di 15 Susetta| tornava la pace. Oh, non era opera buona l'educazione 16 Susetta| Quella donna, la nemica, era giunta improvvisa in paese, 17 Susetta| giunta improvvisa in paese, era corsa al fianco della sua 18 Susetta| della torre! La felicità era svanita per Susetta e con 19 Susetta| svanita per Susetta e con essa era svanito ogni impulso a una 20 Susetta| altra donna e dove non c'era più posto per lei.~Che cosa 21 Susetta| costringendolo a fuggirla Perchè era venuta di nuovo a prendere 22 Susetta| a prendere ciò, che non era più suo? La vedeva spesso 23 Susetta| messo il cuore in pace? Non era mostruoso ciò, che faceva 24 Susetta| ti si vede!~La fanciulla era rimasta dritta, vicino alla 25 Susetta| possibile!~Lo scultore le si era avvicinato, l'aveva presa 26 Susetta| quella creaturina. Ma essa si era già allontanata di corsa, 27 SolStra| in sua compagnia e non s'era sdegnato nel vedere i suoi 28 SolStra| degnazioni a buon mercato! Ma c'era forse motivo di lagnarsi 29 Porta | Nell'interno di essa c'era un giovanotto, curvo a scrivere 30 Porta | cordialmente la buona notte. Era un giovane d'apparenza simpatica, 31 Porta | violentemente. La stanza era illuminata. Il mio amico, 32 Porta | tremanti? Quella porta chiusa era per me l'inferno; l'ho subìta 33 Porta | contorte a un sogghigno. Era spaventosa la sofferenza! 34 Porta | semplice ed ingenuo. La madre era ancor giovane, il padre 35 Porta | dicendogli che il rumore era certo prodotto dalla sua 36 Porta | tentò di afferrarlo. Ma egli era già saltato in strada.~Quando, 37 BuonNie| bizzarri figli del caso. Era un simpatico giovinotto 38 BuonNie| gli arrivava ai fianchi, era l'unico lusso che, nella 39 BuonNie| costumi e di altri tempi; era, invece, originalissimo. 40 BuonNie| ricordi letterari. In politica era rimasto fedele all'impero 41 BuonNie| Ogni altro nome, per lui, era lettera morta. Qualche sera, 42 BuonNie| flemmaticamente l'oggetto. Era una vecchia tavola tarlata, 43 BuonNie| più tardi mi accorsi che c'era un po' di entrambi in quell' 44 BuonNie| ma che, sovra tutto, c'era uno spirito profondo di 45 BuonNie| Ogni angolo di Torino gli era noto per avervi dormito, 46 BuonNie| alloggio. Ogni trattoria era conosciuta dal suo naso, 47 BuonNie| suo schietto sorriso non era, per questo, fuggito dalle 48 BuonNie| fatta per qualche mese, era riuscito a crearsi un buon 49 BuonNie| nomignolo di Buono-a-niente. Era colpa sua, se le dita, invece 50 BuonNie| mangia-carta e bevi-inchiostro, gli era rimasto anche con i pochi 51 BuonNie| confessava che il nomignolo era indovinatissimo. Infatti, 52 BuonNie| un amico fotografo e si era fatto regalare da lui due 53 BuonNie| addentato il pane, che gli era costato tante parole e tanti 54 BuonNie| dire, si spalancò, poichè era sempre socchiuso. Dal buio 55 BuonNie| lamentevole:~— Hai da mangiare?~Era un amico, il quale, come 56 BuonNie| angolo. Nel vano della porta era comparsa, come una visione, 57 BuonNie| aspettavate, vero? Ma c'era conferenza al Circolo. Mi 58 BuonNie| affidò alla sorte.~Il pittore era ubbriaco di fame; perciò 59 BuonNie| in cui nessun volto umano era affacciato alle finestre, 60 BuonNie| Ma sì! Il povero Cicco era occupato a ballare sulla 61 BuonNie| spaventosi delle note. Il momento era propizio Buono-a-niente 62 BuonNie| tardi, che il matrimonio era sfumato.~Povero Buono-a-niente!