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Pierangelo Baratono
Il beato Macario

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-cela | celes-esang | escla-lasci | lasso-piove | pitag-scopp | scopr-varia | vasi-zucch

     Parte
1 | 1 2 | 12 3 | 14 4 | 19 5 | 20 6 | 21 7 XVII | necessarie~ ~Medicinali        L.230~Medico            L.300~ ~ 8 XVII | L.230~Medico            L.300~ ~Era Macario sul finire 9 | 50 10 | 9 11 XVII | udirle, avrebbe tratte luci abbaglianti. Fu, appunto, in seguito 12 X | melanconia dei ricordi per abbandonarsi all'onesta letizia, che 13 X | Clorinda, sua diletta consorte, abbandonata la tavola si avviaron lenti 14 XIV | coda e dall'esigua cervice, abbandonato il natio cortile e strappata 15 V | ho paura. Paura che tu mi abbandoni, comprendi? Sei giovane 16 XV | scorgendo altra via di salvezza, abbandonò con cuore greve ed agili 17 XIV | sbuffa, sudando.~— Ne ho abbastanza delle tue scarrozzate, egli 18 IX | necessaria e sufficiente ad abbattere, saziandoli, i desiderii, 19 | Abbiam 20 | abbiamo 21 XX | uomini, a guisa di fratelli abbracciandoli e ricevendo con lieto cuore 22 XVII | più verso il fondo di due abissi, ai quali una floscia grinzosa 23 XVI | che si chiama Giustizia. Abitava e si nutriva, di fatti, 24 XXIII | un appartamento contiguo, abitavano una madre e una figlia. 25 XIX | Che cosa rappresenta l'abito, se non vana parvenza? Giudicherete 26 IV | codesto giovane, con cui accalorata discorri?».~— Macario, ella 27 XVII | casa, né un individuo può accampar diritti sull'esistenza se 28 XV | Ma l'ospite era già , accampato come un vincitore. E il 29 VII | Macario, né una gentildonna accasata né tampoco una vedova con 30 V | V~ ~Se le accasate gentildonne possono riserbare 31 XXV | e pugni di mosche; poi, accasatomi, null'altro, se non baratri 32 XVII | gemette lo zio Polonio.~E si accasciò sulla sedia, pronto per 33 XII | lamento.~— Uhm! Uhm! Può accendere un cero. Ma è verità sacrosanta 34 XVI | però, ch'io possa, prima, accertarmi s'eri tu, che gemevi, oppure 35 XII | misterioso focherello si accese nel corporeo involucro dello 36 XV | inviato dalla provvidenza e si accingeva a colmarlo di carezze e 37 XIV | fedele al patto concluso, si accinse a servire da cameriera. 38 XVIII | schietto e pimentati salumi e acciughe di forte aroma.~— O peccatore!, 39 XXII | Non rifiuterai, dunque, di accogliere Clorinda tua che, oggi, 40 X | adunata di nozze, bensì un'accolta di mascoline prefiche, chiamate 41 XIV | visitatore appare, festosamente accolto da Clorinda.~— O Ettore, 42 VII | cortesia.~Macario, nell'accomiatarsi quella notte, appariva veramente 43 XII | po' oscura, Beniamino si accomiatò.~Macario, riprendendo il 44 IV | cortese. Dia pur qua: e si accomodi. Il lo preferisce col 45 VII | carrozza è alla porta.~— Vuoi accompagnarmi, di grazia?~— Certo.~— Bada, 46 VII | la cena, ardimento.~— Ti accompagnerò all'albergo.~— Fa venire, 47 VII | adesso, e consenti ch'io ti accompagni.~— Fino alla soglia.~— Dici?~— 48 XXIV | vecchierella, la quale aveva acconciata una stanza con un tramezzo 49 III | che l'amore esige luogo acconcio a evitare ogni motivo di 50 XVI | svergognerò, o ipocrita!~— Acconsento, ribatté Macario: a condizione, 51 V | bottega? Ma griderò e farò accorrere gente: e ti svergognerò 52 I | un esculapio, chiamato ed accorso in gran fretta. Ma il savio 53 V | senta, e lascia la porta accostata: e nasconditi dentro il 54 III | che Macario giovinetto si accostò, per la prima volta, agli 55 IX | abbandonare l'impiego per accudirle? E come riuscirò io, col 56 XIII | rovesciato il programma, io accudisca ai panini imburrati e alla 57 XX | banchiere. L'altrui fortuna, accumulandosi nelle mie casseforti, dipende 58 II | risa, si frappose tra l'accusatore e il reo. Poiché il cuore 59 XXIII | discolpa?~Macario guarda le accusatrici, esita, poi con impeto risponde:~— 60 XXI | dimostrò ch'egli era ancora acerbo per le parole di pace.