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Silvio Pellico Poesie inedite IntraText CT - Lettura del testo |
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In eo enim in quo passus est ipse et tentatus, potens est et eis qui tentantur auxiliari.
Ah, nell'uom non v'è possa costante! E quell'io che poc'anzi era forte; Di repente in mestizia di morte
Questa almen, questa grazia dimando Nell'affanno che oppresso mi tiene, Che del mio Federico alle pene
Ma nessuno a mia brama risponde! Passan gli anni, e chi sa se frattanto Quell'amato i suoi giorni di pianto
A te volgo i miei lai, Divin Figlio, Che, sospeso in patibolo atroce,
Sull'eletto Giovanni spargevi:
E se avvien che il dovuto proposto Di non mai querelarci obblïamo, E che i forti anche ponno languir. Che tristezza allor t'ha vinto,
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