~ 63 Pagliuz| la cameriera. Ma il sogno era finito ben presto: i signori 64 Pagliuz| erano partiti e la piccina era rimasta in famiglia, ancor 65 Pagliuz| aveva più impressionata, era lo studio: una grande stanza 66 Pagliuz| padrone, un pittore celebre, s'era compiaciuto di ritrarre. 67 Pagliuz| i colori! Ma il padrone era un uomo triste e solitario 68 Pagliuz| pezzo di carta bianca. S'era messa d'impegno con un lapis 69 Pagliuz| gomma; ma sul più bello era capitato nello studio il 70 Pagliuz| in quel momento! Ma poi s'era subito rasserenata, poichè 71 Pagliuz| sorridere del disegno: s'era perfino sentita sfiorare 72 Pagliuz| limitavano il prato. Oh, com'era brutta la vita e come si 73 Pagliuz| nella bocca del padrone! Era tanto dolce quando veniva 74 Pagliuz| badava più; il suo pensiero era corso di nuovo alla vita 75 Pagliuz| calma del cielo. Il quadro era stato proprio intitolato « 76 Pagliuz| Pagliuzza». Ed essa se n'era gloriata un bel po', tanto 77 Pagliuz| schietto? Anche la mamma era cattiva, poichè non la difendeva 78 Pagliuz| trattenne: fra lei e la mamma c'era un uomo, ch'essa sentiva 79 Pagliuz| qualche carezza? No, no, era impossibile!~Correva, correva, 80 Pagliuz| addosso, mugolando di piacere. Era proprio Bull, il suo amico, 81 Pagliuz| dal pittore. La bambina s'era nascosta in un angolo della 82 Pagliuz| nervosa. Anche il contadino s'era avvicinato; ma fu subito 83 Pagliuz| fra le piccole braccia. Era vero, dunque? Essa era la 84 Pagliuz| Era vero, dunque? Essa era la figlia del padrone! Oh, 85 Pagliuz| consolarla difenderla. Qui c'era un padre buono, sì, ma che 86 Pagliuz| mai dimenticato che essa era un'intrusa fra quelle pareti. 87 Pagliuz| l'aveva raccolta. Tutto era finito, intorno a lei!~Una 88 Pagliuz| occhi della bimba il mondo era vasto: ma essa pensava alla 89 Pagliuz| Ciò, che la sera prima le era sembrato un progetto attuabile, 90 Pagliuz| assurdo, poichè la sua anima s'era dischiusa sotto l'angoscia 91 Pagliuz| saputo indovinare ch'essa era morta per non arrecare un 92 Pagliuz| la nipote del fattore. Era corsa anch'essa fra le genti, 93 Gufi | vita a quella della tomba. Era un uomo bizzarro, eccezionale 94 Gufi | le anime addolorate. Egli era spesso in preda, come confessava, 95 Gufi | caso all'angolo di una via. Era spaventosamente magro, d' 96 Gufi | spettrale. La schiena gli si era curvata ancor più; gli occhi, 97 Gufi | propri pensieri. Disse che s'era stancato della vita solitaria 98 Gufi | confessò che la moglie non era contenta delle sue assenze 99 Gufi | uno strano cambiamento. Era sempre lo stesso visionario; 100 Gufi | rincasava troppo tardi. E poi, c'era un altro mistero. Non volle 101 Gufi | indovinata, prima di vederla. Era una giovine, abbastanza 102 Gufi | stracciati. Il mio amico era in letto, in un lettuccio 103 Gufi | accennò; «leggimi qualcosa.» Era un suo poema, bellissimo, 104 Gufi | tonfo. Il mio povero amico era ricaduto di peso sul letto. 105 Mehara | pianure indiane, ove non era mai stata, e dei templi 106 Mehara | occhi; ogni avvenimento era da lei presentito, ogni 107 Mehara | Mehara, dinanzi a noi, si era dilungata dalla nostra vista 108 Mehara | di fondo della camera s'era come dissipata nell'aria: 109 Diavolo| andava troppo a garbo. C'era troppa pace, troppa gioia 110 Diavolo| un attimo intorno a lui s'era formato un fitto cerchio 111 Diavolo| sue mercanzie. Il diavolo era sbalordito osava più 112 Diavolo| parole, di frasi, di urli era diventato tempesta, uragano, 113 Diavolo| Capitò