~Un 61 XIII | disperato Macario. Berrei latte acido e mangerei, nel rifrescume, 62 XX | trascurasse di attinger acqua lustrale alla nuova fonte 63 XIV | Giocondo, ippopotamo delle mie acque, entra, entra liberamente!, 64 V | zampillando fulminea, una voce acre gli ferisce l'orecchio:~— 65 I | diffondendo intorno a sé un acuto odore di santità, volle 66 VII | Macario, vergine e martire, si adattò a far compra di un fiero 67 XIV | Civiltà, gli uomini hanno addentata la tua polpa succosa: e 68 X | all'onesta letizia, che si addice ad eventi consimili. Invermigliata, 69 XVII | digiuno: e gli occhi, per l'addietro sorgenti fra i guancialetti 70 XIX | a pietà, con quei cenci addosso e quel viso smunto: e mi 71 XVII | poco a poco le riserve d'adipe, depositate nelle membra 72 XVII | intenerimento il florido volto e l'adiposo corpo di Polonio.~— Nelle 73 VI | vederlo, con cuor leggèro, adirato.~Scorrevano i giorni; e, 74 V | ad alcuno, deve aprir l'adito non a timori, bensì a grandi 75 VI | pallida!~— E par che ci adocchi.~— Sì, certo, ci adocchia.~— 76 VI | adocchi.~— Sì, certo, ci adocchia.~— Guarda! Adesso ride!~— 77 II | destandosi, l'infelice adolescente: e il mio peccato è ancor 78 XXIV | impartiti alla sua inquieta adolescenza dal venerando esculapio, 79 XIV | civilizzata e progressista, adoprando i frammenti del maritale 80 XIII | e contrita, Clorinda si adoprò subito per trasformare in 81 X | dire di no!~— E tu, sposa, adora tuo marito, poich'egli è 82 XIV | Esiste, invece, un idolo adorato da tutti e da tutti ubbidito 83 X | arancio.~— E perché non dovrei adornarmene?, chiese la fidanzata.~— 84 XVI | pavimento: e sovra il letto, adorno di vistosa coperta, biancheggiava 85 XVI | all'altezza dei principii adottati, ogni fallo commesso contro 86 XVII | onde ubbidire al principio adottato, avea spesso interni travagli: 87 XIV | parte, giovani languidi e adulti pacati e olezzanti vegliardi 88 X | parve quella, allora, non un'adunata di nozze, bensì un'accolta 89 VII | trotto meglio di un'amazzone adusa ai giuochi violenti dei 90 XIV | solcan più i mari; e gli aedi barattan parole d'oro con 91 XIV | mercatante irrequieto e il nobile aedo e la cortigiana ricca di 92 XIV | potuto, un uomo, scioglier da aerei veli nudità terrene e slacciare 93 VI | origliare. Non russa.~— E se s'affaccia alla finestra?~— Ho paura!~— 94 X | tesoro. E, inoltre, perché, affacciandosi dal finestrino della carrozza, 95 XVI | stimolo, da indurre il martire affamato a visitar, di nottetempo, 96 XIX | Ah, canaglia!, disse afferrandolo per la giacca.~— Che modi 97 XII | tormentose meditazioni sentendosi afferrare e stringer con forza le 98 XIX | restituì; ma subito dopo, afferrata a sua volta la giacca di 99 XV | inzuccherate parolette e i più affettuosi vezzeggiamenti, anziché 100 XXIII | modi, questa sua sviscerata affezione. Ma poss'io veramente fidarmi?~— 101 X | non biasimarmi, poiché mi affidavo con cuore aperto all'ora 102 | affinché 103 XVII | Poiché un morbo crudele afflisse, di recente, anche te, il 104 XII | idea! Già, le zucche non affondano mai!~E il buon vecchio se 105 XXIII | Macario, ricordando, si afforzava sempre più nel proposito 106 I | sollecitudine non si fosse affrettata a licenziar sui due piedi 107 XV | via l'ospite prepotente, s'affretterà a permetterti un ritorno 108 XVII | le tue preclare virtù si affretteranno a soccorrere un parente 109 IX | parte dei divisamenti, s'affrettò a presentare al nipote una 110 XXII | Con fermi divisamenti essi affrontano, per il pubblico bene, l' 111 IX | procreato dei peccatori, ad affrontare serenamente le fatiche, 112 V | braccetto, per i viali deserti, agevolavano quella dolce pioggia. Ma, 113 X | anzi, luminosità solari, aggiungendo nuovi vezzi ai vezzi già 114 XVIII | innocenti creature di nascere!, aggiungeva passando innanzi ai canestri 115 XVII | di una spesa necessaria e aggravare il bilancio delle inutili 116 XXI | di morire per fame o di aggredire, in un angolo di strada, 117 XV | Fiera apparve Undimilla: e aggressiva si dimostrò. E, all'infinocchiato 118 XIII | proibisci gli amici?~Macario aggrottò i sopraccigli, ma tacque.~— 119 XV | abbandonò con cuore greve ed agili gambe la casa.~Una sola 120 IV | mia. Parleremo con maggior agio. Non potrò presentarle il 121 II | fuoco e lo costringevano ad agitarsi nell'incubo e a fare il 122 V | sua! E mi consiglia, e mi aiuta a tenere a galla la barca. 123 XXV | l'uomo dai quadrupedi, lo aiutano ad elevarsi verso il cielo.