1-cela | celes-esang | escla-lasci | lasso-piove | pitag-scopp | scopr-varia | vasi-zucch
Parte
1 | 1
2 | 12
3 | 14
4 | 19
5 | 20
6 | 21
7 XVII | necessarie~ ~Medicinali L.230~Medico L.300~ ~
8 XVII | L.230~Medico L.300~ ~Era Macario sul finire
9 | 50
10 | 9
11 XVII | udirle, avrebbe tratte luci abbaglianti. Fu, appunto, in seguito
12 X | melanconia dei ricordi per abbandonarsi all'onesta letizia, che
13 X | Clorinda, sua diletta consorte, abbandonata la tavola si avviaron lenti
14 XIV | coda e dall'esigua cervice, abbandonato il natio cortile e strappata
15 V | ho paura. Paura che tu mi abbandoni, comprendi? Sei giovane
16 XV | scorgendo altra via di salvezza, abbandonò con cuore greve ed agili
17 XIV | sbuffa, sudando.~— Ne ho abbastanza delle tue scarrozzate, egli
18 IX | necessaria e sufficiente ad abbattere, saziandoli, i desiderii,
19 | Abbiam
20 | abbiamo
21 XX | uomini, a guisa di fratelli abbracciandoli e ricevendo con lieto cuore
22 XVII | più verso il fondo di due abissi, ai quali una floscia grinzosa
23 XVI | che si chiama Giustizia. Abitava e si nutriva, di fatti,
24 XXIII | un appartamento contiguo, abitavano una madre e una figlia.
25 XIX | Che cosa rappresenta l'abito, se non vana parvenza? Giudicherete
26 IV | codesto giovane, con cui accalorata discorri?».~— Macario, ella
27 XVII | casa, né un individuo può accampar diritti sull'esistenza se
28 XV | Ma l'ospite era già lì, accampato come un vincitore. E il
29 VII | Macario, né una gentildonna accasata né tampoco una vedova con
30 V | V~ ~Se le accasate gentildonne possono riserbare
31 XXV | e pugni di mosche; poi, accasatomi, null'altro, se non baratri
32 XVII | gemette lo zio Polonio.~E si accasciò sulla sedia, pronto per
33 XII | lamento.~— Uhm! Uhm! Può accendere un cero. Ma è verità sacrosanta
34 XVI | però, ch'io possa, prima, accertarmi s'eri tu, che gemevi, oppure
35 XII | misterioso focherello si accese nel corporeo involucro dello
36 XV | inviato dalla provvidenza e si accingeva a colmarlo di carezze e
37 XIV | fedele al patto concluso, si accinse a servire da cameriera.
38 XVIII | schietto e pimentati salumi e acciughe di forte aroma.~— O peccatore!,
39 XXII | Non rifiuterai, dunque, di accogliere Clorinda tua che, oggi,
40 X | adunata di nozze, bensì un'accolta di mascoline prefiche, chiamate
41 XIV | visitatore appare, festosamente accolto da Clorinda.~— O Ettore,
42 VII | cortesia.~Macario, nell'accomiatarsi quella notte, appariva veramente
43 XII | po' oscura, Beniamino si accomiatò.~Macario, riprendendo il
44 IV | cortese. Dia pur qua: e si accomodi. Il tè lo preferisce col
45 VII | carrozza è alla porta.~— Vuoi accompagnarmi, di grazia?~— Certo.~— Bada,
46 VII | la cena, ardimento.~— Ti accompagnerò all'albergo.~— Fa venire,
47 VII | adesso, e consenti ch'io ti accompagni.~— Fino alla soglia.~— Dici?~—
48 XXIV | vecchierella, la quale aveva acconciata una stanza con un tramezzo
49 III | che l'amore esige luogo acconcio a evitare ogni motivo di
50 XVI | svergognerò, o ipocrita!~— Acconsento, ribatté Macario: a condizione,
51 V | bottega? Ma griderò e farò accorrere gente: e ti svergognerò
52 I | un esculapio, chiamato ed accorso in gran fretta. Ma il savio
53 V | senta, e lascia la porta accostata: e nasconditi dentro il
54 III | che Macario giovinetto si accostò, per la prima volta, agli
55 IX | abbandonare l'impiego per accudirle? E come riuscirò io, col
56 XIII | rovesciato il programma, io accudisca ai panini imburrati e alla
57 XX | banchiere. L'altrui fortuna, accumulandosi nelle mie casseforti, dipende
58 II | risa, si frappose tra l'accusatore e il reo. Poiché il cuore
59 XXIII | discolpa?~Macario guarda le accusatrici, esita, poi con impeto risponde:~—
60 XXI | dimostrò ch'egli era ancora acerbo per le parole di pace.~Un
61 XIII | disperato Macario. Berrei latte acido e mangerei, nel rifrescume,
62 XX | trascurasse di attinger acqua lustrale alla nuova fonte
63 XIV | Giocondo, ippopotamo delle mie acque, entra, entra liberamente!,
64 V | zampillando fulminea, una voce acre gli ferisce l'orecchio:~—
65 I | diffondendo intorno a sé un acuto odore di santità, volle
66 VII | Macario, vergine e martire, si adattò a far compra di un fiero
67 XIV | Civiltà, gli uomini hanno addentata la tua polpa succosa: e
68 X | all'onesta letizia, che si addice ad eventi consimili. Invermigliata,
69 XVII | digiuno: e gli occhi, per l'addietro sorgenti fra i guancialetti