in una grande città. Era notte. Le vie si mostravano 114 Diavolo| Il più pazzo terrore si era impossessato di tutti e 115 Diavolo| moltitudine bestiale e ansante era molto più diabolica di quella, 116 Diavolo| non lo tranquillizzava. Era troppa la soddisfazione, 117 Diavolo| condizioni di debolezza, era logico che s'attaccassero, 118 Pepere | deserto di sabbie. La città era settentrionale; ma il maestro, 119 Pepere | quanto m'avevan riferito, era il più puro tipo di meridionale 120 Pepere | napoletano in specie. La prima era sciocca, pretensiosa, vuota 121 Pepere | dei provinciali. Perciò, s'era conquistata la popolarità 122 Pepere | aggiungerò che il suo corpo era panciuto e voluminoso e 123 Pepere | detto? Il maestro Pèpere era professore di musica e canto 124 Pepere | La signora Guicci mi s'era avvicinata di nuovo.~— Che 125 Pepere | facesse una malattia, tanto era diventato nervoso e intollerabile 126 Pepere | rimpianto per il denaro, che s'era involato dalla sua borsa. 127 Pepere | della nostra conversazione s'era avvicinato al piano, fra 128 Pepere | cenno di saluto. Sapevo ch'era un po' superstizioso ed 129 Pepere | stesse affezioni. Mio padre era un povero portinaio di Napoli. 130 Pepere | padre: quel buon vecchio era tutto il mondo per me. Quando 131 Pepere | arte prediletta. Ma ormai era troppo tardi per cominciare 132 Pepere | Dalla caserma al giardino c'era una via piuttosto stretta 133 Pepere | divertirsi. Mi dissero ch'era la figlia di un usciere 134 Pepere | lui alla «mensa». La mensa era una specie di pensione, 135 Pepere | tranquilla di brav'uomo. C'era anche un professorino di 136 Pepere | sperso in una barba a punta: era quello che mangiava più 137 Pepere | piccolo. Durante il pranzo era un diluviare di frizzi, 138 Pepere | contro la padrona. Costei era una vecchietta tutta grinze 139 Pepere | null'altro!~A dire il vero era lui il primo a sgridarla 140 Pepere | che ho intenzione di fare.~Era felice; il suo faccione 141 ReTorb | Re Torbido~ ~Egli era giunto da molto tempo nella 142 ReTorb | figlio del sole. Il suo volto era nascosto sotto la lunga 143 ReTorb | morbida barba nera; la pelle era bianca e fine: e fini erano 144 ReTorb | occhi torbidi e inquieti.~Era un magnifico modello di 145 ReTorb | nel retrobottega. Dentro c'era, seduta, una donnina grassoccia, 146 ReTorb | vuole. Ti accomoda?~Arviò si era alzato, minaccioso:~— No, 147 ReTorb | Il volto di Re Torbido era divenuto spaventoso. Un 148 ReTorb | accettato qualche cosa da te, si era perchè tu offrivi da amico, 149 ReTorb | spezzerò io, la catena!~Si era drizzato, terribile di collera, 150 ReTorb | capo e si alzò.~L'amico si era accasciato sopra la tavola; 151 PMartin| bianchezza dei gradini: era Pietro Martino, il misterioso 152 PMartin| che, la fronte corrugata, era intento ad ascoltarlo; anzi, 153 PMartin| vegliava, che dentro te c'era una forza, da te stesso 154 PMartin| entrava nel grande salone. Era una rigogliosa giovinezza 155 PMartin| Sogno di follia! Forse non era fatto per me e per la mia 156 PMartin| Pietro Martino. Al suo fianco era ancora il grande cane danese, 157 Ciccill| Tuttavia la sua Musa non era triste; anzi, lepida e leggera 158 Ciccill| nella fama, che di lui s'era sparsa per l'universo facendo 159 Ciccill| influente giornale del luogo. Era anche modesto; ma, santo 160 Ciccill| prima di pormi in viaggio.