~ 124 XVIII | frugalità, non sdegneresti di aiutare un peccatore a rimettersi 125 XIV | voglio che tu, al ritorno, mi aiuti a toglier la veste di gala 126 VI | cauta scese nel giardino e aiutò l'egro giovine a scavalcarne 127 XX | di sirocchie salutava le alate bestiole pigolanti fra i 128 XXIV | sbocciavan sui rami degli alberi — eran sovrappresi. E poiché 129 XIV | distaccare, rigoglioso pomo, dall'albero, gli uomini malvagiamente 130 XVIII | Poi, vellutate pesche e albicocche color d'oro e banane dalla 131 | alcuni 132 [Titolo]| dimostrava egli, inoltre, e alieno da ogni pensiero peccaminoso. 133 XIV | mercede. Nessun orgoglio alimenta più i vizi, poiché í grandi 134 XXI | Macario.~I patimenti del corpo alimentavano e irrobustivano ancor più 135 I | sensi e rifiutando il latteo alimento sol perché offertogli in 136 XIV | e slacciare giarrettiere allacciatrici e sentir nelle mani un tepore 137 XVIII | tratto — le lunghe astinenze alleandosi con la nebbiosa ebrezza — 138 X | inesperto, e la ragazza di allegra vita osserva una gemma esposta 139 I | fiero corruccio agli osceni allettamenti dei sensi e rifiutando il 140 XXIV | figurina, priva di veli, allettasse le curiosità cennando da 141 II | sorpresa da qualche spettacolo allettatore, sostava gemendo:~— Perché 142 XIX | atto della separazione onde alleviar le tue pene di orbato sposo 143 IX | per sostener la famiglia e allietare i tuoi ozi?, insistè Undimilla.~— 144 XV | e vini generosi avevano allietata la mensa. E Macario, volendo 145 V | fra le dita del giovine allievo, sussurrando:~— ad aspettarmi 146 V | con le sue cianfrusaglie allineate in ordine nelle vetrine 147 VII | dunque, una carrozza.~— Non alloggi, forse, a pochi passi di 148 IV | pare... In quel palazzo alloggia una mia buona amica. Le 149 XXV | che ti consuma. Domani, allontanandoti da me, ignota iniziatrice, 150 XII | riuscito a cavarsela!~E s'allontanò frettoloso, lasciando Macario 151 V | gioiosamente:~— È entrata! È qui!~Allunga, egli, le mani, annaspando. 152 XII | riprendendo il cammino, almanaccava intorno alle parole del 153 | altresì 154 | altrimenti 155 | altrove 156 XI | Infine, tormentato da dubbi alzai la voce per chiedere: O 157 X | dicevano i commensali alzando il calice propiziatore.~— 158 XX | predicar la modestia?~Macario alzò gli occhi verso il cielo, 159 XXIII | di quella offerta dall'amabile sesso? Non è, essa, nuda? 160 XIV | accompagnatore, Mardocheo.~Stretto amabilmente l'accordo, i due sposi vanno 161 [Titolo]| della propria docilità e amando con sommo fervore le creature 162 XXV | Nulla chiedo, se non amare. Vuoi tu che, fra gelose 163 I | così dolce al tatto e così amaro per l'anima, e a comprare 164 V | qualcuno, che veramente mi amasse. Col cuore, né con le labbra 165 II | sciolse i dubbi e fugò le ambasce dello spirito immortale, 166 XV | bianco pannolino. Infine, le ambasciate sollecitatrici ottennero 167 XII | primi tempi della nostra amicizia, volle lasciarmi un suo 168 VII | convenevoli, si preparò ad ammaestrarlo. O collera dei cieli, perché 169 IV | propizio e altri consimili ammennicoli! Solo il marito non dava 170 X | vetrina dell'orafo: e Macario ammira la prosperosa fidanzata, 171 XVIII | dunque un colloquio che, tra ammonimenti e confidenze, si protrasse 172 XVII | formulata:~«Le mie sostanze, che ammontano a due milioni, saranno ereditate 173 XIII | Undimilla vergine?~— Per amor del cielo!, supplicò disperato 174 [Titolo]| La vita amorosa~ 175 VIII | pedagoga diplomata nelle amorose dottrine e porgerle il compenso 176 III | per la prima volta, agli amorosi misteri. La stanza era angusta, 177 VII | avesse grilli per la testa e andasse di gran trotto, a costo 178 XII | sapere in qual modo sono andate le cose. Ah, Clorinda! Che 179 XII | E il buon vecchio se ne andò scuotendo la testa, mentre 180 XVI | piuttosto che per estasi angeliche?~Una notte, mentr'egli stava 181 III | amorosi misteri. La stanza era angusta, trasandata e d'umil mobilio; 182 XXI | dispotismo e sin anche gli animali attendevan salvezza da essa.~— 183 [Titolo]| delizia e conforto delle anime da Nepomuceno, storico alessandrino, 184 I | egli procedette con fermo animo a un'operazione che, solitamente, 185 V | Allunga, egli, le mani, annaspando. Ma che cosa ha urtato, 186 XII | chiese Macario.~— Da un anno appena. Ma era donna generosissima: 187 VI | civettuolo, e con quale grazia mi annoderebbe la chioma!~— Oh, i cioccolatini 188 XXI | distendeva come un arcobaleno, ad annunciare agli uomini che ogni tempesta 189 XVI | vitto casalingo mercè un annuncio economico, inserito nelle 190 VI | io!