70 XIX | a pietà, con quei cenci addosso e quel viso smunto: e mi
71 XVII | poco a poco le riserve d'adipe, depositate nelle membra
72 XVII | intenerimento il florido volto e l'adiposo corpo di Polonio.~— Nelle
73 VI | vederlo, con cuor leggèro, adirato.~Scorrevano i giorni; e,
74 V | ad alcuno, deve aprir l'adito non a timori, bensì a grandi
75 VI | pallida!~— E par che ci adocchi.~— Sì, certo, ci adocchia.~—
76 VI | adocchi.~— Sì, certo, ci adocchia.~— Guarda! Adesso ride!~—
77 II | destandosi, l'infelice adolescente: e il mio peccato è ancor
78 XXIV | impartiti alla sua inquieta adolescenza dal venerando esculapio,
79 XIV | civilizzata e progressista, adoprando i frammenti del maritale
80 XIII | e contrita, Clorinda si adoprò subito per trasformare in
81 X | dire di no!~— E tu, sposa, adora tuo marito, poich'egli è
82 XIV | Esiste, invece, un idolo adorato da tutti e da tutti ubbidito
83 X | arancio.~— E perché non dovrei adornarmene?, chiese la fidanzata.~—
84 XVI | pavimento: e sovra il letto, adorno di vistosa coperta, biancheggiava
85 XVI | all'altezza dei principii adottati, ogni fallo commesso contro
86 XVII | onde ubbidire al principio adottato, avea spesso interni travagli:
87 XIV | parte, giovani languidi e adulti pacati e olezzanti vegliardi
88 X | parve quella, allora, non un'adunata di nozze, bensì un'accolta
89 VII | trotto meglio di un'amazzone adusa ai giuochi violenti dei
90 XIV | solcan più i mari; e gli aedi barattan parole d'oro con
91 XIV | mercatante irrequieto e il nobile aedo e la cortigiana ricca di
92 XIV | potuto, un uomo, scioglier da aerei veli nudità terrene e slacciare
93 VI | origliare. Non russa.~— E se s'affaccia alla finestra?~— Ho paura!~—
94 X | tesoro. E, inoltre, perché, affacciandosi dal finestrino della carrozza,
95 XVI | stimolo, da indurre il martire affamato a visitar, di nottetempo,
96 XIX | Ah, canaglia!, disse afferrandolo per la giacca.~— Che modi
97 XII | tormentose meditazioni sentendosi afferrare e stringer con forza le
98 XIX | restituì; ma subito dopo, afferrata a sua volta la giacca di
99 XV | inzuccherate parolette e i più affettuosi vezzeggiamenti, anziché
100 XXIII | modi, questa sua sviscerata affezione. Ma poss'io veramente fidarmi?~—
101 X | non biasimarmi, poiché mi affidavo con cuore aperto all'ora
102 | affinché
103 XVII | Poiché un morbo crudele afflisse, di recente, anche te, il
104 XII | idea! Già, le zucche non affondano mai!~E il buon vecchio se
105 XXIII | Macario, ricordando, si afforzava sempre più nel proposito
106 I | sollecitudine non si fosse affrettata a licenziar sui due piedi
107 XV | via l'ospite prepotente, s'affretterà a permetterti un ritorno
108 XVII | le tue preclare virtù si affretteranno a soccorrere un parente
109 IX | parte dei divisamenti, s'affrettò a presentare al nipote una
110 XXII | Con fermi divisamenti essi affrontano, per il pubblico bene, l'
111 IX | procreato dei peccatori, ad affrontare serenamente le fatiche,
112 V | braccetto, per i viali deserti, agevolavano quella dolce pioggia. Ma,
113 X | anzi, luminosità solari, aggiungendo nuovi vezzi ai vezzi già
114 XVIII | innocenti creature di nascere!, aggiungeva passando innanzi ai canestri
115 XVII | di una spesa necessaria e aggravare il bilancio delle inutili
116 XXI | di morire per fame o di aggredire, in un angolo di strada,
117 XV | Fiera apparve Undimilla: e aggressiva si dimostrò. E, all'infinocchiato
118 XIII | proibisci gli amici?~Macario aggrottò i sopraccigli, ma tacque.~—
119 XV | abbandonò con cuore greve ed agili gambe la casa.~Una sola
120 IV | mia. Parleremo con maggior agio. Non potrò presentarle il
121 II | fuoco e lo costringevano ad agitarsi nell'incubo e a fare il
122 V | sua! E mi consiglia, e mi aiuta a tenere a galla la barca.
123 XXV | l'uomo dai quadrupedi, lo aiutano ad elevarsi verso il cielo.~
124 XVIII | frugalità, non sdegneresti di aiutare un peccatore a rimettersi
125 XIV | voglio che tu, al ritorno, mi aiuti a toglier la veste di gala
126 VI | cauta scese nel giardino e aiutò l'egro giovine a scavalcarne
127 XX | di sirocchie salutava le alate bestiole pigolanti fra i
128 XXIV | sbocciavan sui rami degli alberi — eran sovrappresi. E poiché
129 XIV | distaccare, rigoglioso pomo, dall'albero, gli uomini malvagiamente
130 XVIII | Poi, vellutate pesche e albicocche color d'oro e banane dalla
131 | alcuni
132 [Titolo]| dimostrava egli, inoltre, e alieno da ogni pensiero peccaminoso.
