ALLA SANTA MEMORIA
DI
LUIGI ZAMBONI
DI BOLOGNA
E DI
GIOV. BATTISTA DE - ROLANDIS
DI CASTEL D'ALFEO
D'ASTI
CHE PRIMI
CONGIURARONO
E SOFFERSERO LA MORTE
PER LA PATRIA
QUESTE MEMORIE
SUI GENEROSI MARTIRI
TOSCANI
L'AUTORE CONSACRA.
«Giova ricordare gli esempi della virtù popolare: così
si insegna ad imitarli.»
Con animo veramente commosso ci accingiamo
a narrare la storia di que' generosi Toscani, che, corsi nel 1848 ne' campi
lombardi, mostrarono a Curtatone, a Montanara, alle Grazie, di che fossero
ancora capaci le genti italiane, malgrado che tre secoli di schiavitù avessero
congiurato a snervare ogni braccio, a soffocare nei petti ogni sentimento di
patria. Erano pochi, adolescenti appena, usciti allora allora dai collegi,
dalle famiglie, male forniti d'armi, eppure stettero saldi alla tenzone, non
fuggirono innanzi ad un nemico fortissimo per numero, per posizioni, per
argomenti di guerra. Non fuggirono que' pochi, ma combatterono sino a che o
morti o prigionieri non fosse più a nessun di loro dato di brandire un ferro.
Era il 29 maggio, anniversario glorioso; e que' soldati della libertà si
mostrarono degni emulatori degli avi; i quali, nello stesso giorno del 1176,
combatterono e vinsero in Legnano il medesimo nemico. Noi narriamo la storia di
questi Martiri, perchè è sacra per noi la vita data per la patria; perchè
dobbiamo per quanto è in noi eternare la memoria di que' precursori, che
c'insegnarono, morendo, come si adempie il disegno di Dio, che ci vuol liberi e
fratelli sulla terra. La gioventù italiana, leggendo queste pagine, troverà
esempi di grandi virtù; essa, compresa d'ammirazione e d'entusiasmo, farà un
voto di imitarli, preparando l'anima ed il braccio ai novelli cimenti della
suprema battaglia.
Felice Venosta.
«La morte loro accese nei superstiti più vivo l'amore
di libertà.»
Anonimo.
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