~— Aspettavo con tanta ansia questo momento!~— Anch'io!~— 191 XI | orizzonte, un intollerabile ansietà spinse fuor dal lettuccio 192 XVI | aumentando i rumori dall'interno, ansiosa sollecitudine spinse entrambi 193 XII | mentre Macario chiedeva ansiosamente a sé stesso qual senso racchiudessero 194 XX | tra due, gli inveleniti antagonisti non tardavano a trovar sfogo 195 XIII | veglie un programma, ove l'antica saggezza rifulgesse e fosser 196 XV | giunse, alla fine, nell'anticamera: e, non scorgendo altra 197 X | sentenze, degne dei savii antichi, e virili propositi?~Sorpresa 198 XIV | sfiorata di tempo in tempo dall'ape di una bocca di maschio. 199 XXIII | né delle vaste radure, aperte nella sua chioma da mani 200 XIX | doloroso soliloquio avrebbe aperti i cancelli della meditazione, 201 X | poiché mi affidavo con cuore aperto all'ora presente. E chi 202 XIV | saluti e i colloqui e le api ti premono, scegli, come 203 XV | doveva aver raggiunto l'apice dell'intensità, poiché senza 204 X | in cui ogni brama sarà appagata e i veli dell'immaginazione, 205 XX | con tanta improntitudine, appaion sciocche se si pensi alla 206 I | odore di santità, volle appalesare con chiari segni la propria 207 XXV | ciò, che non mi si è mai appalesato? E come potrò discernere 208 III | gravissima, occorre che tu apparecchi subito le valigie per andare 209 XIII | potevo, o caro, badare all'apparecchiamento della mensa mentre ero intenta 210 XV | dal provvisorio lettuccio, apparecchiato dalle sue mani medesime 211 XVI | uomo!, urlò l'affittacamere apparendo sul limitare, avevi chiesto, 212 XV | il più lieve indugio, all'apparir di Macario, esplose in così 213 XXIII | senza preoccuparsi delle appariscenti tracce, lasciate sulle sue 214 XIX | martire, per virtù dell'ira, apparivan raddoppiate. L'uomo trasse 215 IX | procurate, scialbe e monche apparivano dopo i contatti fuggevoli 216 XXIII | un giovane, in una strada appartata; e, passando d'accanto, 217 VII | lo guidò fino a un luogo appartato e, senza sciupar tempo in 218 [Titolo]| generoso egli era, da voler appartenere, più che a sé stesso, agli 219 XXIII | disdoro al sesso, cui pur apparteneva.~Macario, ricordando, si 220 XV | della portineria.~Fiera apparve Undimilla: e aggressiva 221 XV | gridò la condanna senza appello:~— Hai torto, torto marcio! 222 | appena 223 III | mobilio; ma la specchiera, appesa ad una parete, si mostrava 224 XVIII | guatare gli squartati vitelli appesi nelle botteghe e gli esili 225 XVI | scontento e non sazio l'appetito di Macario. Così piccola 226 XIII | disse lieta la donna.~— Appetitoso veramente! Ma perché la 227 XV | mani di Clorinda servivan d'appoggio. E, insieme al cuscino, 228 IX | rimorso l'origine del denaro, apportato dalla tua consorte per sostener 229 I | naturali conseguenze degli approcci tra le labbra e la tornita 230 V | Dunque, concedimi tempo per approfondire sino a qual punto tu mi 231 VI | mentre un minaccevol dito si appunta verso la pulzella.~Quindi, 232 XIV | spiccioli dei viandanti, apre alle casseforti dei risparmiatori 233 V | aspettarmi nel negozio. Apri piano, che nessuno senta, 234 III | intenderci meglio.~La porta si aprì. E rimase aperta solo il 235 V | vincolata ad alcuno, deve aprir l'adito non a timori, bensì 236 XVI | anche indurito, peccatore e aprisse di tal modo la strada ad 237 IV | Chiare parole, queste, che aprivan la porta ai sogni più dolci. 238 XIV | argento; e le cortigiane apron le labbra solo per domandar 239 XX | umanità, sotto il giogo, ara per me le terre, dalle quali 240 XVIII | soffice superficie di panna, arabescata da fregi di grigia cioccolata 241 XXI | voce si distendeva come un arcobaleno, ad annunciare agli uomini 242 XXIII | Macario, la mia consorte arde di amore per me e di continuo 243 XIV | dolci, scambio di occhiate ardenti. E Macario, relegato nel 244 VII | bastava, dopo la cena, ardimento.~— Ti accompagnerò all'albergo.~— 245 XIV | assomigliava: ma c'era il guerriero ardimentoso e il mercatante irrequieto 246 XV | vini generosi suggerivano ardite idee e virili risoluzioni, 247 XXII | momento medesimo in cui l'ardito colpo di mano si effettuava, 248 XIV | parole d'oro con scudi di argento; e le cortigiane apron le 249 XIV | misteriosi cenni e con sorrisetti arguti la sposa, mentr'ella si 250 XXIII | migliore commentò, in crocchio arguto, lo sviluppo del tuo naso 251 [Titolo]| torma d'uomini virilmente armati, in niun altro modo protestò 252 XVIII | salumi e acciughe di forte aroma.