133 XIV | mercede. Nessun orgoglio alimenta più i vizi, poiché í grandi
134 XXI | Macario.~I patimenti del corpo alimentavano e irrobustivano ancor più
135 I | sensi e rifiutando il latteo alimento sol perché offertogli in
136 XIV | e slacciare giarrettiere allacciatrici e sentir nelle mani un tepore
137 XVIII | tratto — le lunghe astinenze alleandosi con la nebbiosa ebrezza —
138 X | inesperto, e la ragazza di allegra vita osserva una gemma esposta
139 I | fiero corruccio agli osceni allettamenti dei sensi e rifiutando il
140 XXIV | figurina, priva di veli, allettasse le curiosità cennando da
141 II | sorpresa da qualche spettacolo allettatore, sostava gemendo:~— Perché
142 XIX | atto della separazione onde alleviar le tue pene di orbato sposo
143 IX | per sostener la famiglia e allietare i tuoi ozi?, insistè Undimilla.~—
144 XV | e vini generosi avevano allietata la mensa. E Macario, volendo
145 V | fra le dita del giovine allievo, sussurrando:~— Và ad aspettarmi
146 V | con le sue cianfrusaglie allineate in ordine nelle vetrine
147 VII | dunque, una carrozza.~— Non alloggi, forse, a pochi passi di
148 IV | pare... In quel palazzo alloggia una mia buona amica. Le
149 XXV | che ti consuma. Domani, allontanandoti da me, ignota iniziatrice,
150 XII | riuscito a cavarsela!~E s'allontanò frettoloso, lasciando Macario
151 V | gioiosamente:~— È entrata! È qui!~Allunga, egli, le mani, annaspando.
152 XII | riprendendo il cammino, almanaccava intorno alle parole del
153 | altresì
154 | altrimenti
155 | altrove
156 XI | Infine, tormentato da dubbi alzai la voce per chiedere: O
157 X | dicevano i commensali alzando il calice propiziatore.~—
158 XX | predicar la modestia?~Macario alzò gli occhi verso il cielo,
159 XXIII | di quella offerta dall'amabile sesso? Non è, essa, nuda?
160 XIV | accompagnatore, Mardocheo.~Stretto amabilmente l'accordo, i due sposi vanno
161 [Titolo]| della propria docilità e amando con sommo fervore le creature
162 XXV | Nulla chiedo, se non amare. Vuoi tu che, fra gelose
163 I | così dolce al tatto e così amaro per l'anima, e a comprare
164 V | qualcuno, che veramente mi amasse. Col cuore, né con le labbra
165 II | sciolse i dubbi e fugò le ambasce dello spirito immortale,
166 XV | bianco pannolino. Infine, le ambasciate sollecitatrici ottennero
167 XII | primi tempi della nostra amicizia, volle lasciarmi un suo
168 VII | convenevoli, si preparò ad ammaestrarlo. O collera dei cieli, perché
169 IV | propizio e altri consimili ammennicoli! Solo il marito non dava
170 X | vetrina dell'orafo: e Macario ammira la prosperosa fidanzata,
171 XVIII | dunque un colloquio che, tra ammonimenti e confidenze, si protrasse
172 XVII | formulata:~«Le mie sostanze, che ammontano a due milioni, saranno ereditate
173 XIII | Undimilla vergine?~— Per amor del cielo!, supplicò disperato
174 [Titolo]| La vita amorosa~
175 VIII | pedagoga diplomata nelle amorose dottrine e porgerle il compenso
176 III | per la prima volta, agli amorosi misteri. La stanza era angusta,
177 VII | avesse grilli per la testa e andasse di gran trotto, a costo
178 XII | sapere in qual modo sono andate le cose. Ah, Clorinda! Che
179 XII | E il buon vecchio se ne andò scuotendo la testa, mentre
180 XVI | piuttosto che per estasi angeliche?~Una notte, mentr'egli stava
181 III | amorosi misteri. La stanza era angusta, trasandata e d'umil mobilio;
182 XXI | dispotismo e sin anche gli animali attendevan salvezza da essa.~—
183 [Titolo]| delizia e conforto delle anime da Nepomuceno, storico alessandrino,
