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Giovanni Berchet Opere IntraText CT - Lettura del testo |
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XXI
Sulla «Filosofia delle scienze» del Jullien66
Ogni volta che ci occorre di dover parlare di economia politica, di lega fraterna tra i popoli, del bisogno di una letteratura essenzialmente liberale, di scuole alla Lancaster, di diffusione di lumi, di mezzi coi quali aggiungere rapiditá al progresso del sapere umano e d'altri argomenti di consimile natura, l'esperienza ci fa presentire vicine il ronzio d'una maledizione sul capo nostro per parte de' missionari della tenebria e dei frères ignorantins della nostra penisola. Eppure, sia detto in buona coscienza, non entra mai ne' disegni nostri una menoma intenzione di pigliare la penna in mano per muovere la bile ad una menoma persona. Se, procurando di servire come meglio può alla nazione italiana, necessariamente il Conciliatore incappa a spiacere all'individuo, questi si dolga non di noi, ma della sua propria sinderesi e delle sue proprie opinioni, discordi forse troppo da quelle della nazione e del secolo; si dolga con se stesso, per aver tolto a seguitare coi pochi il logoro gonfalone dell'oscurantismo piuttosto che la bella bandiera dell'amor della patria, alla quale è ligio il cuore dei molti. Accomodati, mediante questo pacifico avvertimento, i nostri conti col drappello di coloro ai quali sempre e di buon grado perdoneremo la mormorazione, siccome formola comandata dal loro instituto, ci sia lecito di proporre ai dotti d'Italia la lettura dell'opuscolo qui sopra annunziato del signor Jullien; opuscolo che per la sua sola intenzione meriterá l'anatema da chiunque ama di ritardare il corso dell'intelletto umano. Lo scopo al quale tende il signor Jullien col presente opuscolo, che è un prospetto d'un'opera futura, è quello appunto di procacciare una migliore direzione ed un'attivitá maggiore ai lavori intellettuali. A questo effetto egli, determinando in nuova maniera la divisione delle cognizioni umane, ordina i risultati moltiformi delle scienze, delle lettere e delle arti come verso un centro unico, la filosofia delle scienze67; mostra la opportunitá di ridurre a succosi ed utili estratti tutta l'immensa farragine delle biblioteche, onde gli studiosi non abbiano a sciupare tutta la loro vita nell'istruirsi di ciò che s'è fatto, senza che lor basti fiato per muovere il passo verso ciò che resta a farsi; accenna il metodo onde piú arricchirsi di cognizioni con minor perdita di tempo e minor confusione d'idee (metodo giá da lui altra volta spiegato ampiamente nell'Essai sur l'emploi du temps, e che consiste nel tenere sotto diversi scompartimenti alfabetici, sotto diversi ordini di affinitá, un registro scritto di tutte le nozioni che lo studioso viene di mano in mano acquistando mediante la lettura, l'osservazione e 'l conversare); accenna la possibilitá d'inventare un alfabeto scientifico e filosofico, col soccorso del quale e con semplici segni rendere piú facile, piú fervida, piú fruttuosa la comunicazione tra i dotti d'Europa; e propone tra essi dotti una lega universale, onde abbreviare gli studi di ciascheduno, e far concorrere gli sforzi di tutti ad accelerare il simultaneo progresso delle scienze, delle lettere e delle arti, il perfezionamento morale ed intellettuale dell'uomo. A siffatta confederazione dovrebbono unirsi e prestar consiglio ed aiuto tutti coloro a' quali per impulso virtuoso del cuore preme di migliorare la condizione della umana famiglia. E specialmente è pregata a favorire e secondare le fatiche dei dotti quella metá bella e gentile del genere umano, senza il concorso della quale, dice l'autore, è inutile lo sperare alcun miglioramento lodevole nelle cose