~C'era del salame, dentro, ed 161 Ciccill| aveva voglia di mangiare. Era diventato pallido come un 162 Ciccill| la morale, naturalmente, era lui); padrona essa di offrirgli 163 Ciccill| trovato il suo mestiere, s'era fatto lustrino.~— È una 164 Ciccill| piedi, come poeta. E poi, c'era un altro guadagno: mentre 165 Ciccill| poesia?~— Il doppio.~Non era caro, il bravo Ciccillo.~ 166 Ciccill| lo guardasse teneramente. Era bella e ricca; un partito 167 Ciccill| giovanottone biondo, ch'era stato a sentire, fece un 168 Ciccill| che, in parola d'onore, era più grossa di lui. Poi, 169 Ciccill| anche lui. Un assassino! Era un assassino! E fra poco 170 Adolesc| lei, di dove veniva? Chi era? Perchè non gli aveva mai 171 Adolesc| ne aveva diciotto. Ma com'era più svelta, essa, e più 172 Adolesc| fratello minore. Eppure era forte e intelligente. Spesso 173 Adolesc| e irrequieto. Soltanto, era una fata cattiva: aveva 174 Adolesc| ascoltati sorridendo. Ma poi, si era fatta pensierosa. Un giorno, 175 Adolesc| lineamenti fini la sorpresa era afforzata da un'espressione 176 PonteOr| spirito; tutto, intorno a me, era chiuso, morto, immobile.~ 177 PonteOr| sforzai di convincermi che ciò era semplice allucinazione dei 178 PonteOr| poeta. Qualche scrittore si era interessato per me; ma a 179 PonteOr| istante, poichè la notte mi era calata improvvisa sugli 180 PonteOr| Finalmente il destino si era stancato di perseguitarmi; 181 PonteOr| intorno: il ponte luminoso era scomparso. In basso, sul 182 PonteOr| il mio infernale delitto. Era lei, lei, la mia diletta, 183 PonteOr| giaceva laggiù, abbandonata; era lei, ch'io scorgevo ormai 184 Fantas | del mio testardo compagno. Era passata la mezzanotte; ma, 185 Fantas | luogo, per dire il vero, era abbastanza grazioso. Sulle 186 Fantas | tabacco.~Quel maledetto Bob s'era addormentato. Mi venne un' 187 Fantas | disaggradevole. Il momento era solenne. Tentai l'ultimo 188 Fantas | punta. La sua bocca sottile era in quel momento allargata 189 Fantas | sarcastica. Il fumo, ormai, si era innalzato sino alla volta 190 Fantas | volta della sala. La taverna era piena di uomini e di donne, 191 Fantas | statua di cera. In ciascuno c'era un'espressione vibrante 192 Fantas | lei, in questa sala?~Tutto era svanito. Mi trovai sul divano, 193 Truciol| filosofia. Già! Non per niente era la più giovane delle cinque 194 Truciol| pensiero e di azione. Ma chi era, via, questa Truciolino? 195 Truciol| in aria. Truciolino non era una cagnetta, una 196 Truciol| macchina per cucire; Truciolino era un soprannome. E apparteneva 197 Truciol| d'economia politica! Ed era giusto che la sua paterna 198 Truciol| Ma, stancatasi presto, si era abbandonata alla corrente, 199 Truciol| precauzione. Ma prima, essa era libera di fare e disfare 200 Truciol| molte voci contradittorie. C'era chi pretendeva che Truciolino 201 Truciol| amante di un colonnello, e c'era chi l'aveva vista a braccetto 202 Truciol| buona pasta di Momolo. Oh, era una cara creatura, Truciolino, 203 Truciol| chiacchiere. Ed egli si era staccato dal fianco di Truciolino, 204 Truciol| porta di una camera, che non era, precisamente la sua. Momolo 205 Truciol| pose a piangere. Momolo era già caduto ai suoi piedi, 206 LettCon| varie volte nella vita mi si era presentata e avea tentato 207 LettCon| potevo dire. Un gran vuoto si era prodotto nel mio cervello, 208 FigliT | a poco il mio vicino si era rinfrancato ed aveva cominciato 209 FigliT | meditazione. Qual dolore era penetrato nell'anima di 210 FigliT | ambiente, che, certo, non era il suo? Per qualche minuto 211 FigliT | parole dense di minaccia era un sognatore, un fanciullo 212 FigliT | uno spasimo di pietà? C'era tanta disperazione in quella 213 FigliT | figlia, una bella ragazza. Era una creatura simpatica, 214 FigliT | Genova, tranquillamente. Era fuggita di casa, senza pensare 215 Miserer| furiosi seguaci di Melpomene. Era un giovane magro, sui venticinque 216 Miserer| avvicinare.