~— O peccatore!, gemette 253 XXV | bisogna conoscerlo. Come mi arrogherò io, debol creatura, il diritto 254 XXV | luce, una creatura che, tra arrossate palpebre con occhi quasi 255 XXII | esempio, il tentatore ad arrossire e a pentirsi.~— Porgi, dunque, 256 I | fodero di caucciù, che s'arrotondava, forato come un capezzolo, 257 XIV | passaggio, le donne e gli uomini arroventan gli sguardi, quelle per 258 XII | lo riscaldò in modo da arroventare anche l'anima, riempiendola 259 XXII | con labbra di fuoco, gli arroventasse la bocca. Impallidivan le 260 XXIII | sagace articolo esaltando l'arte e i pregi del mio ultimo 261 XXIII | città scrisse un sagace articolo esaltando l'arte e i pregi 262 VII | mettere un balzello su noi artisti. Abbiam rifiutato, naturalmente, 263 XX | poverello di Assisi, le ascetiche membra chiuse nel rozzo 264 XVI | ma torbide brodaglie e ascetici lessi lasciavano scontento 265 XVIII | peccatore!, gemette Macario, asciugandosi la fronte madida di sudore.~— 266 XXI | uomini non mi han voluto ascoltare».~ 267 XVI | alla lussuria.~ ~Trovato asilo di pace e vitto casalingo 268 XXI | groppa di codesto inerme asinello?, chiedeva Macario interponendosi 269 V | allievo, sussurrando:~— ad aspettarmi nel negozio. Apri piano, 270 VI | sono felice!~— Anch'io!~— Aspettavo con tanta ansia questo momento!~— 271 XVII | Venere, come sei dolce ed aspra ad un tempo verso i tuoi 272 XXIV | dei librai a rimbrottarli aspramente se una colorita figurina, 273 II | mentr'egli volgeva le più aspre rampogne al maggior responsabile 274 II | stesso lunghi colloqui ed aspri diverbi. Qualche volta, 275 XV | finire di un pranzo, scoppiò aspro dissidio fra l'ospite e 276 | assai 277 XIV | Annibale, venne Clodoveo «leone assetato del sangue di Clorinda»; 278 V | sovrana dispotica in una ben assettata bottega ed abbia come unico — 279 XX | XX~ ~Come il poverello di Assisi, le ascetiche membra chiuse 280 XXIV | che, dall'altra parte dell'assito, gioiosamente squittiva:~— 281 XIV | tua polpa succosa: e si assomigliano tutti. E i guerrieri non 282 XIV | peccatrice. E nessuno altrui assomigliava: ma c'era il guerriero ardimentoso 283 V | veli vedovili l'intoppo assumeva una forma, che in ogni altra 284 XVIII | ad un tratto — le lunghe astinenze alleandosi con la nebbiosa 285 XIV | chioma, irride a Macario e lo astringe a citar la legge ed i testi.~— 286 V | fra le tenebre, Macario attende. Di fuori, giunge il suono 287 VIII | innamorato doveva, certo, attendere con impazienza la prova; 288 IV | pessimo uomo! Dunque, l'attenderò... Ah, smemorata! Dimenticavo 289 XXI | e sin anche gli animali attendevan salvezza da essa.~— Perché 290 VI | giovane coppia balza in piedi, atterrita.~— Va a casa, tu: e di corsa!, 291 VI | continuano a tacere, come in attesa.~— Ecco... rammento... Poi, 292 XI | giusti e secondo legge gli atti? E furon naturali i vasi? 293 V | ordine nelle vetrine e con l'attigua stanzetta immersa in soporifica 294 V | che s'è adagiato, per un attimo, sul liscio pavimento; ode, 295 XX | persona, che trascurasse di attinger acqua lustrale alla nuova 296 XIV | risponde. E sembra fata, che attraversi un campo di spighe, piegate 297 VII | del circo a irrompere nell'aula scolastica?~— Svergognati! 298 XVI | gentilezza, ritrarsi; ma, aumentando i rumori dall'interno, ansiosa 299 XV | placare il collerico, ne aumentaron la furia. E Macario dovè 300 XVIII | trattoria luminosa di stucchi aurei e di lampadarii di cristallo, 301 XI | talamo coniugale, e sorta l'aurora a tinger di roseo il pallido 302 XVIII | bando perpetuo dalla tavola austera.~Così, nutrendosi solo per 303 X | femminea di proferir nobili ed austere sentenze, degne dei savii 304 XI | spinse fuor dal lettuccio austero il venerando esculapio e 305 [Titolo]| ormai entrato nell'uso. L'Autore, di fatti, narra di esser 306 XX | cicalamenti in presenza di persone autorevoli? Credi forse, di trovarti 307 XIII | ella a pugni stretti.~— L'autorità, impartitami dalla legge, 308 XVIII | vini bianchi e limpidi, avanguardie del pasto, saran seguiti 309 XVIII | l'arrotolata carne e si avanzò l'anglica zuppa e fecero 310 XVII | ho il rimorso maggiore di averla procacciata troppo tardi.