184 I | egli procedette con fermo animo a un'operazione che, solitamente,
185 V | Allunga, egli, le mani, annaspando. Ma che cosa ha urtato,
186 XII | chiese Macario.~— Da un anno appena. Ma era donna generosissima:
187 VI | civettuolo, e con quale grazia mi annoderebbe la chioma!~— Oh, i cioccolatini
188 XXI | distendeva come un arcobaleno, ad annunciare agli uomini che ogni tempesta
189 XVI | vitto casalingo mercè un annuncio economico, inserito nelle
190 VI | io!~— Aspettavo con tanta ansia questo momento!~— Anch'io!~—
191 XI | orizzonte, un intollerabile ansietà spinse fuor dal lettuccio
192 XVI | aumentando i rumori dall'interno, ansiosa sollecitudine spinse entrambi
193 XII | mentre Macario chiedeva ansiosamente a sé stesso qual senso racchiudessero
194 XX | tra due, gli inveleniti antagonisti non tardavano a trovar sfogo
195 XIII | veglie un programma, ove l'antica saggezza rifulgesse e fosser
196 XV | giunse, alla fine, nell'anticamera: e, non scorgendo altra
197 X | sentenze, degne dei savii antichi, e virili propositi?~Sorpresa
198 XIV | sfiorata di tempo in tempo dall'ape di una bocca di maschio.
199 XXIII | né delle vaste radure, aperte nella sua chioma da mani
200 XIX | doloroso soliloquio avrebbe aperti i cancelli della meditazione,
201 X | poiché mi affidavo con cuore aperto all'ora presente. E chi
202 XIV | saluti e i colloqui e le api ti premono, scegli, come
203 XV | doveva aver raggiunto l'apice dell'intensità, poiché senza
204 X | in cui ogni brama sarà appagata e i veli dell'immaginazione,
205 XX | con tanta improntitudine, appaion sciocche se si pensi alla
206 I | odore di santità, volle appalesare con chiari segni la propria
207 XXV | ciò, che non mi si è mai appalesato? E come potrò discernere
208 III | gravissima, occorre che tu apparecchi subito le valigie per andare
209 XIII | potevo, o caro, badare all'apparecchiamento della mensa mentre ero intenta
210 XV | dal provvisorio lettuccio, apparecchiato dalle sue mani medesime
211 XVI | uomo!, urlò l'affittacamere apparendo sul limitare, avevi chiesto,
212 XV | il più lieve indugio, all'apparir di Macario, esplose in così
213 XXIII | senza preoccuparsi delle appariscenti tracce, lasciate sulle sue
214 XIX | martire, per virtù dell'ira, apparivan raddoppiate. L'uomo trasse
215 IX | procurate, scialbe e monche apparivano dopo i contatti fuggevoli
216 XXIII | un giovane, in una strada appartata; e, passando d'accanto,
217 VII | lo guidò fino a un luogo appartato e, senza sciupar tempo in
218 [Titolo]| generoso egli era, da voler appartenere, più che a sé stesso, agli
219 XXIII | disdoro al sesso, cui pur apparteneva.~Macario, ricordando, si
220 XV | della portineria.~Fiera apparve Undimilla: e aggressiva
221 XV | gridò la condanna senza appello:~— Hai torto, torto marcio!
222 | appena
223 III | mobilio; ma la specchiera, appesa ad una parete, si mostrava
224 XVIII | guatare gli squartati vitelli appesi nelle botteghe e gli esili
225 XVI | scontento e non sazio l'appetito di Macario. Così piccola
226 XIII | disse lieta la donna.~— Appetitoso veramente! Ma perché la
227 XV | mani di Clorinda servivan d'appoggio. E, insieme al cuscino,
228 IX | rimorso l'origine del denaro, apportato dalla tua consorte per sostener
229 I | naturali conseguenze degli approcci tra le labbra e la tornita
230 V | Dunque, concedimi tempo per approfondire sino a qual punto tu mi
231 VI | mentre un minaccevol dito si appunta verso la pulzella.~Quindi,
232 XIV | spiccioli dei viandanti, apre alle casseforti dei risparmiatori
233 V | aspettarmi nel negozio. Apri piano, che nessuno senta,
234 III | intenderci meglio.~La porta si aprì. E rimase aperta solo il
235 V | vincolata ad alcuno, deve aprir l'adito non a timori, bensì
236 XVI | anche indurito, peccatore e aprisse di tal modo la strada ad
237 IV | Chiare parole, queste, che aprivan la porta ai sogni più dolci.
238 XIV | argento; e le cortigiane apron le labbra solo per domandar
239 XX | umanità, sotto il giogo, ara per me le terre, dalle quali
240 XVIII | soffice superficie di panna, arabescata da fregi di grigia cioccolata
241 XXI | voce si distendeva come un arcobaleno, ad annunciare agli uomini
242 XXIII | Macario, la mia consorte arde di amore per me e di continuo
243 XIV | dolci, scambio di occhiate ardenti. E Macario, relegato nel
244 VII | bastava, dopo la cena, ardimento.~— Ti accompagnerò all'albergo.~—
245 XIV | assomigliava: ma c'era il guerriero ardimentoso e il mercatante irrequieto