della vita. Noi non vogliamo entrare per ora a discutere né la novitá di questo bel progetto del signor Jullien, né la convenienza de' mezzi da lui additati per mandarlo ad esecuzione. Come ogni censura, cosí anche ogni encomio di un libro riesce intempestivo e di scarso valore, se lo si fonda sulla conoscenza del solo indice delle materie in esso trattate; e l'opuscolo di che parliamo è in gran parte poco piú che un indice. Non esamineremo dunque criticamente il progetto ed i metodi, se prima non li vedremo svolti in tutta la loro estensione per entro il libro intero, che l'autore, a quel che pare, sta terminando. Bensí speriamo che ai dotti d'Italia la lettura anche del solo preludio di un'opera filosofica, manifestamente suggerita dalla santa intenzione di giovare al perfezionamento sociale, basterá ad offrire materie di analoghe speculazioni. E però, deponendo noi riverenti sul loro tavolino l'opuscolo del signor Jullien, e sdebitandoci sinceramente con lui di tutta quella lode che gli è dovuta per lo spirito leale e per la buona volontá onde vediamo muovere sempre i suoi disegni, finiremo il nostro articolo col dare in abbozzo a' lettori una qualche idea della nuova divisione delle scienze da lui proposta. Bacone prima, poi gli autori della Enciclopedia, nella loro classificazione delle scienze e delle arti, riferirono ciascuna di esse ad una delle tre divisioni fondamentali, suggerite dalle tre diverse facoltá dell'uomo: memoria, ragione, immaginazione. Il signor Lancelin, nella sua introduzione all'Analisi delle scienze, riducendo tutto lo scibile umano ad una scienza sola, la scienza della natura, scompartí questa in otto divisioni fondamentali; e sono: 1. Elementi dell'universo, o descrizione de' corpi naturali. 2. Forze e proprietá primitive della materia. 3. Scienze primitive nascenti dalla descrizione de' corpi e dalla classificazione degli oggetti e de' fatti. 4. Scienza dell'uomo. 5. Scienze matematiche e fisico-matematiche. 6. Arti meccaniche e industria umana. 7. Belle arti e belle lettere. 8. Metafisica vera e filosofia vera, o scienza de' principi, legislatrice in certo modo dello spirito umano. Il signor Destutt-Tracy, ne' suoi Elementi d'ideologia, stabilí la seguente classificazione: Prima sezione. Storia de' mezzi che abbiamo per conoscere qualche cosa (tre parti). 1. Formazione delle nostre idee, o ideologia propriamente detta. 2. Espressione delle nostre idee, o sia gramatica. 3. Combinazione delle nostre idee, o sia logica. (La gramatica e la logica, secondo il signor Destutt-Tracy, formano parte della ideologia presa in complesso; ed è per ciò che alla formazione delle idee egli diede il titolo d'ideologia propriamente detta). Seconda sezione. Applicazione de' mezzi di conoscere allo studio della nostra volontá e degli effetti di essa (tre parti). 1. Delle nostre azioni, o economia. 2. Dei nostri sentimenti, o morale. 3. Della direzione delle une e degli altri, o sia governo e politica. Terza sezione. Applicazione dei mezzi di conoscere allo studio degli enti diversi da noi (tre parti). 1. Dei corpi e delle loro proprietá, o sia fisica. 2. Delle proprietá dell'estensione, o geometria. 3. Delle proprietá delle quantitá, o sia calcolo. Nella futura sua opera il signor Jullien si propone di scandagliare a parte a parte le classificazioni qui sopra riportate, paragonandole con altri tentativi di simile natura pubblicati, prima d'ora, qua e lá in Europa. Forse tra questi vedremo fare la sua modesta comparsa anche l'Albero sistematico preposto dal nostro Alberti al suo Gran dizionario enciclopedico della lingua italiana, il quale (sia detto tra parentesi) è per ora incomparabilmente il miglior dizionario della nostra lingua. In quell'Albero l'universo venendo considerato come radice