NOTA
La raccolta piú
ampia di prose del Berchet, pubblicata finora, è quella contenuta nelle Opere
edite ed inedite di lui, date in luce da Luigi Cusani (Milano, Pirotta e
compagno, 1863). Non è però completa, perché il Cusani non solo non riprodusse
le traduzioni del Vicario di Wakefield del Goldsmith, del Visionario
dello Schiller e del Telemaco del Fénelon (che non sembrò opportuno di
raccogliere nemmeno in questo volume), ma anche o non ristampò o ristampò
solamente in parte alcuni articoli del Conciliatore, che non gli parvero
di grande importanza. E, naturalmente, mancano nella sua raccolta anche quelle
poche prose del Berchet, che furono conosciute e videro la luce dopo il 1863.
In compenso,
il Cusani ristampò la piú antica prosa del Berchet della quale abbiamo notizia,
cioè la Lettera sul dramma «Demetrio e Polibio», della quale non è stato
possibile a me rintracciare l'edizione originale, fattane a Milano, dal
Pirotta, nel 1813.
Seguendo
adunque i criteri esposti giá nella Nota con la quale si chiude il primo
volume delle Opere del Berchet, io riprodussi il testo offertoci dal
Cusani nel ristampare la Lettera, testé accennata; ma ricorsi invece,
per le altre prose, alle edizioni originali, come risulta dall'elenco seguente,
nel quale gli scritti del Nostro vengono ricordati nello stesso ordine
strettamente cronologico col quale sono disposti nel presente volume76.
I. Lettera
sul dramma «Demetrio e Polibio», cantato nel teatro Carcano, della quale si
parla piú sopra.
II. Sul
«Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo Augusto Bürger. Lettera
semiseria di Grisostomo al suo figliuolo (Milano, Bernardoni, 1816). Fu
ristampata dal Cusani nelle citate Opere edite ed inedite.
III. Allocuzione
nei funerali del pittore Andrea Appiani, celebrati nella chiesa della Passione
il giorno 10 di novembre 1817 (Milano, Ferrario, 1817). Ristampata dal
Cusani.
IV. Del
criterio ne' discorsi. Nel numero 4 del Conciliatore, 13 settembre
1818. Ristampato dal Cusani.
V. [Scortesie
maschili al teatro della Scala]. Nel numero 5 del Conciliatore, 17
settembre 1818.
VI. [Sulla
«Storia della poesia e dell'eloquenza» del Bouterweck]. Nei numeri 9, 13 e
21 del Conciliatore, 1 e 15 ottobre e 12 novembre 1818. Ristampato
parzialmente dal Cusani.
VII. [Intorno
al significato del vocabolo «estetica»]. Nel numero 10 del Conciliatore,
4 ottobre 1818. Ristampato dal Cusani.
VIII. [Di
un libro sulla romanticomachia]. Nel numero 17 del Conciliatore, 29
ottobre 181877
IX. [Guerre
letterarie in Italia]. Nel numero 19 del Conciliatore, 5 novembre 1818.
Ristampato dal Cusani.
X. Lettera
di Grisostomo al molto reverendo signor canonico don Ruffino. Nel numero 26
del Conciliatore, 29 novembre 1818. Ristampato da Guido Mazzoni
nell'opuscolo Due articoli di Giovanni Berchet (Firenze, Barbèra, 1902),
per nozze Guidotti-Della Torre.
XI. [Intorno
all'«Origine delle lettere» del Roscoe]. Nel numero 33 del Conciliatore,
24 dicembre 1818. Ristampato da Guido Mazzoni nell'opuscolo testé citato.
XII. Articolo
sopra un articolo. Nel numero 34 del Conciliatore, 27 dicembre 1818.
Ristampato dal Cusani.
XIII. Idee
del signor Sismondi sul poema di Dante. Nel numero 37 del Conciliatore,
7 gennaio 1819. Ristampato dal Cusani.
XIV. [Intorno
ad un poemetto di C. Tedaldi-Fores]. Nel numero 46 del Conciliatore,
7 febbraio 1819.