246 XV | vini generosi suggerivano ardite idee e virili risoluzioni,
247 XXII | momento medesimo in cui l'ardito colpo di mano si effettuava,
248 XIV | parole d'oro con scudi di argento; e le cortigiane apron le
249 XIV | misteriosi cenni e con sorrisetti arguti la sposa, mentr'ella si
250 XXIII | migliore commentò, in crocchio arguto, lo sviluppo del tuo naso
251 [Titolo]| torma d'uomini virilmente armati, in niun altro modo protestò
252 XVIII | salumi e acciughe di forte aroma.~— O peccatore!, gemette
253 XXV | bisogna conoscerlo. Come mi arrogherò io, debol creatura, il diritto
254 XXV | luce, una creatura che, tra arrossate palpebre con occhi quasi
255 XXII | esempio, il tentatore ad arrossire e a pentirsi.~— Porgi, dunque,
256 I | fodero di caucciù, che s'arrotondava, forato come un capezzolo,
257 XIV | passaggio, le donne e gli uomini arroventan gli sguardi, quelle per
258 XII | lo riscaldò in modo da arroventare anche l'anima, riempiendola
259 XXII | con labbra di fuoco, gli arroventasse la bocca. Impallidivan le
260 XXIII | sagace articolo esaltando l'arte e i pregi del mio ultimo
261 XXIII | città scrisse un sagace articolo esaltando l'arte e i pregi
262 VII | mettere un balzello su noi artisti. Abbiam rifiutato, naturalmente,
263 XX | poverello di Assisi, le ascetiche membra chiuse nel rozzo
264 XVI | ma torbide brodaglie e ascetici lessi lasciavano scontento
265 XVIII | peccatore!, gemette Macario, asciugandosi la fronte madida di sudore.~—
266 XXI | uomini non mi han voluto ascoltare».~
267 XVI | alla lussuria.~ ~Trovato asilo di pace e vitto casalingo
268 XXI | groppa di codesto inerme asinello?, chiedeva Macario interponendosi
269 V | allievo, sussurrando:~— Và ad aspettarmi nel negozio. Apri piano,
270 VI | sono felice!~— Anch'io!~— Aspettavo con tanta ansia questo momento!~—
271 XVII | Venere, come sei dolce ed aspra ad un tempo verso i tuoi
272 XXIV | dei librai a rimbrottarli aspramente se una colorita figurina,
273 II | mentr'egli volgeva le più aspre rampogne al maggior responsabile
274 II | stesso lunghi colloqui ed aspri diverbi. Qualche volta,
275 XV | finire di un pranzo, scoppiò aspro dissidio fra l'ospite e
276 | assai
277 XIV | Annibale, venne Clodoveo «leone assetato del sangue di Clorinda»;
278 V | sovrana dispotica in una ben assettata bottega ed abbia come unico —
279 XX | XX~ ~Come il poverello di Assisi, le ascetiche membra chiuse
280 XXIV | che, dall'altra parte dell'assito, gioiosamente squittiva:~—
281 XIV | tua polpa succosa: e si assomigliano tutti. E i guerrieri non
282 XIV | peccatrice. E nessuno altrui assomigliava: ma c'era il guerriero ardimentoso
283 V | veli vedovili l'intoppo assumeva una forma, che in ogni altra
284 XVIII | ad un tratto — le lunghe astinenze alleandosi con la nebbiosa
285 XIV | chioma, irride a Macario e lo astringe a citar la legge ed i testi.~—
286 V | fra le tenebre, Macario attende. Di fuori, giunge il suono
287 VIII | innamorato doveva, certo, attendere con impazienza la prova;
288 IV | pessimo uomo! Dunque, l'attenderò... Ah, smemorata! Dimenticavo
289 XXI | e sin anche gli animali attendevan salvezza da essa.~— Perché
290 VI | giovane coppia balza in piedi, atterrita.~— Va a casa, tu: e di corsa!,
291 VI | continuano a tacere, come in attesa.~— Ecco... rammento... Poi,
292 XI | giusti e secondo legge gli atti? E furon naturali i vasi?
293 V | ordine nelle vetrine e con l'attigua stanzetta immersa in soporifica
294 V | che s'è adagiato, per un attimo, sul liscio pavimento; ode,
295 XX | persona, che trascurasse di attinger acqua lustrale alla nuova
296 XIV | risponde. E sembra fata, che attraversi un campo di spighe, piegate
297 VII | del circo a irrompere nell'aula scolastica?~— Svergognati!
298 XVI | gentilezza, ritrarsi; ma, aumentando i rumori dall'interno, ansiosa
299 XV | placare il collerico, ne aumentaron la furia. E Macario dovè
300 XVIII | trattoria luminosa di stucchi aurei e di lampadarii di cristallo,
301 XI | talamo coniugale, e sorta l'aurora a tinger di roseo il pallido
302 XVIII | bando perpetuo dalla tavola austera.~Così, nutrendosi solo per
303 X | femminea di proferir nobili ed austere sentenze, degne dei savii
304 XI | spinse fuor dal lettuccio austero il venerando esculapio e
305 [Titolo]| ormai entrato nell'uso. L'Autore, di fatti, narra di esser
306 XX | cicalamenti in presenza di persone autorevoli? Credi forse, di trovarti