delle tre cognizioni, di Dio, dell'uomo e del mondo, ogni scienza è subordinata ad una di queste tre grandi diramazioni principali. Ecco ora in ristretto il Quadro sinottico delle cognizioni umane proposto dal signor Jullien, o sia il modo con cui egli divide le scienze e le arti. La mente dell'uomo è il principio comune di tutte le cognizioni. Lo scopo comune di tutte le scienze e di tutte le arti è il perfezionamento umano. Le cognizioni umane si dividono in due ordini. Il primo risguarda le cose fisiche. Il secondo risguarda le scienze metafisiche o morali ed intellettuali. Ciascuno di questi ordini è diviso in due classi. Classe prima. Scienze positive o sia de' fatti. Classe seconda. Scienze istromentali o sia di metodo, che forniscono, dice l'autore, gli stromenti ed i metodi a tutte le altre scienze, e trattano dei mezzi inventati dall'uomo (per esempio la geometria ed il calcolo). L'uomo può osservare e descrivere gli enti ed i fatti, quali si presentano a lui per ordine di tempo e di luogo. Osservati e descritti gli enti ed i fatti, l'uomo li paragona e classifica; e li distingue in generi e specie, avvicinandoli l'uno all'altro a norma delle analogie che vi scopre. In terzo luogo lo spirito umano si applica a spiegare le cose ed i fatti ed a cercarne le cagioni. Finalmente lo spirito umano applica le sue cognizioni ai bisogni ed all'uso della vita. Da queste quattro diverse operazioni dell'intelletto umano il signor Jullien desume quattro generi differenti di scienze, cioè: 1. Descrittive e d'osservazione. 2. Distintive e di classificazione. 3. Speculative e razionali, o sia d'investigazione, applicate alla ricerca delle cause. 4. Pratiche e d'applicazione. Ognuno de' quattro generi qui sopra accennati si applica rispettivamente a ciascuno dei due ordini ed a ciascuna delle due classi distinte da principio, talché ne risultano sedici denominazioni generali di cognizioni; alle quali denominazioni sono riferite le diverse scienze ed arti conosciute. Per esempio, sotto la denominazione «arti morali ed intellettuali», corrispondente al secondo ordine, classe prima, genere quarto, trovansi registrate l'educazione, la morale pratica, la legislazione positiva, la politica, l'economia politica, ecc. ecc. Tacendo qui per amore di brevitá alcune osservazioni apposte dal signor Jullien alla sua nuova classificazione, non dissimuleremo che essa cede in semplicitá a quella del signor Destutt-Tracy, lodata per tale riguardo dallo stesso nostro autore. Ma non lasceremo tampoco di dire che il Quadro sinottico di cui abbiamo dato l'abbozzo, essendo desunto dai quattro stadi principali dello studio umano, offre un interesse filosofico. S'è notato piú sopra quale sia l'indole del progetto generale dell'autore: la classificazione, ch'egli immaginò nuovamente delle scienze, servirá, è da credersi, a viemmeglio svilupparlo. Ciò sará da vedersi nella futura sua opera.
Grisostomo.
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66 Esquisse d'un essai sur la philosophie des sciences, ecc. ecc. - Abbozzo di un saggio sulla filosofia delle scienze, contenente un nuovo progetto di divisione delle cognizioni umane, di Marcantonio Jullien, cavaliere, ecc. ecc. Parigi, 1819. 67 La filosofia delle scienze, di cui parla l'autore, è quella stessa della quale Bacone concepí l'idea, pose le basi e pubblicò gli elementi. Essa ha per iscopo l'esame separato e l'esame simultaneo di tutte le scienze, onde avvicinarle tra di esse e paragonarle l'una coll'altra, e raccoglierne i caratteri distintivi o le loro differenze essenziali ed i loro punti di contatto. Cosí vengono conosciuti i soccorsi che ciascheduna scienza può somministrare all'incremento della civilizzazione. |
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