~Il mio nuovo amico era un poeta nel più puro senso 217 Miserer| profondo.~Nervosissimo com'era, andava soggetto a qualche 218 Miserer| terrore. Una sera mi narrò ch'era perseguitato dai sogni, 219 Miserer| riuscì mortale. Nel giorno era uscito il mio primo volume 220 Miserer| alta figura di mio padre. Era pallido e teneva in mano 221 Miserer| L'impressione del sogno era rimasta nitida nel mio pensiero. 222 Miserer| cambiato di aspetto. Non era più magro e nel viso arrotondato 223 Miserer| tenace. Si chiamava Anna ed era orfana; la zia si era curata 224 Miserer| ed era orfana; la zia si era curata di farle impartire 225 Miserer| presenza di Anna nella casa era diventata un martirio intollerabile 226 Miserer| parole della fanciulla, era penetrata nell'animo di 227 Miserer| Poeta!~La voce di Anna era carezzevole e si diffondeva 228 Miserer| con forza: il suo viso si era chinato su quello di Anna, 229 Miserer| di Anna, la sua bocca si era avvicinata alle labbra della 230 Miserer| città di provincia, ove si era svolto il fatto sanguinoso 231 Miserer| nelle cui carceri Miserere era chiuso. Tuttavia, nei primi 232 Miserer| tanto, la mia povera Anna! Era per me l'unica gioia, era 233 Miserer| Era per me l'unica gioia, era la mia vita, la mia salvezza. 234 Miserer| goduta una gioia, che non era di questa terra. Le mie 235 Miserer| erano sparite, la salute era entrata nel mio corpo, come 236 Miserer| gola. Ma la voce misteriosa era divenuta più terribile e 237 Miserer| posa. Ma il collo di Anna era , biancheggiante nella 238 CongPaz| Il Congresso dei Pazzi~ ~Era una Pasqua, giorno in cui 239 CongPaz| con aria paterna. Colui era, o almeno si credeva una 240 CongPaz| femminetta!~L'interruttore era un poeta dagli occhi azzurri 241 RacTopo| quadrato di cielo.~Questa era la mia dimora da tre lunghi 242 RacTopo| consolazione di Silvio Pellico m'era concessa dalla fortuna! 243 RacTopo| sbucato di sotto al legno, si era fermato vicino al muro volgendo 244 RacTopo| zampetta felina.~Il topo era sempre , immobile. Un' 245 RacTopo| quell'essere, che poco prima era stato per me oggetto di 246 RacTopo| di carcere. Ascoltami. C'era una creatura, qualche metro 247 RacTopo| viso fine di madonnina. Era buonissima, malgrado l'apparenza 248 RacTopo| ancora una volta. In casa c'era la fame. Che fare? Tanto 249 RacTopo| la vidi ancora una volta. Era tutta bianca, aveva sulla 250 UomoDop| risposto che il padrone era partito senza lasciare ordini 251 UomoDop| una conversazione animata: era tanto contento di poter 252 UomoDop| senso di disgusto. Perchè? Era un uomo alla buona, dal 253 UomoDop| Leone Varinski, pittore: era polacco d'origine. Si trovava 254 UomoDop| lui m'ispirava avversione. Era troppo allegro, troppo spensierato; 255 UomoDop| stanza, sovra un cavalletto, era distesa una tela, appena 256 UomoDop| spasimo. Leone Varinski era scomparso! Dinanzi a me 257 UomoDop| malinconico, Pietro Mercovich! Era lui, proprio lui! Non