307 XIII | ella a pugni stretti.~— L'autorità, impartitami dalla legge,
308 XVIII | vini bianchi e limpidi, avanguardie del pasto, saran seguiti
309 XVIII | l'arrotolata carne e si avanzò l'anglica zuppa e fecero
310 XVII | ho il rimorso maggiore di averla procacciata troppo tardi.~
311 | avessi
312 | avessimo
313 | avete
314 | avevano
315 | avevi
316 | Avevo
317 | Avrai
318 | avranno
319 | avrebbero
320 | avremmo
321 | avuti
322 | avuto
323 X | contempla una pingue borsa di avventore inesperto, e la ragazza
324 XXII | avrebbe resistito alle forze avversarie. Ma come vincere una forza
325 XV | soglia della camera nuziale, avviandosi verso il talamo, ove una
326 X | abbandonata la tavola si avviaron lenti verso la stanza matrimoniale
327 X | finestrino della carrozza, avviata verso il municipio, vedeva
328 IX | Macario, poiché saranno avviati al bene da morigerati pedagoghi
329 XXV | il dolce nodo, che già lo avvinceva, cercò a tentoni, dietro
330 XXII | Macario che la donna lo avvolgesse con le bianche morbide braccia
331 XVI | mantello di virtù, in cui ti avvolgevi, era semplice polvere per
332 VI | Sciogli il grembialetto e avvolgi, con esso, le nostre teste.~—
333 IX | un impiego in una solida azienda, poteva dividere a mezzo
334 IV | vorrebbe indurmi a compiere un'azione malvagia.~Chiare parole,
335 XXI | il bimbo spalancava gli azzurri occhi, e la donna cessava
336 VI | tuttavia, altre volte mi hai baciato!~— Sì, certo, nel giorno:
337 III | pedagoga vorrà cominciare.~— Badi che le lezioni costano un
338 V | baciava e lo baciava e lo bagnava di lacrime.~— Ora sì, che
339 XXIV | evitando perfino di prender bagni onde non rimaner scandolezzato
340 XVIII | immerso nel salutifero bagno di una gialla salsa ben
341 XVII | momento.~— Perché il quasi?, balbettò Macario.~— Perché due ore
342 VI | invola: e la giovane coppia balza in piedi, atterrita.~— Va
343 XVI | abiti: e, in quel momento, balzata di furia dal letticciuolo
344 VII | comprarlo, vuol mettere un balzello su noi artisti. Abbiam rifiutato,
345 XVIII | cameriere frettoloso.~Macario balzò in piedi.~— E il mio amico?,
346 XVIII | albicocche color d'oro e banane dalla polpa simile a carne
347 XIV | il tranello di una solida Banca; per te, i pavoni dall'ampia
348 XVIII | I rimorsi, suscitati dal banchetto orgiastico e dalle sue luttuose
349 XX | replicò pacato Macario. Altri banchieri e funzionarii e timonieri
350 I | costringendolo a metter da banda ogni scrupolo di pudicizia
351 XVIII | e le stesse frutta avean bando perpetuo dalla tavola austera.~
352 XXV | accasatomi, null'altro, se non baratri di nequizia, conobbi.~Parve
353 XIV | solcan più i mari; e gli aedi barattan parole d'oro con scudi di
354 XX | avrebber dovuto, altrimenti, barattarsi fra loro, e in pieno viso
355 XIII | modo da lasciar esangue il barile.~— E come volevi, o caro,
356 XX | Allorché, di fatti, sorgeva baruffa tra due, gli inveleniti
357 XX | poiché la sua potenza, basata sovra il mutevol criterio
358 XX | sciocche se si pensi alla lor bassa origine. Cos'è, infatti,
359 XIII | cugina Undimilla! No! No! Basta con i programmi! E, da qui
360 VII | rendere propizia costei, bastavano un fascio di rose e un cartoccio
361 XVII | quindi concluse:~— Ecco! Basterà a tutti e due quello, che
362 XXI | sfoghi l'iroso temperamento bastonando codesta tua dolce consorte?,
363 X | sonori come gragnuola che batta improvvisa sopra una tettoia
364 XIV | guerrieri non vedon più la battaglia; e i mercatanti non solcan
365 VI | Non so. Senti come mi batte il cuore.~— Anche a me.~—
366 IV | posto è in una strada troppo battuta. Le pare... In quel palazzo
367 XXV | era il tempo: ma un ampio bavero di pastrano, rialzato fin
368 XVI | chioma o di altre consimili bazzecole, certo è che Macario si
369 XIX | anima?~Così negletto egli bazzicava fra le genti, senza badare
370 X | realtà. Con questa trepida beatitudine il bottegaio contempla una
371 XII | Trascorsi alcuni giorni nelle beatitudini della luna di miele, sentì
372 XIII | Dove hai scovate così laide befane? Non in una casa onorata
373 VI | ombra. Così, non potrà più beffarsi di noi.~Segue un breve silenzio.
374 XIV | uscio si schiude ancora.~— O Belisario, tigre della foresta mia,
375 XVI | affittacamere se costei, ancor belloccia quantunque non più sul fiore
376 | benché
377 XXIII | a lui onde sciogliere i bendaggi, dai quali l'anima era fasciata.~—
378 X | simile a Cupido, l'Iddio bendato!~— Avrai, o sposo, una moglie
