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Silvio Pellico Poesie inedite IntraText CT - Lettura del testo |
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Astitit Regina a dextris tuis. (Ps. 44).
Umile sì, ma ardimentoso il core Sorga dal fango e si sollevi a Dio: Cinto d'argilla, ma di te, Signore, Figlio son io!
Bella è la terra, e i favillanti strali Del nobil astro che il suo sen feconda, E il dì e la notte, e i fiori e gli animali,
Bello è l'imper dell'uom su gli elementi: Ei gioia cerca, e gioia sogna o trova; Ma sete sempre han suoi desiri ardenti
A me non bastan tue bellezze, o terra; Le indagai tutte, le ammirai, le ammiro; Ombre son vaghe, e morte a lor fa guerra:
Ed in te solo è il vero, o impermutato Bello ineffabil che allumasti il sole, Ed a' tuoi figli nella polve hai dato
Chi sei? nol so. Chi son? nol so. Ma pure Traluci a me, benchè ti copra un velo; In mille voci annuncian tue fatture
Ma delle tue fatture la più bella, Quella che più di grazia è portatrice, Quella che più ti rappresenta, quella Che al cor più dice,
Ell'è Maria, la Vergine, la Figlia Dell'Uomo, in Ciel fatta a' fratei reina! La femminil pietà che s'assomiglia Alla divina!
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