era 258 UomoDop| Era lui, proprio lui! Non era possibile il dubbio! Era 259 UomoDop| era possibile il dubbio! Era il suo viso serio, la sua 260 UomoDop| rigidi. Quale trasformazione era avvenuta? Per quale spaventosa 261 UomoDop| spoglie di Leone Varinski era svanito dal suo cervello, 262 MetodoS| mia moglie ha risposto che era stufa di mettere a disposizione 263 SognoM | a questo, quante volte s'era meravigliato di non sentirsi 264 SognoM | macchinista si riscosse. Che pazzo era stato! Aveva rischiato di 265 SognoM | guidati i loro corpi. No, no; era intollerabile! Il macchinista 266 SognoM | cervello saturo d'alcool non c'era più posto pel ragionamento. 267 SognoM | campagna.~Il capo-treno, che s'era avvicinato correndo alla 268 MoscaR | sposi da poco tempo. Lui era un omaccione apoplettico 269 MoscaR | povera famiglia decaduta, si era incapricciato e l'aveva 270 MoscaR | disperatamente nei fili argentei, ed era accorso subito, con la bocca 271 MoscaR | quei due esseri. L'uomo era un ricco negoziante e aveva 272 MoscaR | dimoravo. La sposina se n'era incapricciata ed aveva facilmente 273 MoscaR | intelligenza. Quanto a lei, era piuttosto sventata e superba. 274 MoscaR | suoi capricci. Inoltre, era molto orgogliosa della sua 275 MoscaR | rimbrottare lui per una cravatta. Era, infine, la vera donna, 276 MoscaR | distacco e che l'amore, se pur era quello il sentimento ch' 277 MoscaR | donna aveva trionfato e si era fatta sposare.~E quel demonietto 278 MoscaR | la testolina graziosa, ch'era stata lei, proprio lei, 279 MoscaR | impacciato!~Povera mosca! Ma chi era, dunque, il ragno fra i 280 ConfesR| scena. Quanto al gatto, si era riaddormentato.~— Armerer, 281 ConfesR| all'altro: il viso del re era sempre arrossato come da 282 ConfesR| fatta chiamare nel palazzo. Era sicura di ; è venuta con 283 ConfesR| bianchezza del volto.~— Chi era costei? Dimmi il suo nome!~— 284 ConfesR| lady... Perdio, ci sono; era lady Irmina.~Uno strido 285 ConfesR| nella taverna. Armerer si era alzato bruscamente, respingendo 286 Bob | La cagione dell'incidente era stata una breve lettera 287 Bob | Possibile? Il mio povero amico era già morto da parecchie ore, 288 Bob | cappello nuovo che, mentre era in diritto di ripromettersi 289 Bob | una sconfitta. E la mia era una sconfitta solenne. Ti 290 Bob | studiare la donna. Il problema era, non dico più complicato, 291 Bob | con tanta cura? No, no; era meglio finirla e morire 292 Mammina| passanti. Da molti mesi non c'era più abituato: nel cantuccio 293 Mammina| cantuccio del mondo, ov'era il suo ufficio, regnavano 294 Mammina| lodi da molti. Il locale era pulito, non grande elegante, 295 Mammina| signore; non disturba.~Cos'era quel locale e come aveva 296 Mammina| più. Che razza di costume era quello, che permetteva alle 297 Mammina| impiegato! Ma il suo ufficio era tanto lontano! Si fece animo, 298 Mammina| un poco a sognare. Gli s'era scolpita forte nella memoria 299 Mammina| signora dagli occhi chiari era vedova e si chiamava donna 300 Mammina| Graziella Neve? Pazzie! Com'era possibile un incontro così 301 Mammina| volse a guardare i prati. Era proprio donna Graziella! 302 Mammina| che aveva compreso e non s'era offesa.~Donna Graziella 303 Mammina| vedendolo, compresi che era un poeta ed un buono. Due 304 Mammina| capello bianco.