~ 311 | avessi 312 | avessimo 313 | avete 314 | avevano 315 | avevi 316 | Avevo 317 | Avrai 318 | avranno 319 | avrebbero 320 | avremmo 321 | avuti 322 | avuto 323 X | contempla una pingue borsa di avventore inesperto, e la ragazza 324 XXII | avrebbe resistito alle forze avversarie. Ma come vincere una forza 325 XV | soglia della camera nuziale, avviandosi verso il talamo, ove una 326 X | abbandonata la tavola si avviaron lenti verso la stanza matrimoniale 327 X | finestrino della carrozza, avviata verso il municipio, vedeva 328 IX | Macario, poiché saranno avviati al bene da morigerati pedagoghi 329 XXV | il dolce nodo, che già lo avvinceva, cercò a tentoni, dietro 330 XXII | Macario che la donna lo avvolgesse con le bianche morbide braccia 331 XVI | mantello di virtù, in cui ti avvolgevi, era semplice polvere per 332 VI | Sciogli il grembialetto e avvolgi, con esso, le nostre teste.~— 333 IX | un impiego in una solida azienda, poteva dividere a mezzo 334 IV | vorrebbe indurmi a compiere un'azione malvagia.~Chiare parole, 335 XXI | il bimbo spalancava gli azzurri occhi, e la donna cessava 336 VI | tuttavia, altre volte mi hai baciato!~— Sì, certo, nel giorno: 337 III | pedagoga vorrà cominciare.~— Badi che le lezioni costano un 338 V | baciava e lo baciava e lo bagnava di lacrime.~— Ora sì, che 339 XXIV | evitando perfino di prender bagni onde non rimaner scandolezzato 340 XVIII | immerso nel salutifero bagno di una gialla salsa ben 341 XVII | momento.~— Perché il quasi?, balbettò Macario.~— Perché due ore 342 VI | invola: e la giovane coppia balza in piedi, atterrita.~— Va 343 XVI | abiti: e, in quel momento, balzata di furia dal letticciuolo 344 VII | comprarlo, vuol mettere un balzello su noi artisti. Abbiam rifiutato, 345 XVIII | cameriere frettoloso.~Macario balzò in piedi.~— E il mio amico?, 346 XVIII | albicocche color d'oro e banane dalla polpa simile a carne 347 XIV | il tranello di una solida Banca; per te, i pavoni dall'ampia 348 XVIII | I rimorsi, suscitati dal banchetto orgiastico e dalle sue luttuose 349 XX | replicò pacato Macario. Altri banchieri e funzionarii e timonieri 350 I | costringendolo a metter da banda ogni scrupolo di pudicizia 351 XVIII | e le stesse frutta avean bando perpetuo dalla tavola austera.~ 352 XXV | accasatomi, null'altro, se non baratri di nequizia, conobbi.~Parve 353 XIV | solcan più i mari; e gli aedi barattan parole d'oro con scudi di 354 XX | avrebber dovuto, altrimenti, barattarsi fra loro, e in pieno viso 355 XIII | modo da lasciar esangue il barile.~— E come volevi, o caro, 356 XX | Allorché, di fatti, sorgeva baruffa tra due, gli inveleniti 357 XX | poiché la sua potenza, basata sovra il mutevol criterio 358 XX | sciocche se si pensi alla lor bassa origine. Cos'è, infatti, 359 XIII | cugina Undimilla! No! No! Basta con i programmi! E, da qui 360 VII | rendere propizia costei, bastavano un fascio di rose e un cartoccio 361 XVII | quindi concluse:~— Ecco! Basterà a tutti e due quello, che 362 XXI | sfoghi l'iroso temperamento bastonando codesta tua dolce consorte?, 363 X | sonori come gragnuola che batta improvvisa sopra una tettoia 364 XIV | guerrieri non vedon più la battaglia; e i mercatanti non solcan 365 VI | Non so. Senti come mi batte il cuore.~— Anche a me.~— 366 IV | posto è in una strada troppo battuta. Le pare... In quel palazzo 367 XXV | era il tempo: ma un ampio bavero di pastrano, rialzato fin 368 XVI | chioma o di altre consimili bazzecole, certo è che Macario si 369 XIX | anima?~Così negletto egli bazzicava fra le genti, senza badare 370 X | realtà. Con questa trepida beatitudine il bottegaio contempla una 371 XII | Trascorsi alcuni giorni nelle beatitudini della luna di miele, sentì 372 XIII | Dove hai scovate così laide befane? Non in una casa onorata 373 VI | ombra. Così, non potrà più beffarsi di noi.~Segue un breve silenzio. 374 XIV | uscio si schiude ancora.~— O Belisario, tigre della foresta mia, 375 XVI | affittacamere se costei, ancor belloccia quantunque non più sul fiore 376 | benché 377 XXIII | a lui onde sciogliere i bendaggi, dai quali l'anima era fasciata.~— 378 X | simile a Cupido, l'Iddio bendato!~— Avrai, o sposo, una moglie 379 XXIII | XXIII~ ~Benedette le donne, poiché sovra le 380 XXII | XXII~ ~Benedetti siano gli uomini politici, 381 XVII | distruggere gli effetti benefici di una spesa necessaria 382 XX | approccio. E tale era il beneficio, elargito da quel sant'uomo 383 XII | amico di Clorinda.