Parola
abbandonata
abituato
acquavite
acque
acuto
affrettò
ahimè
alcun
allegro
amavo
amica
attenzione
attimo
avevan
avrà
babbo
bambini
banco
bellezza
bianchezza
borbottò
buio
calore
campo
capace
carcere
carezza
cattiva
cattivo
certe
chiamava
chiede
chiedere
chiusa
colpa
colpi
colui
cominciava
compassione
comprendere
comune
contadino
continua
continuamente
conto
coperte
coperto
corte
costretto
credevo
creduto
danese
delicata
densa
denso
desideri
devono
dì
dichiarato
dici
dieci
difesa
dimostrato
dirò
discorsi
dritto
drizzò
eh
entrare
entro
epoca
esse
facendo
facilmente
fanno
farà
farsi
fatalità
fatina
febbrile
fermò
fianchi
figura
fui
glielo
godere
guai
guicci
infinito
ingegno
invano
lasciando
lasciava
lettera
luccicanti
malattia
maledizione
malinconia
mare
marmo
memoria
mettere
mezzanotte
minaccia
minuti
misterioso
musica
nemici
nervose
notturno
numero
occorre
opera
orvia
osteria
ottenere
pavimento
pazienza
pei
pensava
permesso
pezzo
piangeva
piegò
pipa
poca
porto
possedeva
possibile
primi
profumo
pronto
provai
provava
provincia
qualsiasi
quantunque
raccogliere
rideva
risposta
sapere
scorse
sebbene
seconda
seduta
sembrare
sentimenti
seppi
sfogo
sicuro
signorina
sistema
sofferto
soldi
sovente
spaventoso
speranze
sta
statua
stazione
stefania
strette
subire
terribili
timido
tipo
topo
tornare
tornato
trattava
tristezza
ucciso
udii
unica
va
veramente
versi
visetto
vivo
volentieri
volevo
volgendo