379 XXIII | XXIII~ ~Benedette le donne, poiché sovra le
380 XXII | XXII~ ~Benedetti siano gli uomini politici,
381 XVII | distruggere gli effetti benefici di una spesa necessaria
382 XX | approccio. E tale era il beneficio, elargito da quel sant'uomo
383 XII | amico di Clorinda.~— Collega benemerito, cincischiò il vegliardo,
384 XX | chiaro segno della propria benignità.~Diffusasi rapidamente la
385 [Titolo]| sottopormi a una prova, si benignò di presceglier la più dura!~
386 III | dimostro qualche impaccio da bennato giovine di provincia, e
387 IX | vergine se non martire, o di bere, come si dice, la propria
388 XIII | supplicò disperato Macario. Berrei latte acido e mangerei,
389 XIV | Giocondo, venne Annibale «bertucetta del cuor di Clorinda»; e,
390 XXI | sedette; anzi, corse via bestemmiando. E, da quel giorno, rinunciò
391 XX | sirocchie salutava le alate bestiole pigolanti fra i rami e la
392 XVIII | forze, la lor nutritiva bevanda!, conchiudeva osservando
393 XV | e dalla generosità delle bevande, il martire scese sull'alba
394 XVIII | anglica zuppa mostrerà la bianca soffice superficie di panna,
395 XVI | adorno di vistosa coperta, biancheggiava il rimbocco di linde lenzuola.
396 XVIII | sovra un vassoio. E i vini bianchi e limpidi, avanguardie del
397 XV | sventolando dalla finestra un bianco pannolino. Infine, le ambasciate
398 XII | un altro caldo saluto, biascicato fra i pochi denti dal vecchio
399 X | Tributarmi lode dovresti, e non biasimarmi, poiché mi affidavo con
400 XVI | Niuna parola incauta o biasimatrice sfuggirà dalle mie labbra.
401 XIX | cosa sarà, per voi, più biasimevole: una macchia sul panno o
402 XX | questo banchiere merita biasimo, poiché le lodi, ch'egli
403 XIII | sconciamente macchiata e i bicchieri e i piatti putiscon di rifrescume?~—
404 IX | al nipote una fanciulla bionda e innocente, di cui gli
405 XII | smisurata come l'oceano. Birbante d'un Macario, che è riuscito
406 III | mia infanzia! Ma con molti biscotti: moltissimi, anzi.~— È goloso,
407 XX | di scambio per i volgari bisogni del civile consorzio? Ma
408 XI | venuta al mondo e, perciò, bisognosa di sostentamento. Quindi,
409 XVIII | Né toglierò ai neonati, bisognosi di forze, la lor nutritiva
410 III | vezzoso facendo codeste boccacce? Sbagli, sbagli, o garzone.
411 XX | odio sputandogli. E sulle bocche di tutti cominciò a correr
412 XVI | poi, saporite minestre e bocconcini prelibati rallietavano la
413 XVI | copioso ciuffo spavaldo e dai boriosi modi, il quale era oggetto
414 XIX | lontano un miglio ch'è un borsaiolo!~Intanto l'uomo spiegava:~—
415 XIV | Per te un rapinatore di borse, disdegnando i pochi spiccioli
416 VIII | fatti, anziché aprire il borsellino per un albergatore e un
417 X | questa trepida beatitudine il bottegaio contempla una pingue borsa
418 I | biberone, una lucida e garbata bottiglia dal collo cilindrico rivestito
419 XIII | cantina, ho trovato molte bottiglie infrante e una spina aperta
420 V | passeggiate crepuscolari, a braccetto, per i viali deserti, agevolavano
421 X | meno lontano, in cui ogni brama sarà appagata e i veli dell'
422 XII | oceano, per il quale occorran bravi nuotatori. E, scusi, caro
423 V | ferisce l'orecchio:~— Che bravo giovane, davvero! Per questo,
424 XXIV | ove i passanti sostano brevemente per, poi, riprendere la
425 X | schiumeggiarono i brindisi, fitti, brevi e sonori come gragnuola
426 X | esso, schiumeggiarono i brindisi, fitti, brevi e sonori come
427 XVI | pensionante dal ciuffo: ma torbide brodaglie e ascetici lessi lasciavano
428 I | quando ogni cosa era di bronzo — e, anche, i cuori e le
429 XIII | ferro hanno contaminato e bruciacchiato il candore delle camicie.~—
430 XIII | nel rifrescume, pietanze bruciate: e vedrei sogghignar diavoli
431 XII | sentenziò:~— Questo non è brucior demoniaco, bensì segno di
432 III | strozza, sopraffatto dal brusco sbatacchiar della porta.
433 XIII | noce del Sabba! E quale brusìo insopportabile! Che fuoco
434 XXI | fanciulletto?, domandava a un padre brutale fermandogli il braccio.~—
435 XIII | Con garbo, certo. Ma brutali colpi di ferro hanno contaminato
436 XXIII | propensione a spacciare bugie, recato offesa e disdoro
437 XIV | si compiono, bensì opere buone e feconde. Prima che tu
438 XIX | ladro! Al ladro! Aiuto, buoni cristiani! Accorsero da
439 IX | materiale. Il suo passato fu burrascoso e sconvolto dalle tentazioni.