~— Collega benemerito, cincischiò il vegliardo, 384 XX | chiaro segno della propria benignità.~Diffusasi rapidamente la 385 [Titolo]| sottopormi a una prova, si benignò di presceglier la più dura!~ 386 III | dimostro qualche impaccio da bennato giovine di provincia, e 387 IX | vergine se non martire, o di bere, come si dice, la propria 388 XIII | supplicò disperato Macario. Berrei latte acido e mangerei, 389 XIV | Giocondo, venne Annibale «bertucetta del cuor di Clorinda»; e, 390 XXI | sedette; anzi, corse via bestemmiando. E, da quel giorno, rinunciò 391 XX | sirocchie salutava le alate bestiole pigolanti fra i rami e la 392 XVIII | forze, la lor nutritiva bevanda!, conchiudeva osservando 393 XV | e dalla generosità delle bevande, il martire scese sull'alba 394 XVIII | anglica zuppa mostrerà la bianca soffice superficie di panna, 395 XVI | adorno di vistosa coperta, biancheggiava il rimbocco di linde lenzuola. 396 XVIII | sovra un vassoio. E i vini bianchi e limpidi, avanguardie del 397 XV | sventolando dalla finestra un bianco pannolino. Infine, le ambasciate 398 XII | un altro caldo saluto, biascicato fra i pochi denti dal vecchio 399 X | Tributarmi lode dovresti, e non biasimarmi, poiché mi affidavo con 400 XVI | Niuna parola incauta o biasimatrice sfuggirà dalle mie labbra. 401 XIX | cosa sarà, per voi, più biasimevole: una macchia sul panno o 402 XX | questo banchiere merita biasimo, poiché le lodi, ch'egli 403 XIII | sconciamente macchiata e i bicchieri e i piatti putiscon di rifrescume?~— 404 IX | al nipote una fanciulla bionda e innocente, di cui gli 405 XII | smisurata come l'oceano. Birbante d'un Macario, che è riuscito 406 III | mia infanzia! Ma con molti biscotti: moltissimi, anzi.~— È goloso, 407 XX | di scambio per i volgari bisogni del civile consorzio? Ma 408 XI | venuta al mondo e, perciò, bisognosa di sostentamento. Quindi, 409 XVIII | Né toglierò ai neonati, bisognosi di forze, la lor nutritiva 410 III | vezzoso facendo codeste boccacce? Sbagli, sbagli, o garzone. 411 XX | odio sputandogli. E sulle bocche di tutti cominciò a correr 412 XVI | poi, saporite minestre e bocconcini prelibati rallietavano la 413 XVI | copioso ciuffo spavaldo e dai boriosi modi, il quale era oggetto 414 XIX | lontano un miglio ch'è un borsaiolo!~Intanto l'uomo spiegava:~— 415 XIV | Per te un rapinatore di borse, disdegnando i pochi spiccioli 416 VIII | fatti, anziché aprire il borsellino per un albergatore e un 417 X | questa trepida beatitudine il bottegaio contempla una pingue borsa 418 I | biberone, una lucida e garbata bottiglia dal collo cilindrico rivestito 419 XIII | cantina, ho trovato molte bottiglie infrante e una spina aperta 420 V | passeggiate crepuscolari, a braccetto, per i viali deserti, agevolavano 421 X | meno lontano, in cui ogni brama sarà appagata e i veli dell' 422 XII | oceano, per il quale occorran bravi nuotatori. E, scusi, caro 423 V | ferisce l'orecchio:~— Che bravo giovane, davvero! Per questo, 424 XXIV | ove i passanti sostano brevemente per, poi, riprendere la 425 X | schiumeggiarono i brindisi, fitti, brevi e sonori come gragnuola 426 X | esso, schiumeggiarono i brindisi, fitti, brevi e sonori come 427 XVI | pensionante dal ciuffo: ma torbide brodaglie e ascetici lessi lasciavano 428 I | quando ogni cosa era di bronzo — e, anche, i cuori e le 429 XIII | ferro hanno contaminato e bruciacchiato il candore delle camicie.~— 430 XIII | nel rifrescume, pietanze bruciate: e vedrei sogghignar diavoli 431 XII | sentenziò:~— Questo non è brucior demoniaco, bensì segno di 432 III | strozza, sopraffatto dal brusco sbatacchiar della porta. 433 XIII | noce del Sabba! E quale brusìo insopportabile! Che fuoco 434 XXI | fanciulletto?, domandava a un padre brutale fermandogli il braccio.~— 435 XIII | Con garbo, certo. Ma brutali colpi di ferro hanno contaminato 436 XXIII | propensione a spacciare bugie, recato offesa e disdoro 437 XIV | si compiono, bensì opere buone e feconde. Prima che tu 438 XIX | ladro! Al ladro! Aiuto, buoni cristiani! Accorsero da 439 IX | materiale. Il suo passato fu burrascoso e sconvolto dalle tentazioni. 