IL
COLERA IN PIEMONTE,
Sursum corda!
(Praef.)
Eleviam fra le lagrime i cuori,
Sosteniamo gli scossi
intelletti!
Siam colpiti, ma non
maladetti,
Man paterna è la man del
Signor.
Per provarci con prova
più forte,
Per destarci a più nobil
costanza,
Egli ha detto ad un
angiol di morte:
- Tue saette raddoppia
su lor.
Invisibil quell'angiolo armato
Scorre l'aer, e su' lidi
ove passa
Pianti ed urli e
cadaveri lassa,
E prosegue il mortifero
vol.
Del disordin la turba
seguace
Cade prima nell'orrido
scempio,
Ma co' rei più d'un
giusto soggiace,
Sì ch'avvolta è la
patria nel duol.
Se non che negli estremi perigli
Si rinforzan gli spirti
più degni:
La sventura, spavento
de' regni,
Pur de' regni salute
esser può.
Lor salute esser può se
di Dio
Meglio i cenni seguire
han prefisso,
Se rivolgon ogni opra e
desìo
Alla meta per cui li
creò.
Debit'è che luttiamo incessanti
Della patria a impedir
maggior danno,
Che tentiam con
magnanimo affanno
Da sterminio i fratelli
strappar;
Che accorriamo a'
languenti, a' morenti,
Che obblïato il mendico
non pera,
Che al drappel de'
pupilli innocenti
Ci affrettiam pane e
lagrime a dar.
Debit'è doloroso, tremendo!
Ma gagliarda è la mente
dell'uomo:
S'è con Dio, da che mai
sarà domo?
Patirà, ma con forza
immortal.
Ei con Dio? Chi
di noi fia con esso?
Tutti il siam, sebben consci
di colpe;
Se il piè nostro da lor
retrocesso,
Oggi a vie di giustizia
risal;
Se d'aïta siam prodighi a tutti,
S'alto amore in
nostr'alme ragiona,
Se il nemico al nemico
perdona,
Se discordia civil più
non v'è;
Se, coll'opre le preci
alternando,
Più null'uom d'esser pio
si vergogna,
Se sparisce lo scherno
nefando
Che alla croce vii
guerra già fe'!
Eleviam fra le lagrime i cuori,
Sosteniamo gli scossi
intelletti:
Siam colpiti, ma non
maladetti;
Man paterna è la man del
Signor.
Noi felici, ove questa
procella
Da colpevol letargo ci
desti!
Noi felici, ove gli
animi impella
A bei fatti, a sublime
fervor!
Dopo noi sorgerà dignitosa
In Piemonte di forti una
schiatta,
Che a benefiche gare fia
tratta
Dall'esempio che i padri
lor dier:
Ed allora a que' nobili
figli
Con amor dalle stelle
arridendo,
I lor genii sarem ne'
perigli,
Sarem luce a' lor santi
voler!
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