440 XVII | e inutilmente», qualcuno bussò all'uscio. Era il venerando
441 XV | parole della saggezza e, cacciato via l'ospite prepotente,
442 XIV | stimoli della carne, senza cadere più e più volte lungo il
443 V | pedagoga.~Il domani, infatti, cadute le ombre del crepuscolo,
444 XV | rispetto. E, benché sia un cagnolino, ha linguaggio espressivo
445 XV | altresì la tavola e la sala.~Calate le tenebre sulla terra,
446 XXV | Dimmi parole tenere e calde, o uomo!, esortò, non più
447 XVIII | monologare Macario vuotando i calici d'ogni forma, ove vini d'
448 XV | della colazione avrebber calmati i sensi e fugate le ultime
449 V | col faccendiere ventruto.~Calmo era e ventruto, il faccendiere;
450 XVI | scrisse sul taccuino:~«Ho calunniato un pagliericcio e disubbidito
451 XXV | parte, femminee maschere e calze di seta luccicavano a tessere
452 XXV | XXV~ ~Una sera di camasciale, Macario si diede a batter
453 XII | ch'ella sia nato con la camicia!~— Perché, scusi?~— Perché...
454 XIII | bruciacchiato il candore delle camicie.~— E come potevo, o caro,
455 XX | saio, s'aggirava per le campagne a elogiare le creature e
456 XVIII | coglieva erbe mangerecce per i campi e poi, di scarso sale conditele,
457 XIV | fata, che attraversi un campo di spighe, piegate dal soffio
458 XIX | del pranzo d'addio.~— Ah, canaglia!, disse afferrandolo per
459 XIX | soliloquio avrebbe aperti i cancelli della meditazione, se non
460 IX | seconda prova. Era, la nuova candidata, una prosperosa donna: e
461 XVIII | per le gemme delle frutta candite. E, nell'interno, strati
462 XIII | contaminato e bruciacchiato il candore delle camicie.~— E come
463 VII | appariva veramente simile a un cane, cui suon di randello avesse
464 XVIII | aggiungeva passando innanzi ai canestri colmi d'uova.~— Né toglierò
465 XV | esisteva, degna di confidenza e capace di porgere aiuto in così
466 V | pupille degli occhi, rifiutava caparbia il primo ammaestramento
467 I | arrotondava, forato come un capezzolo, all'estremità: e avrebbe
468 XIX | l'altro? Guardatelo! Si capisce lontano un miglio ch'è un
469 XII | sacrosanta che la fortuna càpita sempre a chi meno la merita.~
470 XX | Un giorno, il pio martire capitò in un crocchio di conversatori.~—
471 VI | fanciulla aveva un nuovo capriccio.~— Comprami, orsù, quel
472 X | neri o violetti fregiati di caratteri d'oro. Funebre era, veramente,
473 XVII | sfolgorante di cristalli e carca di cibi e ricca di vini
474 V | suddito un faccendiere carco d'anni e d'esperienza e
475 XVIII | morbidi piselli e le fave, care a Pitagora, e l'olio, protetto
476 XV | accingeva a colmarlo di carezze e di onori. Ma, improvviso,
477 [Titolo]| ploranti e rispose:~— O cari, troppo vi amo per farvi
478 III | miei capelli. Piano, per carità! Guai se l'albergatore sospettasse!~—
479 XX | interrompessi quest'opera! Il carro sociale s'incaglierebbe:
480 VI | gentile orlo d'oro, in quella carta da lettere. Và, dunque!
481 XVII | giorno, frugando tra le carte dello zio con l'onesta intenzione
482 VII | bastavano un fascio di rose e un cartoccio di dolci e una cena. E per
483 I | ozi dei molti anni di vita casalinga avean deposto, in generosi
484 XVI | Trovato asilo di pace e vitto casalingo mercè un annuncio economico,
485 IX | concluse Macario. Troppo casta è la fanciulla perch'io
486 XVIII | incrociandosi, formeranno castone per le gemme delle frutta
487 IV | pare? ... È un albergo di cattiva fama. Le pare?...~Né il
488 XXIV | opposta del tramezzo ogni causa di scandalo, poteva intrattenersi
489 III | poiché la tua malattia, causata dalla privazione del vero
490 XXI | gravi dissesti, non da me causati, mi pongon nel doloroso
491 VI | dei giusti, la pulzella cauta scese nel giardino e aiutò
492 XV | deposto subito, con infinite cautele, sovra l'ampio talamo coniugale.
493 XV | solo rinunciare ad ogni cavalleresca usanza, ma abbandonare altresì
494 XIII | capelli da zia Sofonisba e cavar gli occhi dalla cugina Undimilla!
495 XIX | smunto: e mi ha indotto a cavare il portafogli, per soccorrerlo.
496 XII | giovane e si struggeva di cavarne un qualche significato.
497 XII | un uomo, che è riuscito a cavarsela!~E s'allontanò frettoloso,
498 XVI | Fuggi l'impudicizia.~Non cedere alla lussuria.~ ~Trovato
499 XIX | ingenuo! non gli vedevi il ceffo?; domandò qualcuno di mezzo
500 XXV | poiché una stoffa trinata cela il volto alle lascive curiosità.
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