440 XVII | e inutilmente», qualcuno bussò all'uscio. Era il venerando 441 XV | parole della saggezza e, cacciato via l'ospite prepotente, 442 XIV | stimoli della carne, senza cadere più e più volte lungo il 443 V | pedagoga.~Il domani, infatti, cadute le ombre del crepuscolo, 444 XV | rispetto. E, benché sia un cagnolino, ha linguaggio espressivo 445 XV | altresì la tavola e la sala.~Calate le tenebre sulla terra, 446 XXV | Dimmi parole tenere e calde, o uomo!, esortò, non più 447 XVIII | monologare Macario vuotando i calici d'ogni forma, ove vini d' 448 XV | della colazione avrebber calmati i sensi e fugate le ultime 449 V | col faccendiere ventruto.~Calmo era e ventruto, il faccendiere; 450 XVI | scrisse sul taccuino:~«Ho calunniato un pagliericcio e disubbidito 451 XXV | parte, femminee maschere e calze di seta luccicavano a tessere 452 XXV | XXV~ ~Una sera di camasciale, Macario si diede a batter 453 XII | ch'ella sia nato con la camicia!~— Perché, scusi?~— Perché... 454 XIII | bruciacchiato il candore delle camicie.~— E come potevo, o caro, 455 XX | saio, s'aggirava per le campagne a elogiare le creature e 456 XVIII | coglieva erbe mangerecce per i campi e poi, di scarso sale conditele, 457 XIV | fata, che attraversi un campo di spighe, piegate dal soffio 458 XIX | del pranzo d'addio.~— Ah, canaglia!, disse afferrandolo per 459 XIX | soliloquio avrebbe aperti i cancelli della meditazione, se non 460 IX | seconda prova. Era, la nuova candidata, una prosperosa donna: e 461 XVIII | per le gemme delle frutta candite. E, nell'interno, strati 462 XIII | contaminato e bruciacchiato il candore delle camicie.~— E come 463 VII | appariva veramente simile a un cane, cui suon di randello avesse 464 XVIII | aggiungeva passando innanzi ai canestri colmi d'uova.~— Né toglierò 465 XV | esisteva, degna di confidenza e capace di porgere aiuto in così 466 V | pupille degli occhi, rifiutava caparbia il primo ammaestramento 467 I | arrotondava, forato come un capezzolo, all'estremità: e avrebbe 468 XIX | l'altro? Guardatelo! Si capisce lontano un miglio ch'è un 469 XII | sacrosanta che la fortuna càpita sempre a chi meno la merita.~ 470 XX | Un giorno, il pio martire capitò in un crocchio di conversatori.~— 471 VI | fanciulla aveva un nuovo capriccio.~— Comprami, orsù, quel 472 X | neri o violetti fregiati di caratteri d'oro. Funebre era, veramente, 473 XVII | sfolgorante di cristalli e carca di cibi e ricca di vini 474 V | suddito un faccendiere carco d'anni e d'esperienza e 475 XVIII | morbidi piselli e le fave, care a Pitagora, e l'olio, protetto 476 XV | accingeva a colmarlo di carezze e di onori. Ma, improvviso, 477 [Titolo]| ploranti e rispose:~— O cari, troppo vi amo per farvi 478 III | miei capelli. Piano, per carità! Guai se l'albergatore sospettasse!~— 479 XX | interrompessi quest'opera! Il carro sociale s'incaglierebbe: 480 VI | gentile orlo d'oro, in quella carta da lettere. , dunque! 481 XVII | giorno, frugando tra le carte dello zio con l'onesta intenzione 482 VII | bastavano un fascio di rose e un cartoccio di dolci e una cena. E per 483 I | ozi dei molti anni di vita casalinga avean deposto, in generosi 484 XVI | Trovato asilo di pace e vitto casalingo mercè un annuncio economico, 485 IX | concluse Macario. Troppo casta è la fanciulla perch'io 486 XVIII | incrociandosi, formeranno castone per le gemme delle frutta 487 IV | pare? ... È un albergo di cattiva fama. Le pare?...~Né il 488 XXIV | opposta del tramezzo ogni causa di scandalo, poteva intrattenersi 489 III | poiché la tua malattia, causata dalla privazione del vero 490 XXI | gravi dissesti, non da me causati, mi pongon nel doloroso 491 VI | dei giusti, la pulzella cauta scese nel giardino e aiutò 492 XV | deposto subito, con infinite cautele, sovra l'ampio talamo coniugale. 493 XV | solo rinunciare ad ogni cavalleresca usanza, ma abbandonare altresì 494 XIII | capelli da zia Sofonisba e cavar gli occhi dalla cugina Undimilla! 495 XIX | smunto: e mi ha indotto a cavare il portafogli, per soccorrerlo. 496 XII | giovane e si struggeva di cavarne un qualche significato. 497 XII | un uomo, che è riuscito a cavarsela!~E s'allontanò frettoloso, 498 XVI | Fuggi l'impudicizia.~Non cedere alla lussuria.~ ~Trovato 499 XIX | ingenuo! non gli vedevi il ceffo?; domandò qualcuno di mezzo 500 XXV | poiché una stoffa trinata cela il volto alle lascive curiosità.


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