~Oh, com'era menzognera la fresca bocca, 305 PaeseP | dimostrare agli altri che era zucchero), dal modo, infine, 306 PaeseP | staccava molto dal tipo comune. Era un sognatore, un poeta, 307 PaeseP | reciproche confessioni. Egli non era felice; e come poteva esserlo 308 PaeseP | di loro, che, infine, non era una macchina, non era un 309 PaeseP | non era una macchina, non era un automa nelle loro scaltre 310 PaeseP | giorno mi confessò che s'era avventato contro un superiore, 311 PaeseP | Aveva un capo-sezione, ch'era un tesoro un cuore d'oro 312 PaeseP | capo-sezione. Il nuovo direttore era uno dei soliti automi senza 313 PaeseP | di febbre pel corpo. Che era accaduto? Guardò intorno 314 PaeseP | bambino. La sera innanzi era crollato ogni suo sogno, 315 PaeseP | suo sogno, ogni speranza era morta. Rammentava la caduta 316 PaeseP | passione e di angoscia. C'era stato anche qualche tentativo 317 PaeseP | batter le mani. Dunque, c'era un'anima in quegli esseri, 318 PaeseP | pena. Anche il suo amore era sfumato. Il padre della 319 PaeseP | fondo; doveva riconoscerlo! Era stato fin troppo generoso 320 PaeseP | non si avvide che qualcuno era in camera, accanto al suo 321 PaeseP | Rientrò in , lo riconobbe. Era un collega, un bravo ragazzo. 322 PaeseP | Sapevamo che ogni sua speranza era fondata nel successo del 323 PaeseP | pochi giorni innanzi gli si era dimostrato nemico. L'accasciamento, 324 PaeseP | abbattuto! Dunque tutto non era finito; si poteva ricominciare 325 PaeseP | quell'invito dei colleghi? Era forse una nuova umiliazione, 326 CaneUbr| da adorare, nel quale si era come raccolta l'anima della 327 CaneUbr| pericolosa. Però, l'alcool non era ancora riuscito a turbare 328 CaneUbr| sentii urtare di nuovo. Era il cane: e mi guardava con 329 CaneUbr| insistenza, tanto più che il cane era senza museruola e non apparteneva, 330 CaneUbr| rotolandosi. Lo riconobbi subito era il grosso cane danese, che 331 CaneUbr| silenzio. Forse il cane si era stancato ed era tornato 332 CaneUbr| cane si era stancato ed era tornato indietro.~Il domani, 333 CaneUbr| Spalancai la porta. La stanza era illuminata appena da una 334 CaneUbr| candela. Guardai il letticino; era vuoto. Feci un passo innanzi, 335 LiberoA| spiegò che la mia fidanzata s'era allontanata dalla sala, 336 LiberoA| interpretavano come un oltraggio. Era colpa mia, forse? O non 337 AmiciSc| potuto contemplare. Essa era formata generalmente dei 338 AmiciSc| gruppo un po' fantastico. C'era topolino bianco, un giovanotto 339 AmiciSc| muscoloso. Il suo volto era largo e tagliato piuttosto 340 AmiciSc| vista. Per gli amici egli era il «topolino bianco», cioè 341 AmiciSc| elemento della comitiva era un dentista, anch'esso natura 342 AmiciSc| per lui.~Il terzo campione era un poeta. Sissignori! Un 343 AmiciSc| ammiravano. Il quarto amico era precisamente chi scrive 344 AmiciSc| erano indirizzati. Inoltre era cosa stabilita che il fiasco 345 AmiciSc| Chi rimaneva sbalordito era l'oste, il quale ci vedeva 346 AmiciSc| nubi e dissapori, non c'era compagnia, che andasse più 347 AmiciSc| volgare. A me sopratutto era carissimo; poichè avevo 348 AmiciSc| anima del geniale poeta s'era rifugiata, per vivere un 349 AmiciSc| e il gruzzolo raccolto era così meschino! In conclusione, 350 AmiciSc| Di consueto il presidente era un bel tipo di napoletano, 351 AmiciSc| ciò risulta chiaro ch'esso era sempre rappresentato dall' 352 AmiciSc| importanza, poichè la condanna era decretata, in precedenza,


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