XV. Lettera
ad una signora milanese gentile sí, nobile no. Nel numero 47 del Conciliatore,
11 febbraio 1819. Ristampato dal Cusani.
XVI. Sulla«Sacontala»
ossia «L'anello fatale», dramma indiano di Calidasa. Nei numeri 53 e 55 del
Conciliatore, 4 e 11 marzo 1819. Ristampato a Milano, 1819, dall'editore
del Conciliatore, Vincenzo Ferrario, in opuscolo; e riprodotto poi anche
dal Cusani.
XVII. [Sulla
«Storia della letteratura italiana» del Ginguené]. Nel numero 61 del Conciliatore,
1 aprile 1819.
XVIII. [Benedetto
Castelli]. Nel numero 69 del Conciliatore, 29 aprile 1819.
Ristampato dal Cusani.
XIX. [Intorno
alla «Servitú presso i popoli antichi e moderni» del Grégoire]. Nel numero
73 del Conciliatore, 13 maggio 1819.
XX. Sopra
un manoscritto inedito degli autori del foglio periodico «Il caffé». Nel
numero 91 del Conciliatore, 15 luglio 1819. Ristampato dal
Cusani78.
XXI. [Sulla
«Filosofia delle scienze» del Jullien]. Nel numero 92 del Conciliatore,
18 luglio 1819. Ristampato dal Cusani.
XXII. [Quadro
storico della poesia castigliana]. Nei numeri 99 e 111 del Conciliatore,
12 agosto e 23 settembre 1819. Ristampato in parte dal Cusani.
XXIII. [Due
rapporti ufficiali al governo austriaco]. Pubblicati, di sugli autografi che
si conservano nell'Archivio di Stato di Milano, il primo da Cesare Cantú, Il «Conciliatore» e i
carbonari (Milano, Treves, 1878, pp. 36-38, nota 1), il secondo da me, in
appendice allo scritto su Giovanni Berchet imperial regio impiegato (nel
Giornale storico della letteratura italiana, LVII, 1911, pp. 17-20). Nel
ristampare questi due rapporti li rividi sulle trascrizioni dell'autografo
fatte da me.
XXIV. [Discorso
ai toscani]. Letto da Giuseppe Massari sulla piazza della Signoria a
Firenze, il 27 marzo 1848. Fu riferito dal giornale La patria, di
Firenze, del 28 marzo 1848, e dal giornale Il 22 marzo, primo giorno
dell'indipendenza lombarda, di Milano, del 2 aprile 1848. Lo ristampò anche
il Cusani.
XXV. [Proclama
ai lombardi]. Stampato in foglio volante a Milano, dalla tipografia dei
Classici, con la data del 14 maggio 1848, e riprodotto poi dal Cusani.
XXVI. [All'onorevole
presidente del collegio elettorale di Monticelli d'Ongina]. Lettera
stampata per la prima volta nel giornale La concordia del 6 novembre
1848, donde, pochi giorni dopo, fu tratta, per ristamparla in foglio volante,
dalla tipografia Del Maino, di Piacenza. Di questa ultima edizione si valse
Vittorio Osimo, che ristampò ultimamente la lettera del Berchet nel suo studio
su Giovanni Berchet deputato (Giornale storico della letteratura
italiana, LVIII, 1911, pp. 382-5), e quest'ultima ristampa serví di base
alla presente edizione.
Come appare
da questo elenco, gli scritti pubblicati sotto i numeri IV-XXII furono tratti
dal Conciliatore. Essi hanno tutti in questo periodico la firma di
«Grisostomo». Non è impossibile che possa essere del Berchet anche qualche
altro articolo, che nel Conciliatore non ha firma alcuna, o che è
firmato con pseudonimi o con sigle, che non si sa a quali dei soliti
collaboratori si debbano attribuire. Ma, se in qualche caso l'attribuzione al
Nostro può anche sembrare probabile, questa probabilitá si fonda sempre su
indizi tanto malsicuri, che non sarebbe lecito lasciarsi indurre a comprendere
gli scritti, ch'essa ci addita, in un'edizione critica delle opere di Giovanni
Berchet.
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